Sono emersi nuovi particolari in merito all’omicidio di Gianna Del Gaudio e sono stati descritti durante la puntata odierna de “La vita in diretta” su Raiuno. C’è, infatti, un testimone che ha raccontato di essere arrivato a mezzanotte lungo il vialetto che conduce alla villetta di Gianna Del Gaudio. Non avrebbe visto o udito nulla, nemmeno dal parco, attorno alle 00:30: “Non mi stupisce questa preziosa testimonianza. E’ un passaggio temporale importante, perché sono i minuti dell’aggressione, visto che alle 00:46 il marito lancia l’allarme“, ha dichiarato la nota criminologa Roberta Bruzzone, ospite in studio. La lente d’ingrandimento si sposta allora sulla famiglia, descritta inizialmente come serena. C’è, infatti, il “giallo” della nuora, che ha parlato di un uomo incappucciato che le avrebbe suonato spesso al campanello. Ma Roberta Bruzzone punta il dito contro il marito di Gianna Del Gaudio, Antonio Tizzani: “Come ha fatto il marito a capire che era morta se la moglie era prona? Doveva invece verificare che fosse viva ed eventualmente aiutarla“. Sono molti gli interrogativi, molti gli aspetti ancora da chiarire.



Dopo il delitto di Gianna Del Gaudio, accoltellata con un solo fendente alla gola che si è rivelato mortale, i dubbi sono immediatamente ricaduti sul marito Antonio Tizzani e sulla sua versione ricca di incongruenze e legata alla presunta presenza di un uomo incappucciato. Versione che al momento non avrebbe trovato alcun riscontro concreto in quanto, dalle telecamere funzionanti e presenti nei dintorni della villetta di Seriate, non sarebbe emersa alcuna immagine relativa al soggetto indicato da Tizzani. Mentre continua a restare indagato a piede libero (per atto dovuto), la sua famiglia si è stretta attorno all’uomo manifestando la loro estrema vicinanze. Oltre ai due figli, Mario e Paolo, a difendere Antonio Tizzani sono anche le loro compagne. Nessuno dei familiari, infatti, crederebbe Tizzani, ex ferroviere 68enne in pensione, capace di fare del male alla donna alla quale era legato da anni. Lo stesso, in merito alle accuse nei suoi confronti, aveva replicato: “Ci amavamo, non le avrei mai fatto del male”.



Resta il mistero su chi abbia potuto volere così ardentemente la morte di Gianna Del Gaudio, professoressa ben voluta da tutti. Inevitabilmente, i dubbi iniziali sono ricaduti proprio sul marito Antonio Tizzani, indagato sin da subito per atto dovuto ed attualmente a piede libero. L’uomo ha sempre detto di essere “innocentissimo” e di essere troppo innamorato della moglie per poterle fare del male. La coppia, infatti, veniva descritta unitissima e felice nonostante i lunghi anni di matrimonio. Eppure, proprio sul rapporto tra Gianna Del Gaudio ed il marito sarebbe emersa un’ombra trapelata dalle pagine del settimanale Giallo. Si tratterebbe di una confessione fatta da Gianna alle amiche alcuni giorni prima del delitto: “A volte mio marito Antonio è un uomo violento”. Cosa si nasconde realmente dietro questa frase? Chi indaga ha per le mani ancora numerosi quesiti da risolvere, tra cui anche la versione sempre ribadita da Tizzani sul misterioso uomo incappucciato.



