Sfilata di politici alla camera ardente allestita nella sala Nassirya del Senato in omaggio a Carlo Azeglio Ciampi, l’ex Presidente della Repubblica italiana morto ieri a 95 anni. Da Mattarella a Renzi, da Grasso ad Alfano, molti volti noti pronti a visitare il feretro dell’ex capo di Stato, soprattutto in considerazione della sua volontà di celebrare funerali privati. L’indicazione, come riporta Il Mattino, era arrivata al Quirinale nelle ore precedenti alla morte dalla moglie di Ciampi, ormai nota agli italiani come donna Franca, che aveva preannunciato la volontà del marito di andarsene con un rito funebre tutto tranne che pomposo, coerentemente al suo carattere schivo:”Piuttosto, a Carlo farà piacere essere salutato da tutti quei cittadini del quartiere dove abitiamo e che per anni lo hanno incontrato in chiesa”. L’estremo saluto a Carlo Azeglio Ciampi avverrà dunque lunedì mattina alle 10:30 nella parrocchia di San Saturnino martire, nel quartiere Trieste, a pochi metri dalla residenza romana del presidente emerito.



Il leader della Lega Nord Matteo Salvini attacca ancora Carlo Azeglio Ciampi. Ieri nel giorno della morte dell’ex capo dello Stato Salvini lo aveva definito un “traditore”, suscitando un mare di polemiche. Oggi sempre Salvini al congresso dei giovani padani a Pontida torna sulle polemiche e rincara la dose sostenendo che Carlo Azeglio Ciampi “ha sulla coscienza il fatto di aver svenduto l’Italia”. Ma il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, annncia, come riporta Rainews: “Presenterò un esposto alla Procura della Repubblica perché valuti tutti i possibili riflessi penali delle affermazioni di Matteo Salvini nei confronti di Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Romano Prodi e Mario Monti. Le sue parole sono miserevoli e inaccettabili”.



E’ stata aperta alle 16 al camera ardente al Senato per l’ultimo saluto a Carlo Azeglio Ciampi, l’ex presidente della Repubblica morto ieri a 95 anni. E prima dell’arrivo del feretro erano già tanti, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, gli italiani in fila per rendere omaggio a Ciampi. Oltre ai cittadini sono state varie già le cariche istituzionali e gli esponenti politici che si sono recati al Senato, nella Sala Nassiriya predisposta per la camera ardente. Tra i primi ad entrare a Palazzo Madama sono stati il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, l’ex segretario del Pri Giorgio La Malfa e l’ex sottosegretario Gianni Letta. Poi alla camera ardente di Carlo Azeglio Ciampi sono arrivati il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’ex presidente Giorgio Napolitano. Sono arrivati anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, e la presidente della Camera Laura Boldrini.



Anche Romano Prodi, con un’intervista a La Repubblica, ricorda Carlo Azeglio Ciampi, l’ex Presidente della Repubblica scomparso all’età di 95 anni dopo una lunga malattia. L’ex leader dell’Ulivo, ricorda di essersi trovato in disaccordo con Ciampi un’unica volta:”L’unica volta che ho litigato con lui, o sarebbe meglio dire che ci siamo trovati su sponde opposte, è stato quando proposi di consentire il ritorno dei Savoia in Italia. Lui, che era il ministro del Tesoro nel governo da me presieduto, reagì in modo furibondo e del tutto inatteso durante un consiglio dei ministri. Disse più o meno così:”Il presidente Prodi non era come me in Albania, non sa come eravamo trattati noi soldati italiani, come eravamo mandati a morire dai Savoia, dai loro atti vili e vergognosi”. Rimanemmo su posizioni opposte. Ma quello fu veramente l’unico episodio. Per il resto io e lui abbiamo combattuto insieme tutte le battaglie, a cominciare dalla sfida dell’euro”. Ed è proprio l’ingresso dell’Italia nella moneta unica una delle vittorie di cui tanto Ciampi quanto Prodi vanno più orgogliosi perché, ha spiegato il Professore, nonostante le critiche senza l’euro  l’Italia “sarebbe stata completamente emarginata dal nucleo direttivo dell’Europa, sarebbe stata umiliata politicamente e ridotta economicamente ad un livello semi-africano. Non avremmo più potuto continuare con le svalutazioni della moneta. Saremmo finiti molto male”.

