Dopo l’annuncio dell’accordo tra Usa e Russia al fine di combattere l’Isis e che ha previsto l’inizio della tregua a partire da domani pomeriggio, in Siria non sono cessati i bombardamenti che al momento avrebbero provocato almeno 90 morti. Lo riporta RaiNews.it, secondo il quale in seguito ad una serie di attacchi aerei sarebbero morte 58 persone a Idlìb mentre 32 nella zona a Nord di Aleppo. Tra le vittima, la gran parte sarebbero civili. Le fonti locali parlerebbero di due raid aerei che avrebbero colpito rispettivamente un mercato ed alcuni mezzi di soccorso. A partire dalla primavera dello scorso anno, la maggior parte della provincia di Idlib sarebbe nelle mani di un’alleanza di ribelli, islamisti e jihadisti. Si tratterebbe, nello specifico, di una zona bombardata dalle forze di Assad sostenute dalla Russia.



Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha lanciato un nuovo messaggio al fine di sconfiggere quanto prima l’Isis. Lo rivela l’agenzia di stampa AskaNews riportando le parole di Erdogan secondo il quale il Paese ha il dovere di sconfiggere i jihadisti dello Stato islamico. Il presidente turco ha poi aggiunto che i militari in operazione nel territorio siriano rappresentano un primo passo avanti verso questo obiettivo. Si fa riferimento alla grande operazione “Scudo dell’Eufrate” che punta a liberare l’area di confine dai jihadisti, ma anche dalle milizie curde. “E’ un dovere vincolante di fronte allo nostra nazione di sradicare l’organizzazione chiamata Daesh in Siria e garantire che non sia in grado di portare a termine iniziative all’interno del nostro Paese”, è stato il messaggio lanciato da Erdogan al suo Paese tramite la tv alla vigilia della festività musulmana di Eid al-Adha.



Sarebbe stato classificato terroristico il movente dietro l’attacco “ispirato all’Isis” da parte di un 22enne nei confronti di un uomo 60enne. E’ quanto rivelato da La Stampa che riporta quanto accaduto a Sidney dove un ragazzo australiano è stato arrestato dopo aver preso a coltellate un uomo in un parco di un sobborgo di Sidney. Il 22enne, dopo il delitto avrebbe cercato anche di ferire un agente. In suo possesso un grosso coltello, mentre la vittima è stata ricoverata in gravi condizioni a causa delle numerose ferite su tutto il corpo. La polizia ha stabilito che, pur non essendoci alcun contatto con i jihadisti il 22enne “si era ispirato all’Isis”. In merito ha commentato l’accaduto il vice capo della polizia del New South Wales Catherine Burn: “E’ la nuova faccia del terrorismo”. Non è un caso se nelle passate settimane l’Isis abbia lanciato un appello al fine di prendere di mira proprio l’Australia.



Usa e Russia si sono unite contro l’Isis con un accordo per la tregua in Siria che è stato accolto al momento con estrema prudenza. A questa importante novità, come rivela oggi La Stampa, se ne va ad aggiungere una ulteriore, ovvero la riduzione dei militanti stranieri che varcano il confine turco per andare a combattere contro l’Isis. A questo punto, sono inevitabili alcuni quesiti: quali saranno i prossimi obiettivi dell’Isis dopo l’abbattimento del Califfato? L’intesa tra le due grandi potenze straniere prevede tre successivi momenti: da domani al tramonto entrerà in vigore la tregua con la sospensione dei combattimenti in tutto il paese. Se andrà avanti per sette giorni seguirà sarà realizzata una Commissione congiunta per l’implementazione con il compito di identificare e bloccare gli oppositori legittimi dai terroristi. Successivamente, Usa e Russia potranno iniziare a condurre le prime operazioni militari mirate alla fine dell’Isis. L’intesa sarebbe stata accolta positivamente dal regime di Assad e dai rappresentanti delle opposizioni pur riservandosi maggiori analisi in merito.

Un nuovo attacco aereo da parte di Usa e Russia ha colpito alcune aree che si trovano sotto il dominio dell’ISIS nella giornata di ieri, provocando più di 80 morti nelle province di Aleppo ed Idlib. Subito dopo, riporta Al Jazeera, i due Paesi hanno annunciato la volontà di stringere un accordo che miri a mettere fine alla guerra, dopo più di 5 anni di scontri e numerose vittime da entrambe le parti. Secondo le testimonianze, un caccia forse di proprietà russa ha colpito ieri pomeriggio un mercato affollato della provincia di Idlib, uccidendo almeno 36 persone. I soccorsi formati da paramedici, protezione civile e vigili del fuoco hanno lavorato a lungo nelle ore successive per estrarre i superstiti dalle macerie. Il mercato era infatti pieno di residenti per via della festa di Eid che vi sarà fra pochi giorni. Un’occasione per molti civili di fare shopping dunque, ma che è finita in tragedia. Secondo i soccorritori sarebbero almeno 46 le  persone che hanno perso la vita durante gli attacchi aerei che hanno colpito i quartieri ribelli della città di Aleppo e della campagna limitrofa, mentre 10 sarebbero le vittime uccise dai ribelli nel quartiere che si trova sotto il controllo del governo Salahuddin. Altri cinque civili sono stati uccisi inoltre dai raid destinati alla roccaforte dei ribelli che si trova a Douma, a nord est di Damasco. L’opposizione siriana ha accolto con estrema cautela il cessate il fuoco richiesto da Mosca e Usa e che potrebbe anche vedere le due potenze estere mettere in atto la loro prima campagna congiunta contro i gruppi ribelli. Il Segretario di Stato americano John Kerry ed il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov hanno annunciato che la tregua stabilità lo scorso venerdì sera entrerà in vigore già da domani, in occasione del primo giorno dedicato alla festa mussulmana di Eid al-Adha.