Il caso di Emanuela Orlandi è stato affrontato nel corso della prima puntata stagionale di Chi l’ha visto, andata in onda nella prima serata di ieri di Rai 3. Il documento audio che è stato trasmesso ieri è stato clamoroso. Per la prima volta è stato fatto sentire il contenuto di una registrazione su cassetta alla quale il fratello di Emanuela – ospite in studio – ha potuto accedere solo tre mesi fa. Ciò che è emerso è stata l’assenza di voci maschili nel brano registrato dal quale si udirebbe solo la voce shock di una ragazza, forse appartenente a Emanuela Orlandi. Contrariamente, sui documenti della trascrizione messi a verbale e realizzati dai servizi segreti, comparirebbero le frasi pronunciate da tre uomini, di nazionalità italiana e dall’accento romanesco. Come mai le voci maschili non sono udibili dalla cassetta? L’audio è stato manomesso? E’ questo un nuovo interrogativo che ha caratterizzato il giallo sul quale il fratello insiste affinché possa essere nuovamente riaperto, anche alla luce degli elementi finora raccolti.



Il caso di Emanuela Orlandi, uno dei misteri italiani più cruenti e indecifrabili, torna protagonista anni dopo quel lontano 23 giugno 1983 quando la ragazza scomparve appena 15enne, al secondo anno di liceo a Roma. Scomparve all’interno di Città del Vaticano, e su questo punto per anni le testimonianze fittizie, le piste false e le rivelazioni non sempre reali, hanno giocato sul rapporto malsano di qualche porporato. In altri casi, sono le piste di pedofilia e cosche criminali ad aver provato a spiegare la sparizione di Emanuela Orlandi, tutto però senza una spiegazione e soprattutto senza indizi reali. Ieri a Chi l’ha visto? si è tornati a parlare di quella povera ragazza che oggi sarebbe una donna di quasi 50 anni ma non si sa che fine abbia fatto: avviene tutto per un audio choc trovato 25 giorni dopo la scomparsa e che potrebbe centrare con il mistero della sparizione di Emanuela. Un audio incredibile in cui si sentono voci di una donna che viene seviziata (si intuisce dai rumori di fondo) e forse violentata da tre persone, con accento romanesco: potrebbe ovviamente trattarsi di un audio o manipolato oppure senza alcuna connessione con il caso. I familiari hanno tirato fuori questa registrazione davanti alla Polizia anni fa, visto che avevano ricevuto quel nastro circa 25 giorni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi: si sentono stimolazioni elettriche, voci ansimanti e possibili sevizie fatte dai tre uomini. Un caso sempre più misterioso che potrebbe riportare alla mente un possibile rapimento per motivi di pedofilia e appunto sevizi di un branco: per essere certi forse non basteranno altri anni di indagini per uno dei casi irrisolti della brutta cronaca italiana.

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