Carlo Azeglio Ciampi è stato uno dei grandi protagonisti della politica italiani degli ultimi decenni, ma anche dopo morto l’ex Presidente della repubblica potrebbe giocare un ruolo importante nelle dinamiche dei partiti. Sulla figura dell’ex governatore di Bankitalia, infatti, fin da ieri si è spaccato il centrodestra: da una parte Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che ha definito il livornese come “uno dei traditori dell’Italia e degli italiani, come Napolitano, Prodi e Monti. Uno dei complici della svendita dell’Italia ai poteri forti”; dall’altra Silvio Berlusconi, che in una nota ha ricordato Ciampi come “un servitore dello Stato che ho sempre rispettato anche quando, per le diverse responsabilità istituzionali, ci siamo trovati su posizioni diverse”. Anche Stefano Parisi, che del centrodestra vorrebbe diventare il federatore tramite il progetto intitolato “Energie PER l’Italia”, come riporta La Stampa, si è dissociato dalle dichiarazioni di Salvini:”Una frase incredibile che si qualifica da sola. Io, aprendo questa convention, ho invece esaltato la figura di Ciampi. È stato un pezzo importante della mia via. Ero capo del dipartimento economico a Palazzo Chigi con Ciampi premier. Salvò l’Italia dal crack economico. È stata una persona che rimarrà nella memoria del Paese, ha dato molto all’Italia”.

E’ stato disposto dalla Presidenza del Consiglio, dopo la morte ieri di Carlo Azeglio Ciampi, il lutto nazionale per lunedì 19 settembre, giorno dei funerali del Presidente Emerito della Repubblica. Carlo Azeglio Ciampi è stato il decimo presidente della Repubblica italiana ed ex Governatore della Banca d’Italia: è morto ieri a 95 anni in una clinica di Roma dopo la lunga malattia del Parkinson che lo aveva colpito. Oggi alle 16 sarà aperta la Camera Ardente al Senato e i funerali saranno celebrati lunedì in forma privata. Ma la giornata di lunedì sarà anche quella del lutto nazionale con l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici di tutta Italia, come comunicato da Palazzo Chigi. Il paese renderà così omaggio all’ex presidente della Repubblica che ha avuto una lunga carriera politica anche successivamente alla carica di capo dello Stato.

Ieri è morto Carlo Azeglio Ciampi, uno dei presidenti della repubblica italiana certamente più amati dai cittadini semplici e stimato dalla maggior parte dei politici (basti pensare che alla sua elezione bastò il primo scrutinio dove venne eletto con 701 voti favorevoli, mettendo d’accordo Veltroni, Fini e Berlusconi in un sol colpo). Oggi è aperta la Camera Ardente alle 16 in Sala Nassyria in Senato, mentre lunedì ci saranno i funerali in forma privata, come aveva esplicitamente voluto lo stesso Ciampi prima della morte. Carlo Azeglio Ciampi, un uomo di stato, questo è certo, delle istituzioni come ha detto Renzi ma anche un personaggio che ha avuto il suo peso per traghettare e costruire il percorso dell’Italia verso l’Euro e l’ingresso nel nuovo millennio. Ma Carlo Azeglio Ciampi ha anche contribuito a costruire l’Europa oltre all’Euro? Di questo ne è sicuro il presidente della Bce, Mario Draghi, “discepolo” di Ciampi in campo economico: «fu costruttore dell’Unione economica e monetaria europea. Vi volle l’Italia fin dall’inizio. Volle che la Banca centrale europea, come prima la Banca d’Italia, fosse indipendente dal volere dei governi. Non solo, la pace tra le nazioni europee fu la sua stella polare». Carlo Azeglio Ciampi, un uomo sicuramente stimato da tanti, ma che a vedere ora, a posteriori (non certo per colpa sua) l’andamento attuale dell’Europa qualche bel problemino è presente e l’Unione in questo modo rischia di non andare molto lontano. Carlo Azeglio Ciampi ha sicuramente contribuito a costruire un organo, quello dell’Europa, che però mostra numerosi e complicati punti fragili: chi sarà in grado di prenderne l’eredità politica ed economica per poter continuare la sua opera?

