-L’allerta terrorismo non ammette esclusioni e anche alla rassegna a cinque cerchi di Rio 2016 capita che lo spirito olimpico venga turbato da un’esplosione. Ma partiamo con ordine: quando in Italia erano da poco passate le ore 18:30, come riportato da Rai Sport, è stata avvertita una forte deflagrazione sul lungomare di Copacabana. Attimi di panico, momenti di paura, con i tanti tifosi in attesa dell’arrivo della prova in linea di ciclismo che subito hanno temuto di essere coinvolti in un attentato. Fortunatamente però, come riportato dall’Independent, a generare l’esplosione sono stati gli artificieri, che hanno deciso di far “brillare” una borsa sospetta. Per gestire l’esplosione controllata dell’ordigno sospetto, localizzato a pochi metri di distanza rispetto alla linea del traguardo, sono stati impiegati una dozzina di agenti della “squadra antibomba” che hanno immediatamente recintato la zona per questioni di sicurezza.
-Le ultime notizie provenienti dal Belgio, dove un uomo ha aggredito due poliziotte a Charleroi a colpi di machete, sostengono che l’autore dell’attentato è morto. A confermarlo è il profilo Twitter della polizia locale, secondo cui sarebbe confermato il decesso dell’uomo abbattuto a colpi di pistola da un terzo agente di polizia sopraggiunto in aiuto delle sue colleghe. Nel frattempo, come riportato dalla BBc online, il primo ministro Charles Michel ha già condannato l’attacco:”I miei pensieri sono per le vittime, i loro cari e la polizia. Stiamo seguendo la situazione da molto vicino”. In attesa di scoprire i motivi che hanno portato all’aggressione delle due poliziotte, ricordiamo che Charleroi era stata la base di alcuni terroristi coinvolti negli attacchi di Parigi del novembre 2015 e all’aeroporto di Bruxelles dello scorso marzo.
Allarme terrorismo in Belgio per quello che le ultime notizie già catalogano come un nuovo attentato. La zona dell’attacco è quella di Charleroi, dove due poliziotte sono state aggredite e ferite a colpi di machete da un uomo che le avrebbe assalite urlando l’ormai tristemente noto grido di battaglia “Allah u Akbar”. L’attentatore, secondo quanto sostengono le ultime notizie provenienti dai media belgi riportate da SkyTg24, avrebbe colpito le due agenti di polizia nei pressi del commissariato di Charleroi, prima che un terzo poliziotto, come riferisce Rtl, intervenisse sparandogli e ferendolo gravemente. Non è ancora tempo di trarre conclusioni affrettate, ma tutto in questi primi minuti lascia pensare che si tratti di un nuovo attentato firmato da un lupo solitario legato all’Isis. L’ombra del terrorismo jihadista si allunga così sull’Europa rovinando anche il clima di gioia scaturito dal via dei Giochi Olimpici, mentre Rtl informa che una delle agenti ferite verserebbe in condizioni molto gravi.
Grande allerta in tutto il mondo, e specialmente in Francia, per le ultime notizie provenienti dall’Algeria che parlano di un volo diretto a Marsiglia improvvisamente scomparso dai radar dopo aver dichiarato lo stato d’emergenza. A riportare l’accaduto è il Mirror, secondo cui il velivolo, un boeing 737-6D6 della compagnia Air Algerie, ha prima segnalato dei problemi a bordo e poi è sparito dai radar. Come riferisce la versione online de Il Messaggero, il radar ha mostrato che l’aereo, poco dopo aver spiccato il volo, è tornato sui suoi passi mancando l’appuntamento con l’aeroporto marsigliese dove era atteso attorno alle 4. In un periodo contrassegnato da una serie di attentati sanguinosi e cruenti, è inutile negare che il primo pensiero sia quello di un attentato terroristico, realizzato questa volta mediante un dirottamento. Fino a questo momento, è bene specificarlo, si tratta soltanto di ipotesi. Si attendono a breve ulteriori aggiornamenti dalle autorità algerine e francesi.
Automobilisti stupiti per quello che attorno alle 4 di questa mattina è stato un incidente aereo atipico. Un aereo noleggiato dalla DHL in atterraggio all’aeroporto di Orio Al Serio, è arrivato lungo sulla pista, dopo aver attraversata tutta ha continuato la sua corsa sulla striscia d’erba, e alla fine ha sfondato le recinzioni fermandosi nella sede autostradale. Per fortuna a quell’ora la strada era deserta, e solo per un caso non si sono avute vittime. L’equipaggio del Boeing è uscito illeso dalla cabina, i due piloti sono stati sentiti dagli investigatori per capire la dinamica dell’incidente, che probabilmente è da ricondursi al peso del mezzo, che ha impedito la frenata. Lo scalo milanese è stato chiuso per alcune ore, cosa questa che ha causato pesanti disagi agli utenti, che hanno dovuto sopportare la riprogrammazione di oltre una quindicina di voli.
Era intercettato da molto tempo, finalmente quest’oggi la sua carriera di terrorista fai da te è finita dietro le sbarre di un carcere italiano. L’uomo un tunisino di 41 anni, Mohamed Kamel Eddine Khemiri, si professava un combattente dell’ISIS, non contento cercava di arruolare adepti votati al martirio, un reclutamento che era agevolato dal fatto che Knemiri era a capo di una rete che si interessava di immigrazione clandestina. L’arresto avvenuto all’alba è stato operato dai Carabinieri del Ros, unitamente ai colleghi del comando provinciale di Napoli. L’uomo è stato trasferito sotto ingente scorta presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell’autorità giudiziaria per lui l’accusa di associazione con finalità di terrorismo. Plauso per l’operazione è stato espresso dal Ministro dell’Interno Alfano.
Nonostante le ferie estive e la lontananza del premier Renzi impegnato a Rio per sostenere la squadra azzurra delle olimpiadi, non accenna a placarsi la tensione all’interno della compagine di governo. Di ieri le affermazioni di Bersani e Cuperlo relativamente alle nomine dei direttori dei telegiornali RAI, affermazioni che fanno il paio con l’appello di dieci parlamentari di sinistra a votare NO nel referendum costituzionale prossimo, referendum che probabilmente deciderà le sorti del governo. I dieci, sette senatori e tre deputati, entrano cosi in aperto contrasto con le linee indicate dal presidente del consiglio, scegliendo una via che potrebbe portare grossi problemi all’interno dello schieramento di governo, la loro idea è quella di dare voce ad un contrasto interno per il momento rimasto silente, contrasto che potrebbe spezzare il fronte del SI’.
Dopo trent’anni Silvio Berlusconi lascia il calcio, e lo fa vendendo la sua creatura a una cordata di imprenditori cinesi. L’accordo ufficializzato quest’oggi prevede un versamento economico di 740 milioni di euro, comprensivi dei debiti della società calcistica; che assommano ad altri 220 milioni. Il contratto prevede anche l’obbligo, da parte dei cinesi, di investire nella squadra almeno 350 milioni nei prossimi tre anni. Soddisfazione è stata espressa dalla famiglia dell’ex premier, che alla stampa ha dichiarato che l’amore per il Milan non finirà mai, e che continueranno a seguirla da tifosi.