Papa Francesco dall’altare allestito per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta ha enunciato il suo consueto Angelus domenicale. Il suo primo ricordo e ringraziamento viene rivolto a tutti i volontari della misericordia, i missionari e le missionarie della carità che in questa era di violenza, egoismo e capitalismo dispensano in tutto il mondo opere di bene e servizio amorevole per i poveri di tutti i continenti. Una menzione speciale è rivolta, da parte del Papa, soprattutto ai volontari più giovani, religiosi e non, che, nonostante la tenera età, si stanno dedicando ad opere di misericordia. Papa Francesco saluta e chiede l’intercessione di Santa Teresa di Calcutta, canonizzata oggi nella cerimonia di canonizzazione appena terminata, affinché i missionari di tutto il mondo e di tutte le religioni insieme a tutti noi possano ricevere l’aiuto del Signore. Madre Teresa è l’emblema dei missionari. Grazie alle sue opere oggi è la Santa di Tutti ed a dimostrarlo sono le persone di ogni credo e di ogni nazionalità presenti in Piazza San Pietro. Non sono solo presenti le bandiere dell’Albania, sua nazione natia e quella dell’India, dove ha svolto principalmente la sua missione ma sono presenti bandiere del mondo intero. Lei stessa ripeteva di essere albanese di nascita e indiana di cittadinanza e pur essendo di fede una suora cattolica, ricordava che secondo la sua vocazione, ella apparteneva al mondo intero. Ma il suo cuore, precisava, apparteneva a Gesù.
Papa Francesco ricorda Suor Isabel, missionaria uccisa agli inizi di settembre ad Haiti, un paese poverissimo e già tanto provato negli ultimi anni sia da cataclismi naturali ma anche da contaminazioni capitalistiche e malavitose. Isabel aveva 51 anni, apparteneva alla Congregazione di Gesù e Maria ed ad Haiti offriva la sua opera al servizio dei più poveri. Suor Isabel, originaria di Barcellona, ha dedicato la sua vita agli altri e non si è risparmiata, accettando anche che la sua vita le fosse tolta durante una rapina. La suora è ricordata per lo straordinario spirito di abnegazione con cui si impegnò a seguito del devastante terremoto che colpì Haiti il 12 gennaio 2010 e che causò oltre 300mila morti. Il Papa ricorda che in tutto il mondo sono tante le suore e le missionarie che, come Sour Isabel, sono perseguitate, vittime di violenza e che spesso vengono deprivate della loro vita, vita a cui hanno rinunciato per seguire l’esempio di Santa Madre Teresa di Calcutta. Papa Francesco ci invita ad unirci a lui in una preghiera alla Vergine Maria, Madre e Regina di tutti i Santi, affinché ci benedica e ci apra il cuore alla misericordia e ci faccia rifuggire dalla violenza ed dalla cupidigia del successo e del denaro.
Papa Francesco ci esorta, inoltre, a mettere più amore nella nostra vita perché solo così, aprendo le porte nel nostro cuore all’amore, troviamo la motivazione per aprirci alla misericordia ed a Dio. Papa Francesco fa riferimento all’esempio fornitoci da Madre Teresa. Il suo messaggio e la sua testimonianza di fede e di carità sono arrivati ai potenti ed al mondo intero. Ella ci invita a riflettere su cosa vuol dire davvero essere santi. Essere santi significa in verità amare noi stessi, perché in noi c’é la volontà di Dio, che ci riempie della sua forza e ci permette di poter vivere una vita devota alla misericordia. Alla messa hanno presenziato anche importanti personalità politiche e religiose: i presidenti di Albania, dell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, il ministro degli Esteri dell’India, il capo di una confraternita musulmana albanese e il vescovo della Chiesa protestante di Calcutta. Presente anche la regina di Spagna. Nello stesso momento in cui questo Angelus viene pronunciato a Roma, migliaia di fedeli a Calcutta, in preghiera e con le lacrime agli occhi hanno posizionato mazzi di fiori sulla tomba di Madre Teresa e hanno eseguito canti per celebrare la sua canonizzazione. La cerimonia che si è svolta in Vaticano è stata seguita nelle moltissime case della congregazione delle missionarie della carità sparse in tutto il mondo, ed in special modo in quella di Calcutta dove la Santa Teresa di Calcutta risiedeva. La sede, insieme alla tomba dove riposa Madre Teresa, è diventata meta di un pellegrinaggio continuo e sono stati lasciati in queste ore moltissimi messaggi dei fedeli e richieste di intercessione della santa.