Ex presidente della Repubblica ed ex Governatore della Banca d’Italia. Oggi, si sono susseguiti numerosi messaggi di cordoglio che hanno visto in prima linea anche il Papa con un telegramma alla vedova Franca. Ad esprimere la sua vicinanza alla famiglia anche il premier Matteo Renzi che sui suoi profili social ha scritto: “L’abbraccio del Governo alla signora Franca. E un pensiero grato all’uomo delle Istituzioni che ha servito con passione l’Italia. Addio e grazie a Carlo Azeglio Ciampi”. Sentito anche il messaggio di Laura Boldrini, Presidente della Camera: “Tutto il Paese piange in queste ore la perdita di una grande figura di straordinaria integrità morale. Impegnato da giovane nella resistenza antifascista, Carlo Azeglio Ciampi è stato uomo delle istituzioni, alle quali ha dato prestigio in ognuno dei numerosi incarichi pubblici ricoperti. Di lui ricordiamo l’europeismo convinto che ha saputo coniugarsi ad una potente azione di rilancio dell’identità e dell’orgoglio nazionale; la capacità di mobilitare le energie profonde del Paese per obiettivi condivisi, come fu l’ingresso nella moneta unica; e soprattutto il modo imparziale e rigoroso con cui ha esercitato il ruolo di Presidente della Repubblica, accompagnato nel Paese dallo stesso larghissimo consenso con il quale era stato eletto al Quirinale. Alla signora Franca e ai familiari del Presidente giunga l’affettuoso abbraccio mio e della Camera dei deputati”.

In una Italia improvvisamente tutta dedita al saluto per Carlo Azeglio Ciampi, uno dei presidenti della Repubblica tra i più amati dai cittadini, la morte del ex Governatore della Banca d’Italia ha lasciato tanti scossi, nonostante i 95 anni d’età e il parkinson ormai lo stavano consumando. Tutti meno uno, visto che l’unico che esce dal coro oggi è Matteo Salvini, che da Pontida non vuole macchiarsi di “ipocrisia” (come dice lui) ma che probabilmente va oltre il dovuto. «La morte è sempre una brutta notizia, di fronte alla quale si deve preghiera e cordoglio. Politicamente Ciampi è uno dei traditori dell’Italia e degli italiani, come Napolitano, Prodi e Monti. Come gli altri si porta sulla coscienza il disastro sulle spalle di 50 milioni italiani». Bufera politica immediata con la reazione degli altri partiti, da destra a sinistra al centro, che si indigna per le parole di Salvini e lo accusa di sciacallaggio mediatico per motivi di visibilità: in risposta alla bufera, lo stesso leader della Lega Nord ha aggiunto “Ciampi politicamente parlando era uno dei complici della svendita dell’Italia ai poteri forti”.

La morte di Carlo Azeglio Ciampi, decimo presidente della Repubblica Italiana, è avvenuta, come riporta l’Ansa citando le parole del consigliere Domenico Marchetta, in una clinica romana dopo il ricovero delle passate settimane a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il prossimo dicembre avrebbe compiuto 96 anni. Intanto, sono numerosi i messaggi di cordoglio giunti dalla maggiori istituzioni italiane, tra cui il Capo dello Stato Sergio Mattarella che ne ha voluto ricordare la sua figura di “grande italiano e grande europeo”. “Gli italiani non dimenticheranno il presidente Ciampi. Continueranno ad apprezzarlo, e a considerarlo un esempio di competenza, di dedizione, di generosità, di passione”, ha esordito Mattarella. “Ai suoi familiari e ai suoi amici, accanto al ricordo incancellabile dei momenti più intimi, il privilegio e la responsabilità di tenere viva la memoria pubblica di Carlo Azeglio Ciampi. Sono certo che tutte le Istituzioni saranno al loro fianco e daranno loro il massimo sostegno”, ha chiosato nel suo messaggio ufficiale.

