La magistratura ha negato un anno fa a Tiziana Cantone la possibilità di poter rimuovere i video dal web, visto che purtroppo già molti utenti avevano scaricato le immagini e l’operazione era del tutto impossibile. Questo quanto emerge dai contenuti degli interrogatori di denuncia della stessa Tiziana che ha compiuto davanti ai magistrati, riportati dal Corriere della Sera oggi: la censura totale di quei video non è possibile attuarla e probabilmente questo fatto ha dato il colpo di grazia alla reputazione e speranza di Tiziana di poter ricominciare un propria vita. Il suicidio è un atto terribile e purtroppo libero, scelto coscientemente dalla 31enne, ma il vuoto generato prima del fatto era del tutto visibile dagli stessi interrogatori: «intrattenevo relazioni virtuali, ma in un periodo in cui ero depressa e fragile. Ho girato volontariamente e in piena coscienza quei video ma non ho mai dato consenso alla diffusione: la mia vita vita è rovinata». Purtroppo la vicenda si è trascinata fino alla tragica fine di tre giorni fa.Non è servito il suicidio di Tiziana Cantone a placare l’ondata di insulti rivolti alla giovane 31enne, dopo la diffusione di alcuni suoi video hard artefici del tormentone che ha coinvolto utenti della rete e Vip nei mesi scorsi. Come ribadisce Napolitoday.it, insulti a Tiziana sono proseguiti anche dopo il funerale che si è celebrato ieri. “C’è una donna che si definisce madre di famiglia, che ha ricoperto di insulti Tiziana arrivando anche a dire che non meritava i funerali in Chiesa”: lo ha rivelato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi. Un’altra utente, a sua detta, avrebbe asserito che la 31enne non avrebbe il diritto al riposo eterno nel cimitero. Perché tanto accanimento e tanta cattiveria? Il consigliere per tale ragione ha parlato di “un’escalation di violenza verbale e di cattiveria”.
Il caso di Tiziana Cantone continua a far discutere ancora oggi, all’indomani dei funerali che si sono celebrati ieri. Come riporta il sito Il Messaggero, quel diritto all’oblio che la 31enne suicida tanto sperava di avere in vita, l’accompagna anche da morta. I video della ragazza di Mugnano, infatti, continuano a restare in rete e il modo per recuperarli è semplicissimo. A fare scalpore è l’enorme quantità di contenuti associati a poche query legate al nome della vittima di cyberbullismo. Come sottolinea il quotidiano, basta digitare “Tiziana Cantone video download” per notare la presenza di 132 mila risultati prodotti in appena 0,83 secondi. Almeno tre dei video di Tiziana che hanno accompagnato la 31enne verso il suo suicidio infarcito di quella vergogna e quel diritto all’oblio mai realmente soddisfatto, sono presenti su tre portali molto noti. Uno di questi video è facilmente rintracciabile dal nome e cognome della ragazza come vuole la tradizione che accompagna i filmati delle pornostar. A quale fine? E’ questo il quesito che sorge oggi, alla luce di quanto accaduto.
Tiziana Cantone e i video hard, le polemiche e il cyberbullismo: i temi sono tanti in questi ultimi giorni dopo il caso della ragazza suicida a Napoli in seguito ad un anno di sfottò e ironie subite. Dopo Oliviero Toscani, a prendere la via delle bufera per dichiarazioni forti sul caso-Cantone è anche Emilio Fede: l’ex direttore del Tg4 ha infatti riposo in maniera molto netta alle domande di Radio Cusano Campus, sostanzialmente trovando lo stesso giudizio del noto fotografo. «Io penso che sia possibile, doveva stare più attenta. Queste ragazze sono assieme vittime e carnefici tante volte. E’ logico che c’è chi se la va a cercare. L’80% delle volte alcune se la cercano. Ci sono ragazze che poi cadono nelle trappole, una corretta educazione sessuale potrebbe prevenire certe cose». Boom, come era prevedibile dopo le dichiarazioni con notevoli minacce arrivate via web contro l’ex direttore Fede: insulti e gogna per quanto detto sulla ragazza suicida, dimostrando così lo stesso problema suscitato dal caso di Tiziana. Di fronte a questioni giuste o sbagliate che siano, il trattamento da persecuzione non è mai la scelta migliore. «Ci sono i maniaci, c’è una immensità di maniaci sessuali e molte ragazze si prestano, con cosce all’aria. Ci sono delle situazioni che anno controllate, chiosa Emilio Fede con le distanze prese dai conduttori radiofonici a queste parole, con le quali lo stesso direttore ha poi voluto precisare sempre su Radio Campus che «la colpa è del maniaco, ma il maniaco viene sollecitato dalla situazione che ha attorno. Si eccita la fantasia, si eccita il rancore verso chi ha più cose di te, si eccita l’odio di classe».
