Si cerca il movente e soprattutto l’assassino dietro il duplice delitto della coppia di Mazara del Vallo, sgozzata due giorni fa nell’appartamento del quartiere periferico Mazara 2. Il giallo non ha ancora una soluzione e gli inquirenti al momento non hanno intenzione di tralasciare alcuna pista. Dalle due iniziali scritte col sangue da una delle vittime, la giovane Rita Decina al passato burrascoso di Angelo Cannavò, con precedenti penali nell’ambito della droga. Secondo BlogSicilia.it, pare che il giovane nell’ultimo periodo stesse frequentando alcuni ambienti malavitosi ma non si esclude che qualcuno abbia fortemente voluto la sua morte e quello della fidanzata. Dal giorno del duplice omicidio che ha scosso l’intera provincia di Trapani, proseguono gli interrogatori della polizia, atti a ricostruire le ultime ore di vita della coppia sgozzata. Dopo il ritrovamento dei due cadaveri, una ragazza che abita nella stessa palazzina, all’ottavo mese di gravidanza, aveva avuto un malore ma fortunatamente sta meglio. La coppia è stata descritta dai vicini come “tranquilla”, che si amava e che non aveva arrecato mai alcun disturbo.
Indagini in corso per l’omicidio di Angelo Cannavò e Rita Decina, la coppia sgozzata a Mazara Del Vallo, in provincia di Trapani, due giorni fa. Gli inquirenti che indagano al giallo non hanno intenzione di escludere alcuna pista, compresa quella delle iniziali che la giovane vittima, Rita, avrebbe lasciato con il suo stesso sangue prima di morire. Ciò che si apprende sulla vita dei due fidanzati uccisi, belli ma poveri, è reso noto dal quotidiano Il Tempo nella versione online. Lui aveva cinque fratelli e precedenti penali nell’ambito della droga, lei aveva subito un grave lutto in seguito alla morte della madre dopo una grave malattia ottenendo l’affidamento del fratellino di nove anni, il quale al momento del delitto della coppia era in una mensa per indigenti. Tante le ipotesi attualmente al vaglio, ma quella maggiormente battuta ha a che vedere con un regolamento di conti. Secondo una delle piste seguite, proprio a causa dei problemi economici la coppia sgozzata potrebbe essere entrata suo malgrado in un pericoloso giro di usurai. Regge ancora anche la pista della droga e di un possibile sgarbo da parte di Cannavò, anche in merito al suo passato. La sensazione, tuttavia, è che gli inquirenti abbiano già individuato la strada giusta da percorrere per mettere fine al giallo dei due fidanzati di Mazara.
Procedono le indagini dopo il duplice delitto di Mazara del Vallo che è costato la vita alla coppia formata da Angelo Cannavò e Rita Decina, entrambi sgozzati nel pomeriggio di venerdì scorso a Mazara 2, quartiere nella periferia della cittadina nel trapanese. Come riporta Tp24.it, ad aver provocato enorme scalpore sarebbero le due lettere scritte sul pavimento con il sangue da parte della vittima 28enne. Si tratta di una E e di una R, dietro le quali potrebbe celarsi la soluzione del giallo. Potrebbero essere le iniziali del possibile assassino? L’ipotesi seguita nelle ultime ore, tuttavia, prevedrebbe la presenza di più persone coinvolte nell’efferato omicidio, anche alla luce della posizione nella quale sono stati ritrovati i due corpi. Nel caso in cui venisse confermata questa pista, il delitto potrebbe essere stato realizzato per vendetta o per una punizione contro i due conviventi. Si indaga infatti anche nell’ambito della droga alla luce dei precedenti di Cannavò: l’uomo potrebbe aver fatto qualche sgarbo ai “signori” della droga di Mazara 2, sebbene questa rappresenti solo una delle tante ipotesi attualmente al vaglio.
Tragedia nel trapanese, dove due giorni fa è stata ritrovata attorno alle 13:30 una coppia sgozzata a Mazara del Vallo. Si tratta del 30enne Angelo Cannavò e della compagna di 29 anni Rita Decina, entrambi originari del luogo. Diverso il luogo in cui sono stati ritrovati i loro corpi: l’uomo è stato ucciso nelle adiacenze del portone d’ingresso della palazzina, mentre la ragazza ad alcuni metri di distanza, sul pianerottolo vicino alla rampa di scale. In base alle prime indagini, riferisce la Repubblica, le due vittime hanno lottato con chi li ha uccisi, ma non c’è stato nulla da fare. In particolare Rita Decina è stata pugnalata prima alla schiena e ha fatto in tempo a scrivere, riporta l’Adnkronos, le lettere E ed R con il proprio sangue. Infine la coltellata alla gola, fatale. Sono ancora da accertare se le lettere scritte dalla vittima siano effettivamente queste, “uno spunto investigativo su cui stiamo lavorando”, riferisce Maurizio Agricola, il Questore di Trapani. Non si esclude nessuna pista, anche se le indagini si stanno dirigendo verso il mondo della droga. Angelo Cannavò aveva infatti dei precedenti, seppur minori, per spaccio. Interrogati anche amici e parenti, fra cui anche il fratellastro di otto anni di Rita che in quei giorni era ospite della coppia, ma che al momento del duplice omicidio si trovava al Boccone del povero per pranzare. Le testimonianze saranno utili per le autorità di Mazara del Vallo e per la Squadra Mobile di Trapani per risalire al contesto che ha portato al delitto e per individuare il colpevole o i colpevoli. In queste ore si stanno svolgendo le autopsie su entrambe le vittime, alla ricerca di possibili tracce che potrebbero aiutare gli investigatori.