Il delitto di Gianna Del Gaudio, la professoressa in pensione uccisa a Seriate nella note tra il 26 ed il 27 agosto scorso, porta dietro di sé ancora numerosi enigmi. La soluzione del giallo appare ancora lontana, anche alla luce dei sospetti ed al contempo dei vuoti attualmente in mano agli inquirenti i quali non avrebbero ancora una pista certa da seguire. Manca un assassino e manca anche l’arma usata per sgozzare, con un taglio netto, la gola della povera Gianna Del Gaudio. Unica certezza è il racconto del marito Antonio Tezzani, il 68enne ex ferroviere che avrebbe trovato il corpo della donna in una pozza di sangue dandone l’allarme e che avrebbe sostenuto di aver visto un uomo incappucciato fuggire dalla sua abitazione poco prima del drammatico ritrovamento. Un racconto che, secondo gli inquirenti, presenterebbe non poche incongruenze e che avrebbe portato l’uomo ad essere iscritto nel registro degli indagati. Resta lui, dunque, il maggiore sospettato, sebbene i misteri attorno all’omicidio di Gianna continuino a radunarsi, come evidenziato dal sito Bergamopost.it. Intanto, dagli esami dell’autopsia si è appreso che la donna non sembra aver tentato – se non lievemente – di difendersi. E’ probabile, dunque, che il suo killer abbia agito alle sue spalle. Importanti, ai fini delle indagini, sembrano essere anche gli ultimi istanti di vita dell’ex insegnante. Secondo le testimonianze dei vicini di casa, pare che la vittima abbia urlato la stessa sera del delitto, al punto da essere distintamente sentita anche da una donna amica della coppia che avrebbe descritto l’urlo “come se si volesse difendere”. Il dubbio però, è che la voce udita dalla testimone possa essere quella della nuora, accorsa sul luogo del delitto dopo essere stata avvisata da Tizzani. Quella stessa notte però, ad urlare sarebbe stato anche il marito, la cui voce baritonale sarebbe stata udita da più persone. Su questo aspetto sono sorti i maggiori dubbi degli inquirenti: Antonio Tizzani avrebbe urlato alla vista del presunto ladro in fuga oppure al culmine di una lite avuta con la moglie e trasformatasi poi in delitto? Su questo aspetto non ci sarebbe alcuna conferma anche in assenza di voci attribuibili a Gianna Del Gaudio, mentre le maggiori risposte potrebbero giungere nei prossimi giorni proprio dagli accertamenti realizzati dai Ris. La Scientifica, nel corso dell’ultimo sopralluogo nella villetta di Seriate, avrebbe analizzato anche i tubi di scarico per verificare l’eventuale presenza di sangue magari lavato via dall’assassino dopo l’omicidio. Si continua inoltre a cercare l’arma del delitto, ma in merito potrebbero non giungere risposte positive: l’assassino potrebbe averla gettata nel fiume Serio, distante appena quattro minuti dalla villetta dei Tizzani e questo comporterebbe il suo quasi impossibile recupero. Restano ancora numerosi, dunque, gli aspetti da chiarire in merito ad un caso che è apparso sin da subito molto complesso.