Tiziana Cantone sembra non avere pace neanche da morta, dopo il tragico suicido per i video hard e per l’umiliazione scatenata da quella diffusione: come riporta il sito de Il Secolo XIX, sono le parole del noto fotografo Oliviero Toscani a far molto discutere in queste ore con il suo giudizio assai “border” a riguardo della ragazza suicida. «Non voglio insultarla, ma è un po’ fessa, una fessacchiotta. Fai una roba così importante tanto che poi ti sei uccisa, e lo fai in modo così superficiale? E’ colpa sua, solamente sua. Fai un video e lo mandi in giro. Lo fai per farlo vedere. L’ha mandato agli amici, ma quando va in giro va in giro». L’affondo arriva anche sugli amici, definiti giustamente dei “cretini” per aver diffuso quanto fatto, ma secondo Toscani, la Cantone sapeva quel che faceva: secondo il fotografo, «Viviamo di comunicazione. Non puoi fare qualcosa del genere e poi stupirti, e ammazzarti. Le parodie le devi saper accettare». Toscani insiste e va giù ancora più pesante: «Devi sapere che può accadere – ha aggiunto – non puoi deprimerti. Altrimenti sei un fesso. Se fai un video e lo dai a un amico fai una cosa pubblica. Le andava bene che qualcuno vedesse. Se hai fatto un video è già una cosa pubblica, non rimane solo in tuo possesso». Inutile commentare, si capisce da soli il livello delle polemiche suscitate da queste parole.
La storia raccapricciante di Tiziana Cantone prosegue a far parlare dopo il suicidio terribile in seguito ai famosi video hard e ai meme di ironie successive: mentre proseguono le indagini sull’istigazione al suicidio in seguito agli sfottò del web, prende posizione netta la regione Campania che con le parole del Presidente De Luca arriva ad una scelta coraggiosa. «Di fronte alla barbarie delle violenze mediatiche che ragazzi e ragazze subiscono in rete, per il quale occorre mettere immediatamente un freno anche legislativo al dilagare del fenomeno, l’istituzione del fondo da parte della Regione Campania, intende contribuire alla tutela delle persone e della loro vita privata. Il fondo potrà essere impiegato anche per le spese necessarie alla cura e al sostegno psicologico». Non solo, come riporta il sito del Corriere della Sera, la Regione Campania si costituirà parte civile a tutela di tutte queste vittime: almeno da questa parte della vicenda, qualche buona notizia arriva.
Le foto e i video su Tiziana Cantone continuano a far parlare dopo la tragedia che ancora “scotta”: il suicidio raggiunto per umiliazione dopo un anno di sfottò è un qualcosa che purtroppo rimarrà segnato nel mondo super iper social di questo 2016. Ora però restano le indagini e per quelle ci sono delle novità fresche di mattinata: il quotidiano Leggo è stato raggiunto da un commento esclusivo di uno degli indagati per diffamazione indicati da Tiziana Cantone quando ancora era in vita. Ha parlato, ma ha voluto precisare che con i video non c’entra nulla: «Non devo spiegare proprio nulla, la storia sta per essere archiviata e io non c’entro nulla con quello che si legge in queste ore». E un altro indagato, sempre a Leggo, confessa come «Ricordo che all’epoca ci fu uno scambio di foto. E alla fine nella denuncia, che conosco bene perchè ho ricevuto un avviso di garanzia, vengono indicate una serie di persone cui sono state inviate proprio delle foto. Io ho ricevuto via chat delle foto, ma video assolutamente no».
