L’ultimo caso di femminicidio è costato la vita a Elisa Pavarani. Si tratta del sesto omicidio di una donna da inizio anno in Emilia Romagna, mentre ne sono stati tentati quattro. Dati che preoccupano l’assessore regionale con delega alle Pari opportunità, Emma Petitti, che ha commentato l’ultimo caso, quello della morte di Elisa Pavarani: “E’ un orribile bollettino di guerra che non possiamo più tollerare”, ha dichiarato l’assessore, spiegando che la lotta alla violenza di genere è tra le priorità della Regione. “Abbiamo messo in campo diverse iniziative, a partire dal primo piano antiviolenza, e abbiamo stanziato fondi considerevoli. Quello di Elisa è, purtroppo, solo l’ultimo caso, non possiamo perdere altro tempo”, ha aggiunto Emma Petitti. Intanto è attesa la convalida del fermo del compagno della vittima, Luigi Colla, per l’omicidio volontario, appunto, della 39enne Elisa Pavarani.



La notizia dell’omicidio di Elisa Pavarani, la 39enne di Parma accoltellata nella casa del suo ex fidanzato Luigi Colla, ha sconvolto l’intera città a partire dai vicini del presunto assassino, in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Il Fatto Quotidiano ha rivelato le testimonianze di un vicino dell’abitazione nella quale si è consumato il terribile delitto, forse in seguito ad una violenta lite tra i due ex al culmine della quale Colla avrebbe accoltellato mortalmente Elisa Pavarani. “Sì, di litigi ce n’erano stati ed alcune volte, qualche tempo fa, avevamo anche avuto paura per le urla molto alte. Ma arrivare sino a questo punto non l’avrei mai pensato. E’ una cosa terribile”, ha dichiarato. A parlare a Parmatoday.it è stato anche un collega di Luigi Colla, che ha confidato: “Luigi perdeva spesso il controllo. Lavoro con lui da anni ed era uno che perdeva spesso le staffe, anche sul posto di lavoro”. Proprio a causa del suo carattere, che lo avevano portato a far registrare attriti con i colleghi, l’uomo era stato trasferito dallo stabilimento di San Prospero a San Secondo. “Lei? Non la conoscevo, non ne parlava mai”, ha aggiunto il collega in merito alla vittima Elisa Pavarani.



L’omicidio di Elisa Pavarani, operaia 39enne di Parma, rispecchia a pieno il drammatico quadro del femminicidio. La fine di una storia, seguita dall’impossibilità da parte di chi viene lasciato ad accettare la rottura, fino all’incontro chiarificatore, spesso destinato a trasformarsi nell’ultimo appuntamento prima della morte. E’ quanto accaduto all’ennesima storia che vede questa volta protagonista Elisa Pavarani, trovata morta sabato sera nell’abitazione dell’ex fidanzato Luigi Colla. Secondo la ricostruzione degli eventi riportata dal Fatto Quotidiano, alle ore 20:00 dello scorso 10 settembre, i vicini di casa di Colla, anche lui operaio 42enne, lanciarono l’allarme alle Forze dell’Ordine dopo aver udito le urla strazianti provenire proprio dall’appartamento dell’uomo. Al loro arrivo la scena che i militari si sono trovati davanti è stata agghiacciante: Elisa Pavarani era stata uccisa con diverse coltellate. Subito la caccia all’uomo in seguito ai sospetti che immediatamente (ed inevitabilmente) sono ricaduti su Luigi Colla, fino a poche settimane prima fidanzato della vittima. Una storia che la stessa Elisa aveva deciso di chiudere ma che Luigi non riusciva ad accettare. L’incontro tra i due sarebbe avvenuto in seguito alla volontà della 39enne di dare all’uomo l’ultima possibilità di chiarimento. La donna era intenzionata a riprendere alcuni suoi vestiti rimasti a casa dell’ex. Quasi certamente tra i due sarebbe scoppiata la classica lite poi culminata in delitto. Il presunto assassino è stato ritrovato in piena notte ed in stato confusionale a pochi chilometri dalla sua abitazione divenuta il luogo del massacro, arrestato con la grave accusa di omicidio volontario. Poco prima era stata recuperata l’arma del delitto, un coltello da cucina con una lama di circa 20 centimetri. Le indagini sono ancora in corso al fine di ricostruire nei minimi dettagli quanto accaduto nei momenti precedenti all’uccisione di Elisa Pavarani.

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