Un piccolo attentato per fortuna senza conseguenze di morti o feriti ma l’esplosione di questa mattina alla sede del Pd di Modena è da derubricare chiaramente come atto intimidatorio. Ancora resta da capire se contro il Pd in generale o se invece per qualche conto in sospeso con il partito a livello provinciale. Una doppia esplosione che ha spaventato in tanti e che ora vede la Digos in prima linea per cercare di capire cosa sia realmente successo. Ha voluto dire la sua sul piccolo attentato di Modena contro il circolo dem anche il premier nonché Segretario del Pd, Matteo Renzi: «Ciao Pd di Modena! Chi pensa di impaurire i democratici, ha sbagliato indirizzo. Ci vediamo giovedì alla festa, un abbraccio a tutti» ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio. La festa del Pd infatti qui a Modena vedrà impegnato in prima persona Renzi invitato e ora ancora di più atteso dopo questo brutto gesto capitato alla sede provinciale dei dem. Sulla stessa linea è intervenuto poco fa anche il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini: «certi nel lavoro della magistratura che fara’ piena luce su quanto è avvenuto, esprimiamo la nostra vicinanza a tutti i nostri iscritti che ogni giorno animano con passione l’attività del Partito Democratico».
L’attentato alla sede del Pd di Modena Madonnina di questa mattina va derubricato come reale atto intimidatorio contro il circolo dem, non il primo fatto contro il Partito Democratico in questa città negli ultimi mesi. I primi rilievi dei Vigili del Fuoco hanno confermato che l’attacco con le bombole di gas incendiarie esplose davanti alla sede Pd modenese è un attentato voluto. «L’ordigno sarebbe composto da tre bombole per campeggio, innescate probabilmente da un petardo che a sua volta avrebbe dato fuoco ad una bottiglietta di benzina. Il calore delle fiamme avrebbe quindi causato l’esplosione di una delle bombole, scagliando lontano le altre, una rimasta inesplosa e l’altra fessurata», racconta la fonte a Modena Today. «Pericoloso intimidatorio, episodio preoccupante non l’unico in questo mesi, con una escalation di atti contro il Partito Democratico», scrivono in una nota i segretari provinciali Pd, Luca Bursi e Andrea Bortolomasi. Scritte ingiuriose, minacce per la Festa del Partito e ora le bombole esplose: la Digos ovviamente indaga ora su Modena.
Attentato incendiario questa mattina a Modena nella sede Pd di via Don Fiorenzi: due bombole incendiarie sono state fatte esplodere attorno alle 5.20 di questa mattina, dopo essere state piazzate forse pochi minuti prima. La notizia arriva direttamente dall’Ansa con l’attentato incendiario che per fortuna non ha provocato alcun morto o ferito e che si inserisce nel chiaro intento intimidatorio nei confronti di quel circolo Pd, viste anche le scritte contro il Partito Democratico trovate di fianco all’ingresso dove è avvenuto il boato fragoroso che ha svegliato tutto il quartiere. Inchiesta subito aperta per comprendere se si tratti di intimidazione per motivi “nazionali”, contro il Pd, oppure se vi sono motivi personali con gli addetti e gli aderenti di quel particolare circolo dem a Modena. Gli inquirenti alla Gazzetta di Parma hanno rilasciato queste brevi dichiarazioni: “le bombole sono state messe da mani esperte davanti alla porta sul retro del circolo”. Digos e Procura indagano con i rilievi che sono cominciati attorno alle 7 di questa mattina.