Ieri si sono tenuti i funerali di Tiziana Cantone ma il caso non si spegne dopo che la ragazza suicida per i video hard diffusi contro la sua volontà le hanno procurato una vergogna e umiliazione che purtroppo ha portato fino all’estremo gesto. Napoli colpita dalla tragedia, con la ragazza 31enne che se ne è andata nel silenzio di tutti e che ora fa clamore anche per le due indagini in corso contro sia gli amici che hanno diffuso i video hard e sia per istigazione al suicidio, anche se ancora vanno compresi i termini e i possibili accusati di questo reato. La madre, Teresa, è distrutta e dopo il funerale ieri ha usato parole forti contro la stampa e i social che in questi mesi si sono a suo modo divertiti sulle ironie contro Tiziana Cantone: «Amore mio! Tiziana era una ragazza dolcissima e buona, con dei sani valori. Ne aveva passate tante. Perché tutti si sono accaniti contro di lei? Perché?». Ma è un altro caso che è esploso ieri proprio sulle vicende tristi legate a Tiziana, e riguarda un politico e giornalista attuale membro del Corecom Marche: Francesco Capozza, vicepresidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Marche, ieri mattina ha pubblicato un tweet di pessimo gusto e da quello ha scatenato conseguenze politiche e sul web incredibili. «Scusatemi, attaccatemi pure, ma io non posso concepire il suicidio di per se, ancor meno se una v… che si fa video hot poi arriva a tanto», è il tweet della discordia: tantissime polemiche e richieste di dimissioni per il politico anche consigliere di Gianfranco Fini e con un passato nel Pdl. Dopo mezza giornata di polemiche, arrivano le parole di risposta dello stesso Camozza, che all’Adnkronos afferma «”Non sono come Gasparri che scrive e poi cancella i suoi tweet. Io mi assumo le mie responsabilità. Chiedo scusa alla famiglia di Tiziana Cantone e alla sua memoria. Non volevo esprimermi con un termine che io stesso ammetto essere esecrabile ma è stata esclusivamente la rabbia di una cattolico, quale io sono, che condanna così come l’omicidio anche il suicidio. A me è stato insegnato che la vita la dà e la toglie una ‘Persona’ sola”». Non si dimette e ora la palla spetta alla Regione Marche per decidere cosa fare di questa spiacevole vicenda che vede ancora questa ragazza e il web protagonisti
Dopo i funerali della povera Tiziana Cantone, la ragazza suicida in seguito ai video hard e i meme virali “bravoh“ ha parlato ancora mamma Teresa, distrutta e disperata per quel gesto insano della figlia istigato, secondo la famiglia, da tante, troppe persone. In seguito ad un breve malore avuto prima dei funerali – come spieghiamo nel dettaglio qui sotto – ha rilasciato alcune pesanti dichiarazioni sull’ex fidanzato di Tiziana: «Mia figlia non meritava questo, non ha mai tradito nessuno” ha detto la mamma di Tiziana. La donna, urlando, ha sfogato la propria disperazione: “Amore mio! Tiziana era una ragazza dolcissima e buona, con dei sani valori. Ne aveva passate tante. Perché tutti si sono accaniti contro di lei? Perché?», condannando la troppa gogna mediatica cui è opposto da mesi la figura della figlia, arrivata disperata ad impiccarsi due giorni fa a Napoli. Ma è contro l’ex fidanzato che si scaglia ancora la madre di Tiziana, «È capitata soltanto nelle mani di chi non doveva capitare, un bast… ha approfittato di lei. Non ha mai tradito nessuno, non mai fatto la pornostar o la escort. Mai. Ridatele un po’ di dignità. Noi siamo stati sempre molto dignitosi. Mia figlia non meritava di morire per la cattiveria umana, non meritava questo».
Non ce l’ha fatta la madre di Tiziana Cantone davanti alla bara bianca della figlia in chiesa oggi a Napoli per i funerali dopo il terribile suicidio: il caso mediatico prosegue purtroppo dopo il suicidio per impiccagione e dopo i video hard girati e diffusi senza il consenso della giovane vittima. Le indagini sono su due livelli, come spieghiamo qui sotto, sia per la diffamazione provocata dai 4 amici di Tiziana che hanno diffuso online le immagini e sia per l’istigazione al suicidio, con la Procura di Napoli al lavoro dunque su due fronti. Ma oggi era il giorno dei funerali e le notizie che arrivano dalla Chiesa di San Giacomo di Casalnuovo dove si sono tenute le celebrazioni delle esequie riportano del malore della mamma di Tiziana, che è svenuta dal dolore alla vista del feretro. «Un angelo dolce, bellissimo e fragile», è riuscita a gridare mamma Teresa mentre il prete Don Peppino Ravo esortava alla riflessione con queste parole, «C’è una sola parola che possiamo pronunciare: è misericordia».
Il web si è diviso letteralmente sulla triste vicenda legata al suicidio di Tiziana Cantone, la ragazza 31enne che ha deciso di porre la parola fine alla sua vita dopo la diffusione di suoi video hard in rete. Nonostante la tragedia che ha fatto ieri il giro della rete, smuovendo la stampa nazionale, come riporta TgCom24 gli “haters” non si sono zittiti neppure di fronte alla morte, proseguendo con gli insulti nei confronti della giova donna. In tanti hanno invaso i gruppi Facebook creati in queste ore per ricordare Tiziana Cantone e la sua triste storia ma tra i commenti con preghiere e sincero dolore per quanto accaduto non sono mancati anche i pesanti insulti sempre rivolti a Tiziana. In tanti utenti, dunque, si sono mobilitati al fine di segnalare su Facebook i commenti contenenti turpiloqui e pesanti epiteti e proprio il social in queste ore sta provvedendo alla rimozione di contenuti non adeguati.
