Un vero e proprio giorno di festa. Il primo giorno di scuola quando si ritrovano gli amici di sempre, quando si incontrano i nuovi compagni. E oggi ad Amatrice sarà un giorno particolare. Si torna a scuola dopo il terremoto del 24 agosto. Si torna a una sorta di normalità, di vita di tutti i giorni, anche se non è la stessa vita. Non è la stessa scuola. Anzi è un miracolo che la Protezione civile della Provincia di Trento sia riuscita in pochissimi giorni a realizzare dei prefabbricati che ospiteranno la scuola materna, quella elementare e la media. 



Edifici bianchi, rossi, bianchi, blu e gialli. Un colpo d’occhio che da un senso di serenità, di allegria. Anche se nella frazione di San Cipriano di Amatrice di allegria ce n’è ancora poca. Ma oggi ci saranno tutti, proprio tutti. Ci sarà anche la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, con il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Alle 10 incontreranno le famiglie e gli studenti degli istituti comprensivi di Amatrice, Acquasanta e Arquata del Tronto e inaugureranno, con il simbolico taglio del nastro, il nuovo anno scolastico, alla presenza dei sindaci dei comuni colpiti dal sisma, dei dirigenti scolastici e dei docenti. Al termine della cerimonia gli studenti entreranno nelle loro aule.



Si sono concretizzati gli sforzi del Servizio Nazionale della Protezione Civile per assicurare la regolare ripresa dell’anno scolastico nelle quattro regioni colpite dal terremoto del 24 agosto. I sopralluoghi, iniziati già a pochi giorni dal terremoto proprio per verificare prioritariamente l’agibilità delle scuole e consentire di definire un piano degli interventi laddove le strutture non fossero state agibili, hanno interessato 577 plessi scolastici: 390, pari al 70 per cento del totale, sono stati ritenuti agibili, mentre altri tre pur non essendo danneggiati risultano al momento inagibili a causa di un rischio esterno. Sono 110 quelli temporaneamente inagibili che tornerebbero agibili grazie a provvedimenti di pronto intervento; a questi se ne aggiungono 19 parzialmente inagibili e tre da rivedere per un’ulteriore valutazione. Sono poi 32 gli edifici scolastici inagibili, meno del 6 per cento. 



Per ciascuna delle scuole dichiarate inagibili sono state individuate dalla Dicomac, in sinergia con il ministero dell’Istruzione, con i dirigenti scolastici e i sindaci, soluzioni mirate per consentire a bambini e ragazzi di tornare in classe: l’avvio dell’anno scolastico sarà in tenda a Cittareale, nel Reatino, e nelle Marche, ad Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Gualdo e Montegallo. In parallelo alle misure provvisorie per la regolare riapertura dell’anno scolastico, si stanno intanto definendo le soluzioni di medio periodo, grazie alla donazione — da parte di istituzioni, enti, fondazioni bancarie e organizzazioni di volontariato — di prefabbricati che sostituiranno le tende o rimpiazzeranno i fabbricati danneggiati.

Ad Amatrice solo gli studenti del liceo scientifico devono ancora attendere, con la prospettiva di trascorrere due settimane nel Palazzetto dello Sport. A Monteurano la scuola media sfrutterà le strutture agibili con doppi turni. A Corridonia, nel maceratese, le classi saranno accolte nei locali della parrocchia che diventano utili non solo per il catechismo. A Norcia sarà il Centro Caritas ad ospitare la scuola primaria, mentre medie e superiori saranno temporaneamente in una tensostruttura comunale esistente.

Una sorta di déjà-vu così come era avvenuto all’Aquila, dopo il terremoto del 2009. E la speranza è che il clima di gioia sia molto simile. Qui i tempi sono stati decisamente più stretti per mettere in piedi la macchina scolastica. Pochissimi giorni ma le grandi capacità viste in chi stava lavorando sono già una garanzia per il nuovo inizio delle lezioni. La soddisfazione dell’ingegnere Stefano De Vigili, della Provincia autonoma di Trento, a capo del cantiere è evidente. “Sono stati 12 giorni di attività importante — ha detto — senza soluzione di continuità. 140 persone che hanno lavorato notte e giorno con il tempo che non ci ha aiutato, però il risultato è questo”. La soddisfazione del lavoro De Vigili la legge sul volto dei propri uomini. E sono proprio queste cose a cambiare la storia. La felicità di aver lavorato giorno e notte, sotto la pioggia, con una immensa fatica, ma con la soddisfazione di essere riusciti a dare ai tanti alunni di Amatrice un tetto dove stare insieme, dove imparare le materie scolastiche, ma soprattutto dove imparare la vita.