La storia di Carla Caiazzo torna al centro dell’attenzione nel corso della trasmissione di Rai 1, La vita in diretta. Carla è una delle numerose vittime di violenza per mano di un uomo, padre della bambina che aveva in grembo e dal quale la donna aveva deciso di porre fine alla loro relazione tormentata. Era il primo febbraio scorso, quando Carla Caiazzo, decisa ad interrompere la relazione con Paolo Pietropaolo, fu colta dalla follia dell’uomo. Carla fu aggredita e bruciata viva dall’ex compagno a Pozzuoli. Fortunatamente sia la bimba che la donna riuscirono a salvarsi anche se le ferite fisiche e psicologiche restano enormi. Oltre dieci interventi chirurgici per ricostruire il corpo bruciato dall’ex Pietrantonio, in carcere per tentato omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà e che il prossimo 24 ottobre affronterà il processo con rito abbreviato. In aula ci sarà anche Carla Caiazzo, oggi in collegamento tv pronta a lanciare il suo appello. “Voglio essere presente in questa battaglia per quello che potrà accadere ancora perché da quando è successa la mia vicenda ci sono stati molti altri omicidi e tentati omicidi”, ha commentato la donna che è riuscita a salvarsi dalla brutale aggressione dell’ex. “Dovremmo unirci noi donne per affrontare questa battaglia legale”, ha aggiunto, senza nascondere la sua immensa indignazione “perché questa legge dà la possibilità a questi mostri di avere sconti di pene e quant’altro”. “lo faccio anche per il futuro di mia figlia”, ha commentato ancora la donna, vittima di violenza. Con un filo di voce rotto dall’emozione ha ancora proseguito: “La mia pena la sto scontando perché sono in galera tra virgolette ma non è giusto che chi è veramente in galera non debba scontare tutta la pena. Mi unisco a tutte le donne e sarò a capo di questa battaglia”. Prima della chiusura, Carla Caiazzo ha voluto anche lanciare un messaggio, o meglio un appello al presidente della Repubblica Mattarella, “per fa sì che possa unirsi a noi donne per fare una legge per tutelarci e assisterci in questa battaglia che vorremmo affrontare. Per supportarci”. Il collegamento con la coraggiosa donna di Pozzuoli e mamma di una bambina si è concluso con un messaggio di speranza. Alla domanda del padrone di casa su chi realmente possa definirsi uomo, Carla ha replicato: “Il mio attuale compagno può chiamarsi uomo”.



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