Il giorno dopo la morte per della ragazza suicida dopo i video hard girati online e diventati virali, per Tiziana Cantone arriva la beffa delle indagini contro i 4 amici: avevano diffuso online senza il consenso della ragazza le immagini hard che hanno dato origine al tutto. La beffa visto che dal maggio 2015 Tiziana Cantone aveva sporto denuncia contro questi 4 uomini ex amici che senza il suo consenso avevano distribuito online i video a luci rosse, che lei stessa gli aveva inviato. Proprio oggi arriva la notizia dei 4 indagati, dopo che per mesi Tiziana Cantone aveva combattuto con tutte le sue forze per trovare giustizia e riprendere una vita normale. Il pm di Napoli, Alessandro Milita, aveva aperto il fascicolo nel maggio 2015 e oggi arriva l’iscrizione sul registro degli indagati: intanto, parallelamente, è stato aperto anche un secondo fascicolo per istigazione al suicidio dopo la tragedia avvenuta due giorni fa con l’impiccagione della donna che non è riuscita a resistere alle ironie e agli sfottò partiti in rete per mesi, con il tormentone “hai girato il video? Bravoh”.
Interviene anche l’ef gieffina Daniela Martani sulla vicenda di Tiziana Cantone, la ragazza 31enne napolatana che si è suicida ieri l’altro per i video hard e le offese che sono girati in rete. Daniela Martani, come riportata Dagospia, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG. Di recente è stata oggetto di un attacco online per un post pubblicato su Facebook dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto. Daniela Martani sostiene di non aver scritto la frase al centro delle polemiche – “L’amatriciana è stata inventata ad Amatrice? Allora è il karma” – e di aver presentato una denuncia alla polizia postale. Riguardo a Tiziana Cantone ha dichiarato: “Sono particolarmente colpita dalla sua storia. Mi sento molto vicina a lei, anche se la nostra è una storia molto diversa. Lei è stata offesa e dilapidata per un video privato che è finito in rete per colpa di delinquenti che dovrebbero finire in galera, quello che è accaduto a me mi ha scioccato. Non si può accettare che qualcuno minacci di morte una persona, la offenda in ogni modo possibile e immaginabile, per una frase su Facebook”. E ha aggiunto: “Avrei potuto fare anche io la fine di Tiziana, se fossi stata appena più debole a livello emotivo”.
Il caso di Tiziana Cantone purtroppo rimarrà impresso per molto tempo anche perché riguarda tanti altri casi nascosti o più evidenti dove una persona viene tartassata da social e sfottò web dopo video più o meno voluti. Nel caso di Tiziana, i video hard pare siano stati obbligati e forzati dal suo ex fidanzato, ma su questo punto dovrà indagare la procura di Napoli dopo le forti accuse della madre della Cantone, che riportiamo qui sotto nel dettaglio. Intanto sul caso interviene anche il Garante della Privacy, Antonello Soro, che sulla Stampa indica la necessità di attivare “procedure di risposta più tempestive delle diverse piattaforme, ma nello stesso tempo è necessario che cresca il rispetto delle persone in rete”. La via di possibile soluzione, secondo Soro, non è l’abolizione o il neo luddismo per cui tutto va censurato, bensì l’educazione: «Non sono favorevole a divieti e soluzioni neoluddiste. L’era digitale non è una prospettiva, ci siamo già dentro. E non è distinta dalla realtà, anzi è sempre più la realtà. Ritengo che sia utile preparare le generazioni future introducendo la materia di educazione civica digitale fin dalla prima elementare». Resta il problema della tutela e quella fino in fondo è impossibile per il Garante, il diritto all’oblio esiste ma non sempre «basta ad eliminare le conseguenze provocate da una diffusione virale».
A parlare al Mattino quest’oggi è la madre di Tiziana Cantone, sconvolta dopo il suicidio della figlia in preda al panico e all’umiliazione dopo mesi di sfottò, ironie per quei video hard girati e mandati da Tiziana a degli amici e poi pubblicati online, con relativi tormentoni nati in seguito. Le accuse che muove la madre della ragazza tragicamente impiccata, sono gravissime e danno l’idea della disperazione di questa donna: «Tiziana non era forte, non ha mai accettato di essere stata abbandonata dal padre. A volte si rifugiava nell’alcool ma era una ragazza sensibile: è stata plagiata dal suo ex fidanzato». La madre racconta che quei video hard girati dalla ragazza erano stati fatti mentre lei era ubriaca ed erano stati voluti dall’ex fidanzato: e poi la stoccata finale, «Tiziana mi confidò che il fidanzato l’aveva costretta a girare questi video con altri partner in più occasioni, perché provava piacere. L’unica concessione consisteva nel fatto che lei potesse scegliere il partner». Una tragedia, non ci sono altre parole per definirla.
