Il caso di Gennaro Mercadante, il 46enne accoltellato dal suo presunto rivale in amore, un cittadino albanese 46enne, ha gettato nuova luce sul mondo delle slot machine. Il delitto, infatti, si è consumato proprio in una sala slot nel Milanese e questo ha portato all’intervento dell’assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana, Viviana Beccalossi. La Beccalossi, come riporta AskaNews, ha riflettuto: “Le slot machine nel nostro Paese sono sempre più sinonimo di ludopatia e quindi di un dramma sociale che si riflette su moltissime famiglie italiane. Il delitto avvenuto la notte scorsa in una sala slot del Milanese è invece l’ennesimo esempio che conferma come questi luoghi dediti al gioco continuino a essere teatro di situazioni intollerabili”. A sua detta, inoltre, proprio le sale gioco che ormai avrebbero invaso l’intera città sarebbero sempre più “prese di mira dai criminali”. “Nel rivolgere i miei ringraziamenti agli uomini dell’Arma, non posso ignorare come le sale slot abbiano ormai sostituito le banche come luoghi preferiti per furti e rapine a mano armata. Aperte giorno e notte, sono spesso frequentate da persone disagiate e problematiche, che ne fanno un luogo di ritrovo per sbarcare il lunario”, ha concluso Beccalossi.
Emergono nuovi dettagli in merito all’omicidio nella sala slot di Bresso, in provincia di Milano, dove un albanese 56enne ha accoltellato a morte un cittadino italiano di 46 anni. La vittima, come rivela Il Mattino, è Gennaro Mercadante deceduto in ospedale dopo essere stato colpito al cuore con un coltello, al culmine di una lite avvenuta intorno alle 23:30 dello scorso sabato. A nulla sarebbe servito l’intervento immediato dei sanitari e la successiva corsa in ospedale. All’origine dell’omicidio, quasi certamente vi è la gelosia in quanto, secondo la ricostruzione degli investigatori resa possibile dalle testimonianze raccolte, l’aggressore, Bujar Mersini, non aveva preso bene la fine della sua relazione con una donna romena di 31 anni dalla quale aveva avuto due figli e che aveva poi iniziato una nuova storia con Mercadante. L’albanese, ora in arresto per l’omicidio, è stato trovato poco distante dalla sala slot. Una volta raggiunto dai Carabinieri non ha opposto resistenza ed ha ammesso le sue responsabilità. L’arma del delitto è stata ritrovata poco distante, nascosta in una siepe: si tratta di un grosso coltello da cucina con la lama di circa 20 cm e ancora sporco di sangue. E’ bastata una sola coltellata dritta al cuore a provocare la morte di Gennaro Mercadante presso il San Raffaele di Milano. Tra i due rivali, inoltre, pare non ci sia stata alcuna colluttazione.
Proseguono le indagini sull’omicidio nella sala slot di via Vittorio Veneto a Bresso, nelle vicinanze di Milano dove un uomo di 46 anni è stato accoltellato mortalmente da un cittadino albanese 56enne. Ancora ignote le dinamiche dell’accaduto sul quale indagano i carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni. Eppure, secondo quanto riferito da Repubblica.it, tutto sarebbe avvenuto nella tarda serata di sabato quando, intorno alle 23:30, presso la sala slot dove si trovava l’italiano sarebbe giunto il 56enne, suo presunto rivale in amore. Dopo una violenta lite, quasi certamente legata alla gelosia, il cittadino albanese avrebbe colpito dritto al cuore il suo rivale. L’allarme al 118 è stato dato in tarda serata. Sul posto sono giunti immediatamente i sanitari e le Forze dell’Ordine. Inutile la corsa in ospedale dove è morto nel reparto di medicina d’urgenza a causa delle gravi ferite riportate.
Terribile episodio, nella tarda serata di venerdì a Bresso, in provincia di Milano, dove un uomo di 40 anni è stato ucciso all’interno di una sala di slot machine. L’omicidio, come rivela TgCom24, è avvenuto intorno alle ore 23:30 al culmine di una lite tra la vittima, un italiano del posto, ed il suo aggressore, un 56enne di origini albanesi. Attualmente indagano al delitto i carabinieri della vicina Sesto San Giovanni che avrebbero già provveduto all’arresto dell’assassino. Dietro l’uccisione del 40enne nella sala slot del Milanese, ci sarebbe il movente della gelosia. E’ questa la pista maggiormente seguita dagli inquirenti che sono venuti a conoscenza, sulla base di alcune testimonianze, del legame esistente tra la vittima ed il suo assassino. L’aggressore, infatti, fino ad un anno fa era legato ad una donna romena di 31 anni. Al termine della loro relazione la donna aveva iniziato una storia con la vittima. Nella sera di venerdì scorso, stando alla ricostruzione dei fatti, l’albanese avrebbe raggiunto il 40enne italiano nella sala slot intenzionato a colpirlo mortalmente. Le Forze dell’Ordine, prima dell’arresto del 53enne sono riusciti a trovare l’arma usata per uccidere e successivamente si è proceduti con l’arresto dell’albanese, accusato del reato di omicidio.