Alcune settimane fa si è tornati a parlare di Elena Ceste in merito alla decisione del Tribunale dei Minori che hanno decretato l’impossibilità di Michele Buoninconti di vedere i figli in carcere. In quella occasione, la difesa del marito della donna uccisa e per il cui omicidio è stato condannato a 30 anni in primo grado il marito Michele, la sua difesa si è rivolta alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo evidenziando un certo ottimismo. Lo stesso che avrebbero reso noto anche in vista dell’inizio del processo d’appello che avverrà prossimamente. In merito, uno degli avvocati di Michele Buoninconti, Enrico Scolari, era intervenuto sul settimanale Giallo commentando l’attesa ed asserendo: “In questi ultimi mesi abbiamo ancora analizzato alcuni aspetti dell’indagine, dall’autopsia alla ricostruzione dei movimenti di Buoninconti nel giorno della scomparsa di Elena Ceste, che potrebbero imprimere una svolta nel processo”. “Siamo sempre più convinti della sua innocenza”, avrebbe poi aggiunto uno dei legali dell’uomo, annunciando sorprese in grado di condizionare il parere della Corte d’Assise di Torino.



Il caso di Elena Ceste continua a caratterizzare le pagine di cronaca nera in vista del processo di appello che vedrà protagonista Michele Buoninconti, marito della donna ed accusato del suo omicidio. Al termine del processo di primo grado con rito abbreviato, era giunta la condanna a 30 anni di reclusione. Condanna sempre contestata dallo stesso Buoninconti e dalla sua difesa, come ricorda Roberta Bruzzone sulle pagine del settimanale Giallo. Gli stessi avvocati dell’uomo hanno ora annunciato battaglia “su tutti gli aspetti centrali dell’impianto accusatorio”. Nello specifico, in appello verranno contestati i movimenti del marito di Elena Ceste la mattina della sua scomparsa. L’intento è quello di dimostrare l’innocenza del loro assistito attraverso alcune perizie su cellulare e celle telefoniche nel tentativo di ribaltare la sentenza di primo grado.



Negli ultimi giorni a Quarto Grado si è tornato a discutere del caso di Elena Ceste, la donna uccisa a Costigliole d’Asti e del cui omicidio è accusato il marito Michele Buoninconti. L’uomo è sempre stato nel mirino degli inquirenti per via delle numerose falle presenti nella sua testimonianza ed è gravato fin da subito il sospetto che fosse stato proprio lui ad uccidere la moglie. A distanza di molto tempo e dopo numerosi tentativi di depistare le indagini, Michele è stato alla fine arrestato, ma ha sempre sottolineato di essere innocente. Eppure agli occhi degli investigatori sono molte le cose che non quadrano e che vanno oltre il suo comportamento visibilmente sospetto. Durante la puntata di venerdì scorso, la trasmissione ha diffuso infatti una telefonata che il marito di Elena Ceste ha fatto a Damiano Silipo, l’uomo con cui la donna scambiava diversi mssaggi e sospettato da Michele di essere il suo amante. Nella registrazione il tono di Michele Buoninconti cambia diverse volte, dal mettere le mani avanti fino alle accuse finali. Inizialmente infatti Silipo si è reso disponibile ad avere un incontro, ma solo in presenza dei Carabinieri. L’atteggiamento di Michele è stato subito di difesa ed ha alluso al fatto che non ci fossero motivi per avere timore di lui. Negli attimi successivi l’uomo è passato a delle domande quasi casuali, ma che ha prontamente rigirato contro il proprio interlocutore. Michele ha infatti domandato se quei messaggi inviati ad Elena Ceste riguardassero il fatto che gli aveva tolto l’amicizia su Facebook, ma dopo la negazione di Silipo, lo ha accusato apertamente di ipocrisia. Visto che era stato lui a compiere quell’azione, il marito della vittima non si spiegava come mai l’avesse cercato ancora. Le domande che seguono vertono in realtà sul rapporto che Damiano Silipo aveva con Elena e sul fatto che alla fine non avesse detto nulla a Michele. La conversazione appare pilotata, già costruita, come lo sono state le sue molteplici dichiarazioni, fin dalla messinscena della scomparsa della moglie. Anche se Silipo nella telefonata ha ottenuto il dominio per qualche minuto, Michele rincara la dose accusando il rivale di essere un “uomo di m…” ed insinua che possa essere stato lui in realtà a fare del male alla moglie. Clicca qui per rivedere il servizio di Quarto Grado su Elena Ceste