Dopo la sentenza di condanna all’ergastolo a carico di Massimo Bossetti, accusato di essere l’assassino di Yara Gambirasio, la sua difesa non ha mollato ed anzi proprio in questi giorni si prepara alla nuova battaglia rappresentata dal processo d’Appello. Una battaglia alla quale parteciperà in prima persona lo stesso Massimo Bossetti, sempre più convinto di essere innocente e pronto per questo a dimostrarlo “per i miei figli”, come aveva dichiarato dopo la “mazzata grossissima” subita con la condanna al massimo della pena. “Il killer è ancora libero”, aveva dichiarato il presunto assassino di Yara Gambirasio, come riporta Il Giorno online. E di questo ne sarebbero convinti anche gli avvocati che sin dal giorno del suo arresto, nel giugno di due anni fa, hanno affiancato il muratore di Mapello in quello che è stato un processo lungo e complesso, caratterizzato da oltre 40 udienze. In Appello le cose cambieranno in quanto le udienze saranno decisamente di meno. Di sicuro, secondo quanto rivelato dalla sua difesa ora Massimo Bossetti è ancora più combattivo e pronto più che mai a dimostrare la sua totale innocenza.



Tra poco più di una settimana, il prossimo 28 settembre, saranno ufficialmente depositate le motivazioni della sentenza di condanna a carico di Massimo Bossetti, accusato del delitto di Yara Gambirasio. Sarà una data molto attesa, questa, per la difesa del muratore di Mapello in quanto da allora sarà possibile iniziare a studiare la strategia di difesa in vista del processo d’Appello. In merito, uno degli avvocati della difesa di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, ha dichiarato alla trasmissione Quarto Grado, come riporta il sito Urban Post: “Bossetti non può che vedere il bicchiere mezzo pieno, se vuole continuare a vivere. Per me è innocente e lui continuerà a lottare per avere giustizia. Aspettiamo con ansia le motivazioni, sono curioso di leggere…”. A depositarle sarà il presidente Antonella Bertoja che ha presieduto le numerose udienze che hanno caratterizzato il processo di primo grado conclusosi con l’ergastolo a Massimo Bossetti.



Quella che sta per concludersi è stata per Massimo Bossetti la sua prima estate da ergastolano, dopo la decisione dei giudici al termine del processo di primo grado per il delitto di Yara Gambirasio. Una prima, comprensibile, battuta di arresto da parte dell’ex muratore di Mapello è giunta nelle settimane successive al verdetto, come testimoniato dalla sua difesa, per poi tornare ad essere combattivo più che mai e pronto soprattutto a dimostrare la sua innocenza. Nei giorni scorsi, la trasmissione Quarto Grado è tornata sul caso di cronaca che ha appassionato l’Italia intera dividendola sui giudizi in merito al principale protagonista, Massimo Bossetti. Le ultime novità riguardano proprio il presunto assassino di Yara Gambirasio, come riporta il sito Urban Post citando le ultime notizie tratte dalla trasmissione di Rete 4. Dopo lo scandalo delle lettere dai toni bollenti inviate ad una detenuta, tal Gina, Massimo Bossetti sarebbe tornato ad avere una nuova amica di penna, Grazia. Proprio alla donna avrebbe espresso il suo lato combattivo descrivendosi come un “guerriero per una giusta causa”. Anche all’interno delle missive che da qualche tempo scambia con Grazia, una donna di Garlasco, Massimo Bossetti, condannato lo scorso 1 luglio all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, avrebbe ribadito la sofferenza che da oltre due anni, ovvero dal 16 giugno 2014, giorno del suo arresto, è chiamato a subire. Una sofferenza causata, a sua detta, dal suo essere innocente e del tutto estraneo rispetto all’omicidio della giovane di Brembate. A Grazia, Bossetti ha annunciato una grande festa in occasione della sua liberazione, a dimostrazione del fatto che l’uomo continui a credere realmente all’idea di riuscire a dimostrare in aula di essere innocente, fino alla sua attesissima scarcerazione. Intanto, il prossimo 28 settembre è atteso il deposito delle motivazioni relative alla condanna all’ergastolo al termine del processo di primo grado e che porteranno la difesa di Massimo Bossetti a preparare la prossima mossa in vista del processo d’Appello.

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