Come ogni mercoledì 21 Settembre, anche oggi si è svolta l’udienza generale di Papa Francesco. Moltissimi i fedeli, provenienti da ogni parte del mondo, che si sono radunati in Vaticano per assistere alla catechesi. Nonostante la pioggia che ha bagnato Roma e che ha costretto il Santo Padre ad incontrare prima gli ammalati nella sala delle udienze in San Pietro, la partecipazione dei fedeli è stata cospicua. L’udienza di oggi ha come titolo la frase, tratta dal vangelo secondo Luca, “Siate Misericordiosi come il padre vostro è misericordioso”. Papa Francesco inizia augurando il buon giorno ai fedeli e passa poi a presentare il vangelo di Luca appena letto. Inizia sottolineando che la frase “Siate misericordiosi come il padre” non è un semplice slogan, ma un vero e proprio impegno di vita. Il santo Padre mette a confronto questo passo del vangelo con un alto, tratto dal vangelo di Matteo e conosciuto come il discorso della montagna, nel quale si dice :”siate perfetti come è perfetto il padre vostro celeste”, in questo passo il Signore dice che la perfezione è l’Amore e Luca nel suo vangelo non fa altro che specificare che questo amore che rende perfetti è proprio l’amore misericordioso. Essere misericordiosi è la via corretta per giungere all’amore e quindi a Dio, ed avvicinarsi alla sua perfezione.
Il Santo Padre continua ponendosi una domanda che fa molto riflettere: “le parole del Signore sono realistiche?”. Se si guarda alla rivelazione di Dio si vede come essa è tutta fatta d’amore di Dio per gli uomini. Dio è come un padre o una madre che ama a dismisura e riversa tantissimo amore su ogni creatura, fino ad arrivare al punto supremo del suo amore che è il sacrificio del suo unico figlio, la morte in croce di Gesù Cristo. Se si guarda a questo appare ovvio che noi e il nostro amore saremo sempre in difetto difronte a Dio, perché è impossibile eguagliare il suo amore, però Dio non ci chiede la stessa quantità del suo amore, ci chiede invece di essere testimoni, con la nostra vita e il nostro operato, della sua misericordia. La chiesa è sacramento della misericordia di Dio nel mondo e proprio per questo ogni cristiano deve essere segno di questa misericordia divina. Un cuore pieno di misericordia è un cuore buono e puro, mentre chi non ha misericordia finisce per avere un cuore arido e duro.
Due sono i pilastri della chiesa e della misericordia, e sono perfettamente spiegati attraverso due verbi: perdonare e donare. Il perdono significa per l’uomo avere la capacità di sospendere il giudizio e le condanne. Il Signore non vuole sovvertire la giustizia umana ma per ottenere dei rapporti fraterni bisogna saper perdonare e ricordare l’amore che Dio ha riversato su noi. Noi dobbiamo perdonare ed amare perché per primi siamo stati perdonati ed amati. Ognuno di noi ha avuto bisogno del perdono di Dio nel corso della propria vita, scegliere quindi di non perdonare significherebbe ritenersi superiori e più grandi di Dio stesso. Noi fedeli abbiamo invece il dovere di recuperare l’altro alla dignità di figlio del padre e di accompagnarlo verso la strada della conversione. Il secondo verbo è donare e infatti il vangelo di Luca dice “date e vi sarà dato”: Dio dona più di quanto meritiamo e sarà più generoso con chi in terra si è mostrato generoso. Saremo giudicati con la misura dell’amore che in vita abbiamo dato quindi è necessario che la stessa quantità di doni che Dio ci ha “regalato” noi li diamo con altrettanta dose di misericordia al fratello che ci è accanto.