L’ultimo aggiornamento previsto per l’app Pokemon Go non ha accolto il benestare dei numerosissimi utenti a caccia di mostriciattoli. Gli appassionati del gioco, infatti, avrebbero manifestato ampia delusione e per tale ragione avrebbero chiesto ed ottenuto il rimborso relativo a tutti gli acquisti eseguiti al fine di potenziare la loro esperienza di gioco tramite lo store. A darne notizia è IlGiornale.it: la delusione sarebbe emersa in seguito all’update pensato per vietare a terze parti di poter sfruttare i dati dell’app Pokemon Go. L’aggiornamento ha però portato alla rimozione di alcune caratteristiche ufficiali precedentemente acquistate dagli utenti. Tante le lamentele soprattutto in merito alla funzione non più presente che permetteva di risparmiare batteria mentre non veniva di fatto utilizzata l’app. Alle tante richieste, però, Niantic ha risposto con il rimborso riaccreditando sul conto degli utenti che hanno avanzato la lamentela dei soldi spesi in precedenza per migliorare la propria esperienza di gioco, sebbene Pokemon Go continui a restare un’app gratuita.
La sete di Pokemon Go ha davvero appassionato grandi e piccini e, probabilmente, tra i “cacciatori” di mostriciattoli targati Nintendo potrebbero celarsi anche alcuni dei numerosi pellegrini che popolano giornalmente Città del Vaticano. Secondo alcune indiscrezioni sull’appassionante app, rese note dal sito Intelligonews.it, pare infatti che alcune delle ricercatissime creaturine siano state avvistate proprio in Vaticano. Tra i classici pellegrini di Piazza San Pietro, dunque, si sarebbe aggiunta anche una categoria del tutto inedita. Secondo alcune voci, proprio tra le colonne della sacra piazza sembra aggirarsi uno dei Pokemon più preziosi, il così detto Arceus, un “dio” Pokemon ricercatissimo. Eppure, se da un lato la mania di Pokemon Go rischia di diffondersi a macchia d’olio anche negli ambienti religiosi, nei giorni scorsi proprio la Radio del Papa ha trasmesso un messaggio nel quale metteva in guardia dei possibili rischi e pericoli psicologici che l’app potrebbe avere soprattutto nei confronti degli utilizzatori più giovani.
E’ tempo di vacanze e di relax, ma i veri cacciatori di mostriciattoli Nintendo non staccheranno gli occhi dal proprio smartphone e da Pokemon Go, divenuta ormai la vera mania del momento. Per questo, anche quando si deciderà di staccare la spina sarà possibile mettersi alla ricerca dei Pokemon nelle maggiori città d’Italia. A tal fine, il sito Intelligonews.it ha voluto segnalare le principali città nel mondo ed in Italia nelle quali sarà possibile fare incetta di piccole creaturine. Roma resta forse la principale città del Belpaese nella quale poter catturare Pokemon a volontà. Tanti i quartieri ed i luoghi di interesse che li ospitano soprattutto nelle zone intorno al Colosseo e ai Fori Imperiali. E’ qui che sarà possibile scovare i più rari tra cui l’ambito Pikachu. Restando in Italia in tanti sono stati scovati anche a Firenze, in particolare alla Galleria degli Uffizi. I mostriciattoli sarà possibile scovarli tra le opere di Caravaggio e Raffaello per una caccia che darà spazio anche alla cultura. A quanto pare, sembra essere stato avvistato anche Charmander: lo annuncia su Twitter lo stesso Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
E’ stato chiamato Pokebus l’autobus che a Perugia è a disposizione dei giocatori di Pokemon Go. L’idea è venuta a due giovani disoccupati come loro stessi hanno raccontato al Corriere dell’Umbria, si legge sull’agenzia di stampa Ansa. I due sono Edoardo Mocellin e Daniele Benvenuti, di 20 e 30 anni: hanno deciso di comprare un da nove posti per accompagnare i cacciatori di Pokemon Go ed evitare così incidenti. Dopo infatti le notizie di vari incidenti causati dalla caccia ai mostriciattoli i due ragazzi si sono inventati il loro nuovo lavoro. Il Pokebus è a disposizione 24 ore su 24 e sette giorni su sette su prenotazione. I giovani hanno raccontato così la nascita dell’idea di un mezzo di trasporto ‘sicuro’ per i giocatori di Pokemon Go: “Anche a Perugia abbiamo visto che la situazione sta sfuggendo di mano perché il gioco assorbe mentalmente. Un giornoabbiamo assistito a un incidente e quando dall’auto sono scesi ragazzi con il cellulare in mano abbiamo fatto due più due”.
Pokemon Go sbarca anche in Brasile proprio per l’apertura dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro che avverrà domani 5 agosto. Alcuni atleti che sono in gara, come si legge sull’agenzia di stampa LaPresse, si sono infatti lamentati di non aver trovato disponibile la app nel paese che ospita le Olimpiadi. E la Niantic è subito corsa ai ripari comunicando che Pokemon Go, il gioco per smartphone campione d’incassi in tutto il mondo, è stato ufficialmente rilasciato anche in Brasile. L’annuncio è arrivato via Twitter: sull’account ufficiale di Pokemon Go si è potuto leggere di un duro lavoro per lanciare il gioco in Brasile, con l’invito ai giocatori a “rimanere sintonizzati”. Secondo quanto comunicato dagli sviluppatori di Pokemon Go dell’azienda Niantic, “l’applicazione è attualmente in fase di roll-out in tutto il centro e il Sud America”. In tutto il mondo sono giò una trentina i Paesi in cui si può giocare al gioco di realtà aumentata basato sui personaggi del videogame giapponese.
In Italia è tempo di multe a causa di Pokémon Go e non sono affatto virtuali. Un cinese 26enne di Milano si è fermato con l’automobile in curva armato di smartphone e i vigili gli hanno fatto una multa di 85 euro. Negli ultimi tempi in Italia i verbali delle contravvenzioni si stanno adeguando alla nuova moda, quella di Pokémon Go. A Padova, ad esempio, due studenti sono stati fermati all’alba su un cinquantino e senza patente mentre – iPad alla mano – cercavano i mostriciattoli giapponesi, ma beccando invece una multa di 210 euro. A Torino, invece, un 25enne è stato fermato perché guidava con una mano sola per tenere con l’altra lo smartphone: 80 euro di multa e 5 punti in meno sulla patente. Episodi più gravi sono stati registrati all’estero: una coppia di genitori americana è stata arrestata, infatti, per aver lasciato per oltre un’ora il figlio di due anni da solo mentre inseguivano Bulbasaur.
Poteva costare cara la passione per Pokémon Go a Kohei Uchimura, considerando il più grande ginnasta di tutti i tempi. Il campione giapponese, che vanta 5 medaglie olimpiche e ben 17 mondiali, ha ricevuto una bolletta telefonica di 4.400 euro a causa della caccia ai celebri mostriciattoli. E può ritenersi fortunato, visto che la compagnia telefonica si è accontentata di una tariffa di 26 euro al giorno. Uchimura è un vero e proprio fenomeno: è l’unico ad aver vinto tutti i concorsi individuali di un ciclo olimpico e sei mondiali consecutivi. Ultimamente, però, potrebbe essere più concentrato nella cattura dei Pokemon. Essendo un idolo in Giappone, Uchimura ha ottenuto uno sconto dalla compagnia telefonica: gli è stata applicata una tariffa di 3mila yen al giorno (26 euro) all inclusive per poter continuare a giocare a Pokémon Go. L’oro olimpico resta il principale obiettivo, ma intanto non si fa sfuggire i mostriciattoli di Pokémon Go.