Non accennano a diminuire i commenti online dopo il suicidio di Tiziana Cantone che si è tolta la vita ieri l’altro per la vergogna per gli sfottò dopo che alcuni suoi video hard sono circolati in rete. E proprio online, sul social network Twitter, sono stati ancora pubblicati post di natura opposta. C’è infatti chi esprime cordoglio per la fine di questa ragazza napoletana di 31 anni e chi invece continua a ironizzare su quanto accaduto, sottolineando il fatto che in qualche modo Tiziana Cantone “se la sia andata a cercare”. Ecco alcuni dei tweet che sono stati pubblicati nelle ultime ore: “A nessuno importa che la divulgazione di quei video sono stati la causa della sua morte? Che vergogna #TizianaCantone”, “Se #TizianaCantone si è uccisa è anche colpa mia,tua,vostra,nostra. C’eravamo tutti dentro,nessuno escluso. Ci resta solo da riflettere”, “#TizianaCantone se uno fa un video porno e lo diffonde deve accettare il rischio; SI DEVE ACCETTARE LE CONSEGUENZE DI CIO CHE SI FA”, “non volevo intervenire ma dico: attenti a fare video compromettenti. siate almeno p….i che in giro è pieno di s….i #TizianaCantone”, “la triste storia di #TizianaCantone ke fino ad ieri non conoscevo, dimostra quanto sia pericolosa la tecnologia usata in modo irresponsabile”.
Tiziana Cantone continua a far parlare dopo l’orribile suicidio in seguito a profonda umiliazione per gli sfottò e gli insulti della rete: il motivo erano i video hard diffusi via online dagli amici di Tiziana che per un anno ha provato in tutti i modi a farli cancellare, a cambiare anche identità e città, ma senza purtroppo riuscire a superare quel trauma. Si è impiccata e le reazioni ieri sono state di tutta la comunità italiana, dalla politica allo spettacolo, dalla gente comune fino ai giornali. Pare che la condanna al pagamento delle spese giudiziarie in seguito al processo da lei intentato contro social network e media, abbia provocato l’ultimo tassello di una disperata ricerca di porre fine alle proprie fatiche. Lo dice la madre in una breve intervista a TgCom24 ma resta a livello generale il senso di una ingiustizia e di una pratica purtroppo sempre più comune come quella dell’insulto via web. Particolare la presa di posizione di Facebook che, tirata in ballo come possibile piattaforma del video hard di Tiziana Cantone, replica immediatamente per difendere la propria posizione. «Siamo addolorati per questa tragedia e i nostri pensieri sono con la famiglia di Tiziana. Ci preme sottolineare come i video non sono mai stati postati sulla nostra piattaforma e abbiamo bloccato l’accesso ai contenuti che ci sono stati notificati dalle autorità italiane in relazione a questo caso». I video non sono girati, ma gli sfottò sì: dove inizia la colpa e finisce la responsabilità? Il caso è molto più complesso di quanto possa sembrare…
Reazioni di cordoglio alla notizia della morte di Tiziana Cantone, che si è tolta la vita dopo la divulgazione in rete di un suo video hard, a seguito della quale non è riuscita più a condurre una vita normale. C’è stata, però, qualche eccezione: Antonio Leaf Foglia, musicista dell’Orchestra Sinfonia di Salerno, che Selvaggia Lucarelli ha pesantemente attaccato per un post pubblicato su Facebook. “L’ha rimosso in 10 minuti il vigliacco”, ha esordito l’opinionista e giornalista sulla sua pagina, chiedendo all’Orchestra Sinfonica di Salerno di prendere provvedimenti. Poco dopo la presidenza ha preso le distanze da quanto scritto dall’orchestrale, riservandosi di prendere gli opportuni provvedimenti, ed espresso la sua vicinanza alla famiglia di Tiziana Cantone. Sul web, invece, è proseguito il dibattito e il musicista ha provveduto poi a chiedere scusa per la sua bravata: “Ho toccato la sensibilità di tanta gente. Scusate ancora”, ha scritto.
