Giuseppe Pelle, latitante e nome di punta della ‘Ndrangheta, è finito nella casa circondariale di Palmi dopo una fuga di poco più di quattro anni. E’ stato, infatti, arrestato a Seminara insieme ad Antonio Penna, proprietario dell’abitazione nella quale si era nascosto, oggi all’alba dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dello Squadrone “Cacciatori”. I militari sono stati vicini alla cattura di Giuseppe Pelle nel dicembre del 2014, quando le indagini condussero gli investigatori in un bunker della cosca Pelle-Vottari, rifugio per latitanti o per nascondere armi. A carico del giovane pendevano due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip presso il tribunale di Roma nonché un mandato di cattura in ambito Shengen. Il 28enne era ricercato per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e concorso in detenzione di sostanze stupefacenti. Ora Pelle dovrà scontare 12 anni di carcere con l’accusa di associazione di tipo mafioso. 



Dopo una fuga durata poco più di quattro anni, è stato arrestato oggi all’alba Giuseppe Pelle, latitante e nome di spicco della ‘Ndrangheta. La sua latitanza è terminata a Seminara, alle porte di Reggio Calabria, dove secondo quanto reso noto da RaiNews.it, è andata in una cattura rocambolesca, con il tentativo di fuga del 28enne sul tetto dell’abitazione all’interno della quale era nascosto. Antonio Pelle, destinatario di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Roma, era ricercato per traffico internazionale di droga ed è ritenuto dagli inquirenti un nome di punta delle cosche della ‘Ndrangheta di Vottari, detti “Frunzu” e dei Giorgi, detti “Suppera”, entrambe molto attive nelle zone di San Luca, Benestare e Bovalino. Il racconto di quanto avvenuto nel corso della cattura del latitante è stato reso noto durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina, dalla quale sono emersi altri particolari: Giuseppe Pelle non era armato al momento dell’arresto e si nascondeva in una casa in contrada Sant’Anna di proprietà di Antonio Penna, 48enne noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti. Anche lui è finito in manette con l’accusa di favoreggiamento, sebbene non risulti alcun legame tra Penna e la ‘Ndrangheta. Pelle era ricercato dal maggio 2012, quando sfuggì all’arresto nell’ambito dell’operazione “Good Luck”. Il 28enne di Benestare dovrà scontare 12 anni di carcere con l’accusa di associazione di tipo mafioso.

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