Dopo la condanna all’ergastolo a carico di Massimo Bossetti, presunto assassino di Yara Gambirasio, a rompere il silenzio è stato il riservatissimo padre della ragazzina uccisa, Fulvio il quale spera, come riporta Il Giornale online, che dall’omicidio della figlia possa nascere una bella storia e soprattutto qualcosa che possa servire agli altri nel mondo della solidarietà grazie alla nascita dell’associazione La passione di Yara onlus. Il padre di Yara Gambirasio ha ribadito la sua volontà – già ampiamente dimostrata in questi anni – di restare “fuori dal circo mediatico del processo” e si augura di poter rivedere su altri bambini lo stesso sorriso della sua Yara. “Il mio sogno è che tra qualche anno, il 51% delle persone associ il nome di Yara Gambirasio ai progetti dell’associazione e ai risultati ottenuti per non far spegnere i sogni sportivi dei ragazzi di famiglie in difficoltà e solo il 49% alla tragedia che le è capitata”, ha commentato Fulvio Gambirasio.



Nella prima puntata stagionale di Quarto Grado in onda stasera, il caso di Yara Gambirasio sarà centrale. Si tornerà a parlare di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in primo grado per il delitto della tredicenne di Brembate avvenuto nel novembre 2010. Per lui, quella che sta per concludersi è stata la prima estate da condannato e, dopo una prima fase di forte abbattimento l’ex muratore di Mapello è nuovamente pronto a dimostrare la sua innocenza. Nelle passate settimane, infatti, era intervenuto uno degli avvocati dell’uomo e presunto assassino di Yara Gambirasio, Claudio Salvagni, il quale aveva dichiarato, come riporta Il Giorno: “Sono andato a trovarlo in carcere un paio di settimane fa e finalmente ho ritrovato la persona che ho sempre conosciuto, determinato e deciso a voler dimostrare la propria innocenza, la propria estraneità nel delitto di Yara”. Dopo il primo momento, dunque, ora Massimo Bossetti è tornato nuovamente combattivo come lo è sempre stato sin dal suo arresto, avvenuto il 16 giugno di due anni fa. “Bossetti ora è tornato quello di prima: sereno e tranquillo, perché consapevole di essere innocente e di non avere nulla a che fare con un delitto così atroce e grave”, ha confermato il suo avvocato.



Questa sera a Quarto Grado si torna a parlare del caso di Massimo Bossetti e del terribile omicidio di Yara Gambirasio per il quale il muratore è stato condannato in primo grado all’ergastolo. Questa sera il programma con Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero ripercorrà l’estate di Bossetti dopo la condanna alla galera a vita e dopo i punti ancora non molto chiari del processo che ovviamente andrà in appello nei prossimi mesi. Nel frattempo, nei mesi in cui Bossetti è stato in carcere, parallelamente la famiglia Gambirasio ha dato vita ad una associazione benefica, “La passione di Yara onlus” e questa sera ci saranno alcune interviste esclusiva a papà Fulvio che proverà a raccontare cosa vuol dire ricominciare dopo un dramma del genere. Nei giorni scorsi aveva parlato con i giornalisti del Corriere della Sera e aveva spaziato dall’attività fino al processo: «Non è facile andare avanti. Ci aiutano le persone che ci fermano per strada, ci abbracciano e dicono: ‘Andate avanti, perchè state diventando un esempio per tanti’. Sulla tomba di Yara spesso troviamo molte lettere, anche anonime. Io ammiro queste persone che ci stanno vicine mantenendo un comportamento simile al nostro». Si cerca di ricominciare per la famiglia Gambirasio, come si cerca di andare avanti nella famiglia Bossetti: un dramma unico e continuo, con le parole di Fulvio Gambirasio, papà di Yara, che rimangono sempre nella testa “Qualsiasi sia la sentenza, a noi Yara non ce la ridanno”.

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