La trasmissione dell’ammiraglia di casa Mediaset, Pomeriggio 5, ha affrontato il triste caso di Tiziana Cantone, la donna 31enne che si è suicidata a causa della forte pressione dovuta alla diffusione sul web di suoi video hard. Il programma ha dato voce al sindaco di Mugnano di Napoli paese dove la vittima viveva insieme alla madre. Proprio la madre, come riporta Il Tempo, nelle passate ore aveva rivelato che la giovane era stata condannata dal tribunale al pagamento di 20 mila euro di spese legali in quanto i giudici avevano stabilito che Tiziana era consenziente. Questo avrebbe spinto la giovane al suicidio. La notizia, tuttavia, è stata smentita dal sindaco dopo un recente incontro con la famiglia: “Loro ci tengono a voler mantenere un certo riserbo. Non c’è un presunto debito di 20 mila euro di cui si è parlato tanto e smentiscono la notizia. Non ci sono debiti, questo poi sarà oggetto di indagine”, ha asserito riportando le parole della famiglia della 31enne. I parenti, come confermato dal primo cittadino alla trasmissione, sono ancora molto scossi.
Il suicidio di Tiziana Cantone, vittima del cyberbullismo dopo la diffusione di un video hard che la vedeva protagonista, ha assunto un’eco enorme. Il video in oggetto divenne virale sul web sulla scia di un tormentone che fino a qualche tempo fa era sulla bocca di tanti, anche personaggi celebri. Parliamo del “Stai facendo un video? Bravoh”, riproposto anche da alcuni cantanti come Lorenzo Fragola alla fine del suo video clip musicale “Fuori c’è il sole”. Vittima inconsapevole di un tormentone che l’anno seguente si sarebbe tramutato in tragedia con il suicidio di Tiziana Cantone è stata anche la cantautrice salentina Emma Marrone. A segnalare il video che vede protagonista Emma insieme ad un suo fan è stato il sito Social Channel. La cantante avrebbe spiegato che non era nelle sue intenzioni cavalcare l’onda dello sfottò che ha portato al suicidio della 31enne ma in quelle di chi ha diffuso il video associandolo al fatto di cronaca oggi al centro dell’attenzione. Clicca qui per vedere il video.
La storia di Tiziana Cantone ha avuto l’epilogo che nessuno si augurava. Dopo essere stata umiliata e derisa in seguito alla diffusione di un video hard divenuto virale sui social ed in rete, la ragazza 31enne non ha sopportato l’enorme peso al punto da decidere di farla finita. Un suicidio che oggi rimbomba su internet ma che non smette affatto di far discutere. Tanti i commenti da parte anche di personaggi famosi, tra cui Melissa Panarello, meglio nota come Melissa P., che tramite la sua pagina Facebook ha voluto esprimere lo sdegno per la vicenda. “Si è suicidata la ragazza protagonista di un video porn0 amatoriale girato con il suo fidanzato. Aveva da poco ottenuto il diritto all’oblio, ma forse era lei che era incapace di dimenticare”, ha esordito la scrittrice. “Non se ne può davvero più, stiamo giocando una partita troppo complessa perché ad attaccare sono spesso le donne stesse, quelle che prendono le distanze dal piacere, dalla gioia della condivisione e dalla leggerezza”, scrive ancora la Panarello. Anche oggi la sua indignazione è proseguita su Facebook: “Fantastici stamattina quelli che condannano il bullismo nei confronti delle donne e della libertà sessuale dopo che per anni hanno scritto e parlato male di me, pubblicamente e privatamente, dando giudizi morali sulla mia persona, insultando e denigrando. Siete il branco, anche se oggi siete dispiaciuti. Siete sempre stati il branco”, ha scritto Melissa P. Clicca qui per leggere il primo post su Facebook.
Tiziana Cantone era una ragazza come tante, ma dopo un errore come quelli di fare e pubblicare online alcuni video hard virali, ha raggiunto nel giro di qualche mese un livello di non sopportazione per vergogna, umiliazione e pesanti sfottò subiti sul web ed è arrivata all’estremo gesto di suicidarsi. La ragazza suicida di Napoli per via di quei video e delle ironie su tanti giornali web e social ora è divenuto un caso nazionale: pochi minuti fa il direttore de il Fatto Quotidiano online, Peter Gomez, ha scritto di suo pugno un articolo di mea culpa per quando sia stato negligente il suo giornale nell’aver sottovalutato la problematica e aver avvallato in qualche modo un sentimento di umiliazione generale che purtroppo ha contribuito al suicidio della giovane ragazza. «Sbagliando avevamo trattato la cosa come una sorta di fenomeno di costume e avevamo come altri ipotizzato che la vicenda potesse essere un’operazione di marketing in vista del lancio di una nuova attrice», scrive Gomez. Un fatto di marketing, un fatto di costume, comunque lo si guardi un fenomeno e non una persona presa di mira con l’uso sempre più feroce dei social network. Il mea culpa è apprezzabile, giornalisticamente e umanamente, anche se resta grave per chiunque abbia avanzato ipotesi strampalate che possano aver raccontano qualcosa di non vero come se fosse una questione “normale”.
