Il silenzio dei tre indagati arrestati per il delitto di Isabella Noventa, avrebbe spinto gli inquirenti ad affinare ancora di più le loro indagini. Per tale ragione, come rivelato dal settimanale Giallo, gli stessi investigatori sarebbero riusciti ad estrapolare un dettaglio importante avvenuto tra Freddy Sorgato e l’ex amante Manuela Cacco proprio nei giorni immediatamente successivi al delitto della segretaria, e precisamente dopo il loro primo interrogatorio, a 48 ore dalla scomparsa della donna. Grande nervosismo ed agitazione avrebbero tradito l’autotrasportatore il quale, al termine del suo interrogatorio, avrebbe chiamato con insistenza la Cacco dandole appuntamento nella sua abitazione in vista di un incontro segreto, probabilmente organizzato per fare il punto sulla versione da fornire agli inquirenti in vista dei successivi interrogatori. Ciò che Freddy non sapeva è che i cellulari degli indagati erano stati messi sin da subito sotto controllo. E’ possibile, inoltre, secondo chi indaga, che proprio nel corso dell’incontro che ha fatto seguito alle prime telefonate insistenti, Freddy abbia rivelato alla Cacco notizie importanti in merito al luogo in cui sarebbe stato occultato il cadavere di Isabella Noventa.
E’ il corpo di Isabella Noventa la maggiore incognita del giallo che ruota attorno al delitto della segretaria di Albignasego, per il quale restano in carcere Freddy Sorgato, la sorella Debora e la tabaccaia veneziana Manuela Cacco. I tre indagati continuano a preferire il silenzio, quindi tocca agli inquirenti l’arduo compito di scoprire come siano realmente andate le cose, la notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorsi. Secondo Freddy, la morte di Isabella Noventa fu una conseguenza “accidentale”, in seguito ad un gioco erotico estremo dagli esiti sconvolgenti. Il suo corpo, confermò subito dopo il fermo, fu gettato dallo stesso nelle acque del fiume Brenta. Peccato però che, come sottolinea la criminologa Roberta Bruzzone tra le pagine di Giallo, ci siano almeno due aspetti che smentirebbero l’uomo, evidenziando al tempo stesso le sue bugie. Il primo fa riferimento al fatto che il corpo di Isabella non fu mai trovato, al punto che le operazioni di ricerca nel Brenta costarono la vita ad uno dei sommozzatori impegnati. Il secondo è rappresentato dalla messinscena realizzata da Manuela Cacco con la collaborazione (e la mente) dei sue Sorgato. Una messinscena avvenuta dopo il delitto e che, come ribadisce la Bruzzone, “mal si concilia con un ‘tragico incidente di matrice erotica’”.
L’ipotesi che il corpo di Isabella Noventa possa essere stato gettato in un cassonetto potrebbe dare una svolta al caso. Questo mercoledì l’avvocato Gian Mario Balduin, difensore della famiglia Noventa, si recherà all’inceneritore di Padova per parlare con la dirigenza e controllare i protocolli di smaltimento. Dopo diversi mesi di ricerche, le autorità hanno perlustrato accuratamente diversi luoghi del padovano che potrebbero nascondere i resti di Isabella Noventa. Niente tuttavia è emerso ed anche se la possibilità che il suo corpo sia stato smaltito assieme ai rifiuti e quindi bruciato è davvero molto remota. E’ questo che afferma infatti l’avvocato Balduin alle telecamere del Tg Padova, non nascondendo però che per quanto i riscontri possano essere remoti, è giusto controllare. Nel frattempo continuano a tacere Freddy Sorgato e la sorella Debora, così come hanno sempre fatto fin dall’inizio. Anche Manuela Cacco, la tabaccaia innamorata di Freddy e complice per il depistamento delle indagini, si trova ancora in carcere, indagata per il delitto di Isabella Noventa, ma da tempo non parla più. Secondo il suo difensore, come ha rivelato in passato, la Cacco avrebbe infatti riferito agli inquirenti tutto ciò che sapeva e sempre legato alla confessione di Debora Sorgato. La donna le avrebbe detto di aver ucciso Isabella con una mazzetta, arma mai ritrovata come il corpo della segretaria di Albignasego.