Il delitto di Gianna Del Gaudio racchiude diversi misteri, il primo, forse, rappresentato proprio dal presunto uomo incappucciato svelato dal marito Antonio Tizzani. Esiste davvero un misterioso personaggio che già in passato aveva importunato la famiglia di Gianna, a partire dal figlio e soprattutto dalla nuora Elena? Stando alle chat WhatsApp risalenti all’estate che sta per concludersi si direbbe di sì, e dopo la morte di Gianna Del Gaudio, inevitabilmente il timore della sua famiglia è aumentato ulteriormente. Le parole del padre di Elena, suocero del figlio della vittima Paolo Tizzani, pronunciate nel corso della trasmissione Pomeriggio 5 e riprese da La Presse non lasciano spazio ad altri dubbi. “Noi adesso abbiamo paura, questo uomo incappucciato esiste davvero”, avrebbe dichiarato. La conferma di ciò arriva da alcune chat WhatsApp tra Elena e Paolo e rese note in questi giorni, nelle quali la donna chiede con insistenza al marito di fare ritorno a casa in quanto spaventata da un uomo che nel cuore della notte era solito avvicinarsi alla loro abitazione e citofonare. Uomo che, dopo il delitto di Gianna Del Gaudio non si sarebbe più fatto vedere.

Sono tanti, nel giallo relativo al delitto di Gianna Del Gaudio, gli aspetti misteriosi sui quali attualmente sono al lavoro gli investigatori. Una serie di elementi e quesiti che al momento non avrebbero ancora trovato risposta, a partire dal responsabile del delitto della donna 63enne, ex professoressa in pensione, sgozzata con un solo fendente nella sua villetta di Seriate, la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Manca l’arma del delitto, probabilmente un grosso coltello la cui lama supererebbe i 30 centimetri di lunghezza, ma manca anche un altro oggetto, la collana che la vittima era solita portare sempre addosso e che non sarebbe invece stata rinvenuta sul suo cadavere. Due oggetti suoi quali attualmente si stanno concentrando le ricerche non solo nella villetta di Seriate ma anche nelle zone limitrofe, tra cui il parco comunale. Punto di partenza delle complicate indagini resta il racconto fornito dal marito, Antonio Tizzani, unico indagato a piede libero e per atto dovuto, il quale finora avrebbe sempre preso parte ai vari sopralluoghi dei Carabinieri. Tetti, sotterranei, tombini e pali in ferro che sostengono la rete di protezione del parco di fronte l’abitazione di Gianna Del Gaudio: secondo quanto riportato da Il Giorno, tutta la zona circostante il luogo del delitto sarebbe stata perlustrata attentamente, senza tuttavia far riscontrare alcun elemento utile a collegare l’omicidio al misterioso uomo incappucciato fuggito nella notte e segnalato da Tizzani come il possibile assassino della moglie. A proposito dell’uomo incappucciato, la nuora di Gianna Del Gaudio aveva segnalato in passato alcuni episodi che l’avevano terrorizzata ma che non aveva mai denunciato: un uomo era solito importunarla di notte mentre era da sola in casa e il marito lontano per lavoro. Lo testimonierebbero alcune chat Whatsapp e lo ha confermato di recente anche il padre della donna, Elena, commentando in merito: “Certo che me lo aveva raccontato e io le avevo consigliato di rivolgersi ai carabinieri”. Il marito Paolo Tizzani, figlio di Gianna Del Gaudio, nei giorni scorsi era stato condotto in caserma per un lungo interrogatorio che aveva subito fatto ipotizzare una svolta imminente nel caso. In realtà, l’uomo era stato sentito con l’intento di ricostruire gli ultimi momenti di vita della madre ed il rapporto con il padre, ma soprattutto gli episodi vissuti dalla moglie. L’ultima volta che l’individuo incappucciato aveva citofonato di notte alla sua abitazione era stato lo scorso 23 agosto, tre giorni prima del delitto di Gianna Del Gaudio. Dopo di allora, nessuno avrebbe più importunato la famiglia di Paolo Tizzani. Solo un caso? In merito, il suocero aveva commentato al medesimo quotidiano: “Cosa penso di Paolo? Che non può aver fatto del male alla madre a cui era molto legato. E poi quella notte era a casa a dormire”. Gli inquirenti non smettono di indagare anche su questo inquietante aspetto in attesa di novità decisive.