L’omicidio di Marco Vannini, il giovane 20enne di Cerveteri ucciso con un colpo di arma da fuoco esploso da Antonio Ciontoli, padre della sua fidanzata Martina, sarà affrontato nuovamente nell’appuntamento odierno all’insegna della trasmissione di Rete 4, Quarto Grado. Un appuntamento speciale nel corso del quale saranno ripercorse le tappe salienti del caso, da quanto accaduto nella villetta di Ladispoli il 17 maggio di un anno fa alle testimonianze dei soccorritori, dei vicini di casa e degli stessi Ciontoli oggi a processo. Proprio nel corso della seconda udienza del processo che si è svolta lo scorso 18 luglio sono emerse le prime bugie raccontate dalla famiglia Ciontoli, a partire dal capofamiglia Antonio. Nel corso della trasmissione, come anticipato dal video spot dell’ultimo appuntamento prima della nuova stagione del programma, saranno messi a confronto gli interrogatori dei protagonisti di questa triste vicenda di cronaca nera che ad oggi ha raccolto su Facebook nel gruppo “Giustizia e Verità per Marco Vannini” oltre 35 mila persone, unite più che mai e vicine alla famiglia del giovane bagnino ventenne.
Nei giorni scorsi, alla vigilia della seconda udienza del processo per l’omicidio di Marco Vannini, Viola Giorgini, una delle persone indagate ed accusata “solo” di omissione di soccorso ha scritto una lettera rivolta alla stampa nella quale tentava di descrivere la sua posizione ed il suo attuale stato d’animo. Una lettera che è stata accolta con estrema quanto comprensibile rabbia dalla famiglia del giovane ucciso con un colpo di pistola, esploso da Antonio Ciontoli, ex militare della Marina e padre dell’allora fidanzata di Marco Vannini, Martina. La madre del ragazzo ucciso la sera del 17 maggio di un anno fa, ha commentato la missiva tramite le pagine del settimanale Giallo asserendo in merito: “Da questa lettera di Viola non è emerso una sola volta, in un solo rigo, un pensiero per il mio povero Marco”. Per mamma Marina, la ragazza avrebbe tentato ancora una volta di salvare la sua immagine e gli interessi del fidanzato Federico Ciontoli. “Questo non fa altro che convincermi ancora di più che lei è coinvolta nella morte di mio figlio come tutto il resto delle persone finite a processo”, ha aggiunto la madre della vittima appena ventenne, riferendosi chiaramente all’intera famiglia Ciontoli.
Il caso di Marco Vannini, il giovane appena ventenne ucciso con un colpo di pistola la sera del 17 maggio dello scorso anno, mentre si trovava nella villetta della famiglia Ciontoli a Ladispoli, sarà ripercorso nel secondo speciale di “Quarto Grado – I Documenti”. L’appuntamento con la trasmissione di Rete 4 in onda stasera con Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, rappresenterà l’occasione per fare il punto della situazione su uno dei gialli tra i più controversi della cronaca recente italiana. Ripercorrere le varie tappe dell’omicidio di Marco Vannini significherà per la sua famiglia riaprire nuovamente una ferita mai rimarginata, la medesima che lo scorso 18 luglio, in occasione della seconda udienza del processo a carico della famiglia Ciontoli e di Viola Giorgini, i genitori di Marco Vannini hanno dovuto nuovamente soffrire. Durante il secondo appuntamento del processo in Corte d’Assise e che vede alla sbarra in qualità di imputati il capofamiglia Antonio Ciontoli, la fidanzata di Marco Vannini, Martina, la moglie Maria Pezzillo e il figlio Federico accusati di omicidio volontario con dolo eventuale ma anche Viola Giorgini, accusata di omissione di soccorso, in aula si sono rivissuti i tragici momenti successivi all’esplosione del colpo fatale. Resta ancora da stabilire cosa sia realmente accaduto nell’abitazione di via Alcide De Gasperi la sera di oltre un anno fa, ma la famiglia del giovane Marco Vannini, supportata da oltre 35mila persone iscritte al gruppo Facebook realizzato al fine di chiedere giustizia e verità, continua a pretendere che sia fatta finalmente chiarezza. La rabbia per la perdita dell’amato figlio è tanta presso mamma Marina che di recente ha commentato la lettera inviata alla stampa da Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli ed anche lei presente la sera del delitto di Marco Vannini. Nella missiva, la ragazza chiede comprensione con parole che hanno ampiamente turbato la madre della vittima che, come riporta Civonline.it ha commentato: “La cosa che mi ha indispettita di più di quella lettera è il passaggio dove dice che Federico non può più vivere con i suoi genitori per la pressione mediatica che subisce. Ma lei si ricorda quando è morto Marco Vannini? Realizza che non potrà più vivere con noi? No di Marco non parla. Non una parola carina per Marco, è come archiviato, e questo mi ha fatto male”. A criticare amaramente la lettera di Viola è stato anche lo zio di Marco, Roberto Carlini, che ha definito di “autocommiserazione” la missiva della fidanzata di Federico Ciontoli contestando allo stesso tempo la posizione processuale di Viola. La stessa Giorgini avrebbe reso alcune dichiarazioni contraddittorie al pm Alessandra D’Amore rispetto a quanto fatto pochi mesi prima al cospetto degli inquirenti, nelle ore successive alla morte di Marco Vannini. In merito al processo, sono già stati fissati i prossimi due appuntamenti, rispettivamente il 12 ed il 26 ottobre, nel corso dei quali continueranno le dichiarazioni dei testimoni al fine di fare chiarezza sull’incubo vissuto dal giovane bagnino nell’appartamento dei Ciontoli nel quale ha perso tragicamente la vita in modo ancora incomprensibile.