L’Isis torna a mettere paura all’Occidente, e in particolare agli Stati Uniti, mediante la rivendicazione dell’attentato al centro commerciale Crossroads di St. Cloud, Minnesota, verificatosi mezzora prima dell’esplosione che sabato sera ha gettato New York nel panico. Per alcune ore, dopo che l’aggressore del mall era stato ucciso da un poliziotto fuori servizio che si trovava nel centro commerciale per puro caso, la rivendicazione era tardata ad arrivare. Le supposizioni erano tante, ma il fatto che nell’aggredire a coltellate 8 persone l’attentatore inneggiasse ad Allah e volesse risparmiare i cittadini musulmani, aveva immediatamente fatto ipotizzare che la matrice dell’azione fosse quella del terrorismo islamico. A darne conferma alcune ore dopo è stata Amaq, l’agenzia di stampa semi-ufficiale del Califfato, che ha dichiarato che a condurre “l’accoltellamento di massa” era stato un “nostro soldato” nel tentativo di “colpire i cittadini dei Paesi della Coalizione crociata”. Insomma, l’Isis torna a bussare: che risposta riceverà da parte degli Usa?