Certo che il Comitato Olimpico Internazionale ha a cuore i suoi atleti, insomma i problemi veri, mica il doping o la sicurezza che in Brasile è un problema non da poco. Ecco che il CIO ha pensato bene di ordinare una scorta super di preservativi, ben 450mila, che calcolato il numero degli atleti che prendono parte ai giochi fa 41 a testa. Sia mai che uno si tenga impegnato invece che con gli allenamenti con un altro tipo di attività. Ma una volta non si diceva che sesso e attività agonistica andavano tenuti separati? Non si arrivava al punto da vietare la partecipazione delle mogli e fidanzate ai ritiri? Evidentemente a Rio è prevista una gran festa altro che gare. Ma non è una novità, come documenta Il Fatto Quotidiano in un apposito articolo, già alle Olimpiadi di Seul erano stati distribuiti 8500 preservativi, per arrivare ad Atene con 130mila. Evidentemente la domanda era in salita. Nel 2012 si è toccato quota 150mila e adesso a Rio si fa sul serio: 450mila. Attenzione, perché 300mila sono per i maschietti e “solo” 150mila per le ragazze. Già perché ormai se ne fanno di due tipi diversi. Sarà colpa del virus Zika? D’altro canto che l’attività agonistica non sia l’unico interesse che muove gli atleti lo conferma la (bella) portiere della nazionale americana di calcio femminile Hope Solo: “Ho visto gente accoppiarsi furiosamente sui prati, nudi sull’erba, o nascosti in mezzo agli edifici”.



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