Tiziana Cantone è suo malgrado la notizia del giorno: la donna di 31 anni che si è suicidata dopo i tanti video hard messi online e gli sfottò partiti per settimane ha scelto ieri di impiccarsi facendo di colpo zittire tutte le ironie spesso pesanti presenti su internet e sui social. Di sicuro dopo siamo tutti bravi ad esprimere lo sdegno per l’ironia e la presa di mira che tutti i giorni vediamo e a volte partecipiamo in prima persona, sul web e sui vari social network più importanti. Di sicuro quanto accaduto a Tiziana Cantone fa riflettere e la speranza è che lo faccia molto più in profondità rispetto alla “sola” emergenza del giorno ma pronta subito al dimenticatoio. Per capire il dramma generato, Tiziana prima del suicidio aveva tentato di cambiare identità, avviando tutti gli iter burocratici esistenti: come riportano le agenzie, Roberta Foglia Manzillo, il difensore di Tiziana Cantone, aveva ottenuto un provvedimento d’urgenza per rimuovere i filmati dal web, dopo aver citato in giudizio Facebook Ireland, Yahoo Italia, Google, Youtube e tutte le persone coinvolte. Non è bastato evidentemente, neanche il progetto di fuggire all’estero come voleva. Non è bastato spostarsi da Napoli verso la Toscana. Purtroppo, non ce l’ha fatta.
La storia di Tiziana Cantone purtroppo non è di quelle ironiche o simpatiche che riempiono il web, o quantomeno non più: gli sfottò dopo i video hard diventati virali per settimane hanno causato vergogna, umiliazione e alla fine disperazione nella bella 31enne che ieri sera ha deciso disgraziatamente di impiccarsi nella sua casa di Napoli. Il Messaggero ha contattato una zia della ragazza che con voce interrotta dal pianto ha riversato tutto il suo sentimento negativo per quanto è successo: «Se avete un po’ di umanità lasciateci in pace, non fate come internet. Mia nipote è stata uccisa dal web, dall’indifferenza generale di tanti e dalla cattiveria nell’incaponirsi negli sfotto». Una schiavitù quella di Tiziana che iniziata forse per un errore suo, una debolezza, che in poco tempo è diventata subito una condanna che da ieri è divenuta purtroppo una tragedia senza fine: il suicidio per la famiglia e per tutti è inaccettabile, il come è arrivato forse lo è ancora di più.
Parla un’amica di Tiziana Cantone dopo che la ragazza di 31 anni si è suicidata ieri per non aver più sopportato gli insulti dopo i video hard di cui è stata protagonista e che sono finiti in rete un anno e mezzo fa. Al Corriere della Sera Teresa Petrosino racconta che Tiziana Cantone “è finita in questo schifo senza poter fare nulla. Quei video hanno cambiato per sempre la sua vita. L’ultima volta che l’ho incontrata mi era sembrato però che stesse un po’ meglio. Mi aveva parlato della sua voglia di gettarsi tutto alle spalle, di chiudere con il passato”. Tiziana Cantone però non ce l’ha fatta e, dopo vari tentati suicidi, alla fine ha deciso di togliersi la vita. L’amica oggi vorrebbe essere faccia a faccia con tutti coloro che hanno insultato la ragazza: “Mi chiedo come si possa essere così feroci, come sia possibile accanirsi contro una ragazza che non ha fatto nulla di male. Quei video sono stati un errore? Ma per favore. Se andassimo a cercare nei cellulari degli stessi che le hanno gettato la croce addosso sono certa che troveremmo molto di peggio. Credo che a vergognarsi dovrebbero essere tutti quelli che hanno riempito il web di insulti e che di nascosto intanto guardavano le immagini”.
La storia di Tiziana Cantone è di quelle che fanno accapponare la pelle: i video hard virali l’hanno fatta diventare in poco tempo una protagonista dei meme e degli sfottò sui social. Una enorme presa in giro cui probabilmente la ragazza del “stai facendo il video? Bravo” non ha retto. Una 31enne molto bella che dopo la scellerata scelta di girare video hard (con la complicità del compagno che ha pubblicato i video) non è riuscita a sopportare la vergogna e si è suicidata ieri impiccandosi. a Napoli. Ora è scattata l’inchiesta per istigazione al suicidio, ovviamente, dopo tutto quanto successo sul web in questi giorni: prima della tragedia infatti tantissimi gli scatti, le ironie e i video che provavano a prendere in giro il “bravoo” di Tiziana Cantone che ha colto in maniera virale davvero in tanti. Si va da alcuni attori di Gomorra che provano a rifare la battuta del video hard, passando per alcune intervista lampo al supermercato per vedere chi coglieva l’ironia e conosceva la storia (i giovani) e chi no, lui anziani ad esempio. Si arriva poi ai giocatori del Sassuolo, i napoletani Paolo Cannavaro e Antonio Floro Flores che hanno lanciato battute ironiche su YouTube. La scena era sempre la stessa: “conosce Tiziana Cantone? Ma stai girando un video? Bravo“. Ora chiaramente nulla fa più ridere.
