Si torna a parlare dell’omicidio di Brahim Mounir, il marocchino 39enne brutalmente ucciso lo scorso novembre nel centro storico di Genova. Ad ucciderlo sarebbero stati tre senegalesi in vico dei Biscotti, nel cuore della città e davanti a decine di testimoni che però non fecero nulla per intervenire o chiamare le Forze dell’Ordine. Il pm Vittorio Ranieri Miniati ha richiesto il rinvio a giudizio per i presunti responsabili del delitto di Brahim Mounir, la cui udienza preliminare è fissata davanti al gup il prossimo 26 ottobre. Stando a quanto rivelato dal sito Primocanale.it, il pm avrebbe rivelato che dietro il delitto del marocchino ci sarebbe una spedizione punitiva realizzata in quanto il 39enne era stato definito colpevole di aver “invaso” la piazza di spaccio gestita dai tre. Le indagini avevano evidenziato il coinvolgimento nell’omicidio di Genova di una quarta persona. Si tratta di un altro senegalese accusato di favoreggiamento. Nello specifico, secondo quanto emerso dal lavoro svolto dai militari dell’Arma, il quarto soggetto avrebbe fatto sparire gli indumenti insanguinati dell’autore materiale dell’omicidio di Brahim Mounir. Si tratterebbe del senegalese Fail Serigne Mbecke detto Dj, il quale dopo l’omicidio di Genova era fuggito in Spagna dove poi era stato estradato qualche mese dopo. L’altro uomo indagato ed arrestato per il delitto è Mustapha Jarju, mentre la terza persona sarebbe ancora ricercata. Le indagini sono state considerate oltremodo complesse soprattutto per la reticenza delle persone presenti nel cuore della movida genovese. Le persone presenti, infatti, oltre a non essere intervenute la sera del delitto non si sono mai presentate a testimoniare neppure nel corso delle indagini.