Chi l’ha visto tornerà stasera ad occuparsi del caso di Fausta Bonino, l’infermiera di Piombino che secondo la procura di Livorno sarebbe la responsabile delle 14 morti misteriose avvenute nel reparto nel quale lavorava. La stessa trasmissione di Rai3 ha intervistato il marito dell’indagata che rischia ora di tornare in carcere dopo l’annullamento della sentenza del Tribunale del Riesame da parte della Cassazione in riferimento alla sua scarcerazione. Un punto importante, questo, a favore della procura di Livorno ed una battuta di arresto per la difesa dell’indagata. In attesa di scoprire quale sarà il suo destino, il marito Renato Di Biagio ha commentato ai microfoni di Chi l’ha visto: “Stiamo vivendo un incubo, però c’è la certezza della completa estraneità alla cosa perché innanzitutto conoscendo mia moglie non potrei mai pensare una cosa del genere e analizzando ciò che è stato montato, costruito in questa inchiesta, in questa indagine, possono solo dire che c’è un castello costruito ad arte, un vestito che è stato confezionato su una persona che non è nella maniera più assoluta la persona che vogliono fare credere che sia”. La stessa Fausta Bonino da mesi urla la sua innocenza ed è certa di dimostrarlo nuovamente anche ai giudici del Riesame.
Ha regalato un importante colpo di scena il caso di Fausta Bonino, l’infermiera di Piombino accusata di aver provocato volontariamente la morte di 14 pazienti del reparto di Anestesia e Rianimazione nel quale prestava servizio, tramite dosi mortali di eparina. La donna 55enne, sposata e madre di due figli, rischia ora di tornare in carcere dove già era stata per 21 giorni. Intanto, le indagini proseguono, ed oltre agli accertamenti tecnici irripetibili compiuti sul cellulare dell’indagata e su alcune provette di sangue delle vittime, si attende anche la riesumazione di otto delle 14 salme. Le operazioni erano attese per la fine del mese di settembre, esattamente tra giovedì e venerdì prossimi ma, come riporta il quotidiano Il Tirreno, i tempi sono destinati a slittare di alcune settimane. Alla base dello slittamento alcuni problemi burocratici. Nello specifico, pare manchi l’autorizzazione da parte dei Comuni interessati alla riesumazione e che porteranno ad allungare i tempo di alcune settimane. Il caso di Fausta Bonino tornerà questa sera, nel corso della nuova puntata di Chi l’ha visto in onda su Rai3 dalle 21:05 circa.
Il caso di Fausta Bonino, l’infermiera di Piombino accusata di aver provocato la morte di 14 pazienti torna al centro dell’attenzione dopo le novità degli ultimi giorni. Questa sera se ne occuperà la trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto, dopo l’anticipazione della fascia quotidiana che ha riassunto gli ultimi retroscena sul caso. E’ dello scorso giovedì la notizia secondo la quale Fausta Bonino potrebbe tornare in carcere, ma come mai? Come spiega Il Tirreno, la Cassazione, con un dispositivo di poche righe, ha accolto il ricorso presentato dalla Procura di Livorno annullando la decisione del Tribunale del Riesame di Firenze in merito alla scarcerazione di Fausta Bonino dopo 21 giorni di detenzione. Cosa succede ora? La Cassazione ha invitato il medesimo Tribunale del Riesame a riprendere in mano il caso e a rivedere l’intera vicenda. Nello specifico, i giudici del Riesame dovranno nuovamente discutere la fondatezza del ricorso della difesa di Fausta Bonino che chiedeva per la sua assistita la scarcerazione. Per farlo dovranno prendere in esame anche le motivazioni che nei prossimi giorni saranno depositate dalla Cassazione ed i nuovi elementi probatori che Procura e difesa depositeranno in cancelleria, prima di sostenere le relative tesi nel corso dell’udienza. Quale sarà il destino dell’infermiera di Piombino? Teoricamente Fausta Bonino rischia di tornare nuovamente il carcere in quanto la Procura di Livorno potrebbe richiedere al gip una nuova misura cautelare a suo carico. Tuttavia, la difesa della donna avrebbe tranquillizzato in merito a tale evenienza, limitandosi a commentare: “È serena, non accadrà nulla, per la Procura è una vittoria di Pirro…”. A tal proposito, infatti, il procuratore dovrà dimostrare l’esistenza del pericolo di fuga, il rischio di inquinamento delle prove e la possibilità di reiterare il reato, tali da confermare il ritorno in carcere di Fausta Bonino, dopo sei mesi dalla sua scarcerazione. Il commento dello stesso procuratore ha mirato a ribadire quanto dolorosa sia stata l’intera vicenda non solo per l’indagata e la sua famiglia ma anche e soprattutto per le famiglie delle vittime. Dopo sei mesi dall’inizio del caso, restano ancora tanti gli aspetti della vicenda poco chiari e per questo motivo il gip in sede di incidente probatorio ha nominato alcuni esperti per chiarire le vere motivazioni del decesso dei 14 degenti dell’ospedale di Piombino, morti avvenute tutte tra il 2014 e il 2015, procedendo anche con l’autorizzazione alla riesumazione di otto delle salme. Proseguono anche ulteriori accertamenti su provette di sangue delle vittime e sul cellulare della presunta assassina.