In seguito alla morte di Tiziana Cantone la Procura del Tribunale di Napoli Nord ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio. Risale invece a pochi giorni fa l’ordine del Tribunale di Napoli Nord destinato ad alcuni gestori di internet di cancellare qualsiasi cosa riguardasse la ragazza di 31 anni. La decisione purtroppo è arrivata troppo tardi perché Tiziana, trasferita nel frattempo in Toscana, era ritornata proprio per questo sulle prime pagine dei giornali online. E con quest’ultima ondata mediatica sono riapparsi anche gli insulti, i soprusi da cui aveva cercato di allontanarsi. Tiziana Cantone non ce l’ha fatta e ieri si è impiccata a causa della diffusione di suoi video hot. Nel 2015 infatti qualcuno aveva inviato copia dei filmati al suo fidanzato, per smascherare il tradimento della ragazza. Con un passaparola immediato, i sei video che la vedevano protagonista, fra cui uno in cui diceva “Stai facendo un video? Bravo”, sono circolati alla velocità della luce, fino a diventare virali. Da Whatsapp fino ai social e da questi fino a pagine di Google e canali Youtube creati apposta per diffondere i filmati hot.
Non ce l’ha fatta più Tiziana Cantone, giovane 31enne napoletana, a causa della diffusione virale di alcuni video hard girati con alcuni amanti. Tiziana si è impiccata con un foulard nella casa di famiglia a Mugnano, in provincia di Perugia, dopo aver lottato per mesi perché i video che le avevano rovinato la vita venissero tolti dal web. A ritrovare il corpo è stata la zia della ragazza, riporta Il Corriere della Sera, dopo vari tentativi di suicidio avvenuti in precedenza. La tragedia è iniziata nel 2015, quando tutto il web era stato invaso dalle sue immagini piccanti. Filmati destinati a rimanere segreti e che invece sono stati riportati alla luce tramite un tam tam sui social, su Yahoo, Facebook, Youtube e Google con tanto di “meme” che è diventato virale per una frase particolarmente infelice di Tiziana rivolta a uno di coloro che stavano realizzando i video. “Stai facendo il video? Bravo!”, è diventato un tormentone oggi decisamente tragico. Anche se tramite l’avvocato Roberta Foglia Manzillo aveva citato in giudizio i gestori, l’azione di Tiziana Cantone non aveva fatto altro che sollevare ancora di più la curiosità dei compaesani, oltre a diventare mira di offese pesanti. Una vergogna che ormai non le permetteva più di vivere o di circolare liberamente per strada, dato che assieme ai video erano circolate anche tante informazioni su di lei, dai particolari anagrafici ai dettagli intimi. Vano anche il tentativo di cambiare nome, seppur accordato dal Tribunale di Napoli, e di trasferirsi in Toscana per allontanarsi dal suo paese. Le voci ormai la seguivano ovunque ed il dolore era troppo forte da sopportare. Tiziana Cantone non è riuscita a fare fronte alla ferocia con cui è stata trattata sui social da perfetti sconosciuti.
Le pressioni ricevute da Tiziana Cantone in vita proseguono anche dopo la sua morte. A distanza di alcune ore dal suicidio della 31enne originaria di Castelnuovo (NA), sui social sono apparse numerose pagine Facebook in sua memoria. La denuncia parte da Napoli Fanpage che ha sottolineato come l’ultima denuncia di Tiziana risale ad appena qualche settimana fa, a causa di sei video hard circolati nella rete in cui la si vedeva in compagnia di alcuni uomini. Gli insulti e le repressioni sui social continuano quindi anche di fronte alla morte, quella che dovrebbe mettere a tacere le coscienze e che dovrebbe frenare qualsiasi tentativo di screditare ancora la vittima. Numerose segnalazioni stanno giungendo in queste ore all’amministrazione di Facebook da parte di utenti indignati da chi dimostra di avere una forte mancanza di rispetto. A portare al suicidio Tiziana Cantone sono infatti state azioni simili, perpetrate per mesi e contro cui aveva sporto numerose denunce. La ragazza si è tolta la vita nello scantinato della sua casa di Mugnano, dove si era trasferita da poco tempo assieme alla madre. La tragedia si è compiuta alle 18, riferisce Internapoli.it, dopo che la ragazza aveva atteso l’uscita dei genitori.