Stasera va in onda su Rai 2 in prima serata il film di Ron Howard, ”Rush”. I protagonisti della pellicola, che narra fatti realmente accaduti, sono Niki Lauda e James Hunt. Quest’ultimo viene interpretato in maniera incredibile da Chris Hemsworth che oltre ad essersi calato nella parte gli somiglia veramente molto. Tra le curiosità che riguardando la carriera di James Hunt ce n’è una da raccontare che fu proprio una leggenda come Enzo Ferrari a rivelare. Nel suo libro ”Piloti, che gente!” infatti raccontò di James Hunt come dell’esempio perfetto per raccontare e spiegare quella che viene definita da molti come la ‘‘parabola dell’automobilista’‘. Il pilota infatti inizia la sua carriera con grandissima volontà e magari anche sotto ai suoi mezzi riesce ad affermarsi, vincere magari un Mondiale e poi crolla dietro le virtù che offre questo mestiere. La fama e i soldi infatti allontano progressivamente il pilota dal mondo dello sport fino a farlo abbandonare la carriera e decidere in un certo senso di rinnegare quel mondo dove per anni ha lavorato.
Rinomato per il numero di incidenti su pista, tanto da venir chiamato Hunt the Shunt (Hunt lo schianto, ndr), James Hunt è un ex pilota di Formula 1 e può vantare nella sua carriera un titolo mondiale che conquistò nel 1976. Non è ovviamente l’unico podio che ha conquistato negli anni, a cui vanno aggiunti dieci Gran Premi, dal ’73 al ’79. Hunt infatti si ritira ad appena 31 anni per intraprendere la carriera di commentatore televisivo nella sua Gran Bretagna. Prima però il pilota si fa notare dai media e nel mondo dello sport grazie alla forte rivalità con Niki Lauda, in quegli anni già considerato un vero e proprio campione. Di questa loro competizione parlerà Rush, il film di Ron Howard, che andrà in onda su Rai 2 nella prima serata di oggi. Il fascino per i motori in James Hunt nasce molto presto, fin dalla più tenera età. Dall’animo sempre ribelle, il mondo delle corse automobilistiche gli rimane tuttavia ignoto fino ai 17 anni. E’ in questo periodo che infatti conosce l’adrenalina dei motori, grazie alla gara di Silverstone nel 1966, anche se solo come spettatore. Il fascino per le Mini gli è infatti fatale, complice la recente conoscenza con il pilota Simon Ridge, ed entra subito in gara non appena compie la maggiore età. La Formula 3 arriva appena l’anno successivo, dove riesce a contraddistinguersi passando dall’ottava posizione alla terza nel giro di due gare.
E’ proprio quest’abilità in Formula 3 e successivamente in Formula 2 che permette a James Hunt di attirare l’attenzione di diversi manager, ma è anche in questo momento che nasce il suo famoso soprannome, a causa di diverse fuoriuscita di strada. Forse anche in virtù del suo carattere e del passato da sportivo, Hunt ha sempre messo in piedi delle competizioni con gli altri piloti, primo fra tutti Dave Morgan, con cui ebbe un’accesa lite a causa di un attacco del rivale. Le riprese della gara permisero al pilota di non ricevere la sospensione che venne invece attribuita a Morgan. E’ però nel 1973 che James Hunt entra in uno stato di forte rivalità con Niki Lauda, arrivando a scontrarsi maggiormente fra il 1974 ed il 1976, anni in cui entrambi i piloti sono sotto i riflettori sportivi. Due personalità completamente diverse. Hunt era estroverso, spericolato, dedito ai vizi, mentre Lauda era più freddo e completamente abnegato in favore delle gare. I due si conobbero nel 1970, ma devono attendere tre anni prima di potersi incontrare di nuovo in Formula 1. Lauda ed Hunt avviano subito un forte contrasto, anche per via dell’entrata in campionato della neo Hesketh Racing. E’ in questo team che infatti Hunt conquista la prima vittoria in Formula 1, ma è solo nel 1976 e con il passaggio del pilota alla McLaren che il contrasto con Lauda si fa più forte. E’ lo stesso anno in cui Niki Lauda subì il brutto incidente ed importanti ustioni, ma non prima di ingaggiare un duello testa a testa contro Hunt. Lo scontro termina parzialmente con le condizioni di salute precarie di Lauda e con la conseguente ascesa di James Hunt, per poi continuare fino al Gran Premio del Giappone. In quest’occasione, la scelta di Lauda di uscire dalla gara per la pericolosità della pista, permette ad Hunt di salire agli onori della vittoria mondiale.