Chiesta una condanna a sedici anni di carcere per l’ex amministratore delegato delle Ferrovie di stato Mauro Moretti (attualmente ad di Leonardo-Finmeccanica). La richiesta è relativa alla strage di Viareggio del 29 giugno 2009 quando 32 persone rimasero uccise dallo scoppio di un treno presso la stazione della città toscana. Le imputazioni sono di omicidio colposo, omicidio e lesioni plurime colpose e disastro ferroviario. Per l’ex ad di Rfi, Michele Mario sono invece stati chiesti 15 anni, 9 per i dirigenti Salvatore Andronico e Mario castaldo di Trenitalia Cargo, Giovanni Costa e Giorgio Di Marco (Rfi); 5 anni per Calogero Di Venuta (Rfi Firenze). Per Andreas Barth dell’officina Jugenthal Waggon di Hannover e Andreas Carlsson responsabile di stabilimento Jugenthal Waggon Hannover è invece stata chiesta l’assoluzione. A Ferrovie dello Stato e per le società Fs Logistica, Rfi, Trenitalia, e per l’austriaca Gatx Rail Austria, titolare del carro che deragliò è stato chiesto un milione di euro ciascuna di danni,
Si indaga su Ahamad Khan Rahami, l’afgano 28enne naturalizzato americano arrestato ieri dopo una sparatoria e accusato di essere l’autore degli attentati a Manhattan. Una famiglia, al sua, così “americanizzata” da possedere un ristorante di pollo fritto, specialità tipica statunitense, a Elizabeth nel New Jersey, il “First American Fried Chicken”. Anche Ahmet, raccontano oggi gli amici, si sentiva un americano, lavorava nel ristorante, gli piacevano le automobili e aveva molti amici, fino a quando si è recato in Afghanistan dove ha vissuto due anni. Qui si sarebbe radicalizzato, ma di fatto, visto il modo rudimentale e casalingo con cui ha compiuto gli attentati, dovrebbe trattarsi di una sorta di lupo solitario.
Esclusa la pista al Qaeda, almeno al momento, nel rapimento di due lavoratori italiani e un canadese accaduto ieri in Libia. I due, Bruno Cacace di 56 anni originario della provincia di Cuneo, e Danilo Calonego, 66 anni della provincia di Belluno, sono dipendenti della Con.I.Cos, azienda che sta lavorando alla manutenzione dell’aeroporto di Ghat al confine con l’Algeria. Nessuna rivendicazione al momento, la pista seguita è quella del rapimento a scopo riscatto, come spesso successo già in passato. Secondo le ricostruzioni un gruppo di uomini armati a bordo di una jeep ha raggiunto il mezzo che portava i lavoratori al loro posto e minacciandoli con le armi li ha costretti a salire sul loro mezzo. Secondo altre ricostruzioni i rapitori avrebbero aperto il fuoco uccidendo l’autista del mezzo.
Forte scossa di terremoto questa notte a ad Amatrice e Accumoli, le due città maggiormente devastate dal sisma dello scorso 24 agosto. La scossa, registrata verso l’1 e 34 di questa notte ha toccato i 4.1 gradi di magnitudo della scala Richter con epicentro in provincia di Rieti. Il terremoto è stato avvertito fino alla provincia di Ascoli Piceno. Pochi minuti dopo una seconda scossa di assestamento di magnitudo 2.1. Non si registrano danni o persone colpite, ma è comunque l’ulteriore prova che la zona ancora per molto a lungo subirà scosse sismiche renderanno chissà fino a quando impossibile un ritorno nelle abitazioni anche quelle che non sono state danneggiate nel terremoto dello scorso agosto.
Due lavoratori italiani sono stati rapiti ieri mattina in Libia, da uomini armati che al momento sono ricercati attivamente.Bruno Cacace (56 anni) e Danilo Calonego, di 66, lavoravano per una società italiana, la Conicos, che si era aggiudicata l’appalto per la manutenzione dell’aeroporto di Ghat, nel sud del Paese. Le vittime, di cui non sono state rese note le generalità, sono state rapite presumibilmente a scopo di riscatto insieme ad un collega canadese. Il rapimento è stato confermato dalla Farnesina che ha immediatamente aperto un’unità di crisi. Per ora nessuna rivendicazione è giunta al governo da parte dei terroristi. Il caso è sotto la supervisione del premier Matteo Renzi che sta mantenendo vivi i contatti con Paolo Gentiloni, Ministro degli Esteri. Secondo alcune fonti locali, degli uomini con indosso il passamontagna avevano fermato l’auto con a bordo i tre stranieri lungo la strada, nei pressi dell’aeroporto di Ghat. Altre fonti affermano inoltre che ad una delle due vittime sarebbe stata puntata contro un’arma, ma non si sa se sia rimasto ferito o no.
Sembra aver preso il via la pista terroristica, riguardo all’esplosione avvenuta ieri a New York. In base alle prime notizie, sembra che l’ordigno usato fosse rudimentale e sono stati numerosi i rinvenimenti di bombe analoghe sia in città che nella zona del New Jersey. La polizia e l’FBI hanno comunicato che il maggiore ricercato, un cittadino americano di origine somala, tale Ahmad Khan Raham, è stato catturato dopo una sparatoria. Intanto due giorni fa sono state sottoposte a fermo cinque persone, le stesse intercettate su un SUV nei pressi del ponte di Verrazzano. Potrebbero essere implicate nel posizionamento di cinque ordigni nel New Jersey. In città nel frattempo la tensione resta altissima: sono oltre 4.000 gli agenti, tra cui soldati della guardia nazionale, impiegati a garantire la sicurezza dei leader mondiali giunti a New York per l’importante summit organizzato dall’ONU sui rifugiati.
Si sono svolti ieri i funerali del Presidente emerito della Repubblica Azeglio Ciampi, deceduto venerdì scorso a Roma all’età di 95 anni. Le esequie, che si sono svolte in forma privata, hanno visto la presenza di quasi tutte le maggiori cariche politiche del Paese, tra cui spiccavano il Presidente della Repubblica e i Presidenti di Camera e Senato. I funerali sono stati officiati dal monsignor Vincenzo Paglia, grande amico del defunto e confessore privato. Toccante l’addio della moglie Franca, con cui proprio ieri Ciampi avrebbe festeggiato i 70 anni di unione matrimoniale. Alle esequie era presente anche l’attore Roberto Benigni che ha sottolineato ai giornalisti quale forte legame lo unisse all’ex Presidente della Repubblica. Alla fine della cerimonia, la salma è stata trasportata a Livorno, dove sarà tumulata nel locale cimitero.
Non accenna a placarsi la tensione tra Italia e Germania, soprattutto sul tema caldissimo dell’immigrazione clandestina. Ieri a New York, dove Renzi si trova per partecipare al Summit sui rifugiati organizzato dall’ONU. Il Presidente del Consiglio ha avuto parole durissime verso il Presidente della Commissione Europea Juncker, reo “di fare solamente chiacchiere sugli immigrati”. Le parole di Renzi colpiscono in maniera indiretta la Germania, grande antagonista della linea italiana, che tende a voler stipulare accordi di collaborazione con i Paesi africani per impedire a monte i viaggi della speranza. Il problema dell’immigrazione è europeo e se non verrà risolta al più presto una soluzione, l’Italia si vedrà spinta a trovare una strada autonoma, che potrebbe pregiudicare i rapporti sul tavolo europeista. Così ha parlato Renzi ai giornalisti, un’affermazione che per il momento non ha ricevuto nessun commento da parte degli altri attori europei.