Stasera ritorna l’appuntamento con la trasmissione Amore Criminale che per l’occasione viene proposto nella seconda serata di Rai Tre intorno alle ore 23,15. Si parlerà anche della vicenda di Maria Carmela D’Aquila, donna di 74 anni uccisa dal proprio genero Pasqualino Giannieri, 54enne, giacché aveva scoperto tutto sul suo passato di uomo violento. Maria Carmela preoccupata per la figlia Giuseppina Costanzo tentò in tutti i modi di metterla in guardia dai modi di fare dell’uomo giacché, come evidenziato anche negli atti del processo, la donna non aveva mai saputo delle violenze che Pasqualino soleva infliggere alla propria ex moglie tant’è che venne condannato per questo dal Tribunale di Saluzzo. Insomma, una nuova inquietante storia di come l’amore a volte possa trasformarsi in odio e violenza.
Nuova puntata di Amore Criminale, in programma oggi, sabato 3 settembre 2016, alle 23:15 su Rai 3. Nel corso della trasmissione verrà ricostruita anche la storia di Maria Carmela D’Aquila, una donna di 74 anni che è stata uccisa dal genero. In studio ci sarà anche l’attore Massimo Wertmuller, il quale leggerà una pagina degli atti giudiziari relativi alla vicenda di Maria Carmela D’Aquila, assassinata per aver scoperto la natura violenta del genero e per aver provato in tutti i modi a svelarla alla figlia, che non riusciva a lasciarlo, nonostante le violenze fisiche e sessuali subite. La psicologa e criminologa Anna Costanza Baldry, invece, parlerà del suo lavoro di aiuto alle donne che hanno subito e subiscono violenze. Maria Carmela D’Aquila è stata uccisa nel 2013 a Saracena. Inizialmente si è pensato ad una fatalità, ma dalle indagini è emerso che la donna è stata colpita con un pezzo di legno da Pasqualino Giannieri, suo genero. Teste chiave del delitto è stata Giuseppina Costanzo, figlia di Maria Carmela D’Aquila ed ex fidanzata dell’assassino: la donna, entrando nell’abitazione, ha visto Giannieri con il pezzo di legno in mano. L’autopsia, però, ha svelato altri dettagli dell’omicidio: Maria Carmela D’Aquila non è morta per il colpo ricevuto alla testa, ma per soffocamento, come svelato dai segni sul collo. Pasqualino Giannieri le avrebbe stretto le mani al collo e poi l’avrebbe strangolata con un cappio. Ora sta scontando l’ergastolo: il tribunale di Cosenza lo ha, infatti, condannato al carcere a vita.