Carlo Azeglio Ciampi è stato il decimo presidente della Repubblica italiana e dopo la sua morte questa mattina i messaggi di condoglianze e ricordo politico sono scattati numerosissimi. Spunta però una lettera, scritta direttamente da Papa Francesco, verso la donna che più di tutti stette vicino a Ciampi anche in questi ultimi anni di malattia, Franca Pilla. La vedova si è vista recapitare il messaggio del Pontefice che conteneva questa parole: «Desidero porgere le mie più sentite condoglianze a Lei, ai figli e a tutti i familiari in questo momento di dolore per la morte del senatore Carlo Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica italiana, che ricoprì le pubbliche responsabilità con signorile discrezione e forte senso dello Stato». Bergoglio ha voluto poi ricordare la stretta amicizia che legava Ciampi al Santo Giovanni Paolo II, con il quale ha condiviso anche la malattia cronica che lo ha portato alla morte questa mattina: «nel ricordare la sincera amicizia che legava questo illustre uomo delle istituzioni a san Giovanni Paolo II, elevo fervide preghiere di suffragio invocando dal Signore per la sua anima la pace eterna».

Carlo Azeglio Ciampi è stato un presidente della Repubblica molto “social” anche se al suo tempo ancora non erano scoppiati come invece in questi anni post-2010: le interviste sono tantissime, la modalità di comunicazione meno retorica e molto più informale ha fatto del presidente emerito morto questa mattina a Roma uno dei più amati. In questo video che trovate qui sotto per le celebrazioni degli 150 anni dello Stato Italiano è stato chiesto a Ciampi che cosa si porta dietro degli ultimi 60 passati nella giovane Repubblica italiana: e sentite la risposta. «Sono tre generazioni in cui vedo e vivo in questa Italia e con tutto quello che è successo non possiamo dire che non siamo andati avanti. La crescita c’è stata ed è stata forte». Ma il fattore orgoglio che Ciampi ha voluto ribadire nel suo Settennale riportando la Festa della Repubblica, ad esempio, in auge dopo anni di dimenticatoio: «bisogna andare avanti con l’orgoglio del passato, non è retorica, lo sento, vorrei che i giovani vivano le celebrazioni non come fatto formale ma come introduzione per loro ad approfondire cos’è l’Italia, chi è l’Italia e la storia gloriosa che ci sta alle spalle. Sentirsi insomma orgogliosi di essere italiani».

Carlo Azeglio Ciampi è morto questa mattina all’età di 95 anni: l’ex presidente della Repubblica e ovviamente presidente emerito si è spento dopo una lunghissima carriera politica legata alle istituzioni che anche dopo la sua carica di 7 anni ha proseguito con consigli, bilanci e sostegno ai presidenti successivi, da Napolitano a Mattarella. È morto in una clinica romana dopo la lunga malattia del Parkinson, la stessa di San Giovanni Paolo II: a darne notizia il Quirinale che ripercorre anche brevemente la sua carriera e vita pubblica, “Nato a Livorno nel 1920 è stato il decimo presidente della Repubblica dal 1999 al 2006. In precedenza fu governatore della Banca d’Italia per per 14 anni (1979-93), oltre che primo presidente del Consiglio non parlamentare nella storia della Repubblica (1993-94) e più volte ministro”. Ciampi era sostanzialmente il presidente della riconciliazione con il popolo, dopo Cossiga e Scalfaro che non furono amatissimi dai cittadini: la retorica della bandiera, la Festa della Repubblica reintrodotta e le visite alle scuole, era tutto questo, ha cambiato così e Napolitano con Mattarella l’hanno seguito. Come giustamente riporta il Corriere della Sera, «il suo Parkinson era in continua evoluzione e che lo aveva portato a soffrire più o meno gli stessi sintomi di Papa Wojtyla, nella stagione finale del pontificato». Una malattia invalidante m Ciampi si è arreso solo oggi, dopo che per anni non aveva mai perso l’abitudine di andare nel studio di senatore a vita, a Palazzo Giustiniani.