La famiglia di Gloria Rosboch non aveva dubbi sul fatto che ad uccidere la loro unica figlia fosse stato Gabriele Defilippi. Una conferma che ora giunge anche dai Ris, all’interno di un documento esclusivo reso noto ieri nel corso della trasmissione Pomeriggio 5. Si legge nel suddetto documento: “La distribuzione delle tracce biologiche risultate riconducibili esclusivamente a Obert Roberto si concentra sulla parte dell’abitacolo corrispondente al posto del guidatore (per esempio volante, cambio, freno a mano); nelle altre zone dell’abitacolo corrispondenti ai prelievi analizzati si riscontrano tracce biologiche riconducibili a tutti i soggetti di sesso maschile coinvolti […] I risultati ottenuti sono compatibili con il fatto che Obert fosse solito guidare la propria auto”. La posizione di Gabriele Defilippi, dunque, appare con il passare dei giorni sempre più compromessa.



Il caso di Gloria Rosboch, la professoressa 49enne di Castellamonte uccisa lo scorso 13 gennaio ha ancora alcuni quesiti i quali presto potrebbero ottenere finalmente una risposta. A finire in carcere per l’uccisione della donna, avvenuta per strangolamento, sono Gabriele Defilippi, l’ex amante e complice Roberto Obert e Caterina Abbattista, madre del primo, quest’ultima accusata di concorso in omicidio. Come evidenziato da un documento in esclusiva rivelato ieri nel corso della nuova puntata di Pomeriggio 5, ad uccidere materialmente Gloria Rosboch sarebbe stato proprio Gabriele. Lo confermerebbero gli accertamenti compiuti dai Ris i quali, in un documento rivelato dalla trasmissione Mediaset confermavano la presenza di tracce di Roberto Obert al posto del guidatore, facendo quindi intendere che ad uccidere la povera professoressa fosse stato proprio Defilippi, seduto al contrario nella parte posteriore dell’auto. Tornando ai quesiti i quali potrebbero presto trovare risposta, secondo quanto reso noto dal quotidiano locale La Sentinella del Canavese, nei prossimi giorni troverà soluzione un altro mistero legato al delitto di Gloria Rosboch, seppur indirettamente. Il riferimento è alla pistola appartenente a Gabriele e che lo stesso aveva affidato a Roberto Obert dopo il delitto della professoressa al fine di sbarazzarsene. L’uomo aveva nascosto la semiautomatica nei boschi di Rivara e sarebbe stato lo stesso Obert a permettere agli inquirenti il suo ritrovamento. Finora, il dubbio degli investigatori, alla luce anche del calibro dell’arma, era relativo ad un possibile coinvolgimento dell’assassino di Gloria Rosboch con altri due omicidi, uno avvenuto a Rivalba di Gassino nell’agosto del 2011 ed un secondo avvenuto pochi giorni dopo la morte della professoressa a Vesignano, piccola frazione di Rivarolo. Il prossimo lunedì 19 settembre, i Ris eseguiranno alcuni “accertamenti tecnici irripetibili” con i quali si stabilirà se l’arma che Gabriele asserì di aver acquistato “da un negro a Torino”, come fece mettere a verbale, abbia mai sparato o, peggio ancora, ucciso. Il dubbio degli inquirenti è che l’assassino di Gloria possa avere sulle spalle anche il delitto di Paolo Pilla (mai risolto) e quello di Pierpaolo Pomatto, per il quale è in arresto Mario Perri, sebbene continui a dichiararsi innocente. Dubbi giustificati dal fatto che sul cadavere di Pomatto furono rinvenute le finte banconote identiche a quelle bruciate da Roberto Obert e dall’amicizia che accomunava Gabriele Defilippi con il truffatore De Mauro e Pilla. La risposta all’ennesimo giallo sul quale si trovano ad indagare gli stessi inquirenti che hanno risolto il delitto di Gloria Rosboch arriveranno solo nei prossimi giorni.

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