E’ allarme per i circa 500 militari italiani dislocati alla guardia della diga di Mosul in Iraq (e anche per i tanti connazionali che lavorano all’impianto). Le intelligence internazionali avrebbero infatti decifrato alcuni messaggi molto seri in cui l’Isis dice di avere come obbiettivo proprio la diga. Ormai alla disperazione dopo la controffensiva delle forze della coalizione, i miliziani del califfato sono ormai costretti ala ritirata ovunque e un gesto clamoroso come questo fa parte della loro strategia finale, distruggere e uccidere tutto quello che possono. Si tratterebbe, secondo gli esperti, del “più grande attacco mai concepito dal califfato nello scenario iracheno”. L’Isis starebbe lavorando all’attacco da mesi in gran segretezza: circa 200 uomini di vari nazionalità (tunisini, francesi, libici) si starebbero tenendo pronti per sferrare l’evento. Ma proprio questi movimenti di uomini avrebbero permesso di scoprire il piano.  L’operazione, chiamata Gazwat al-Mawt (Conquista della morte), sarebbe stata ordinata nei mesi scorsi direttamente da Abu Bakr al-Baghdadi.



Gli alieni combattono con noi contro l’Isis. Anzi no, vogliono difendere le antiche strutture come le piramidi che hanno costruito centinaia di secoli fa e che ancora usano di nascosto. Si sa che l’Isis ama distruggere gli antichi templi e edifici del passato. E c’è anche un video in rete che lo prova senza tema di smentite: si vedono benissimo degli ufo che bombardano le postazioni del califfato. E’ l’ultima degli amanti delle cospirazioni e di certa ufologia a buon mercato che gira su internet. Tranquilli: c’è chi dice che gli alieni non prenderebbero mai parte in questioni che riguardano i terrestri e che quello che si vede nel video è solo un drone. 



Asia Ramazan Antar si è arruolata nelle milizie curde per combattere la minaccia dell’Isis ma è morta durante uno scontro a fuoco contro i miliziani di Daesh. Il Kurdistan in queste ore sta piangendo la sua stella più luminosa, perché la 22enne ha combattuta per liberare i confini del proprio paese dall’Isis. Per seguire il suo ideale è stata uccisa, ma molti sostengono che la giovane soldatessa sia morta nel corso di una scaramuccia tra le Forze Siriane Democratiche e l’opposizione armata del Paese. Va fatta chiarezza, dunque, sulle versioni al momento contrastanti. Servono verifiche ufficiali, ma nel frattempo il Kurdistan si compatta per il dolore causato dalla morte di Asia Ramazan Antar, che si è meritata l’appellativo di Angelina Jolie curda per la somiglianza con la celebre attrice. Nata nel 1996, la giovane guerriera si è unita nel 2014, quando aveva 18 anni, al Women’s Protection Units, gruppo curdo femminile che combatte il sedicente stato islamico al confine con la Siria.



La foto di un fioraio di Manchester è finita su uno dei maggiori fogli di propaganda dell’Isis, pur non avendo mai avuto contatti con l’organizzazione estremista. E’ la storia del 64enne Stephen Leyland, la cui foto è stata scovata su internet dai terroristi, che poi hanno utilizzato queste parole: «Anche il sangue di un allegro cittadino occidentale crociato, che vende fiori ai passanti, può servire alla causa». Leyland, finito sulla rivista Rumiyah, non immaginava di essere considerato un obiettivo sensibile e quindi è ancora sotto shock per essere indicato come un possibile bersaglio di un’azione terroristica del sedicente stato islamico. La foto sarebbe stata scaricata casualmente, del resto la nuova strategia del terrore è colpire nel mucchio. Leyland è stato ascoltato dall’antiterrorismo britannico e rassicurato circa la sua sicurezza, ma è comunque preoccupato: «Mi inquieta che la mia immagine compaia su una rivista di quel genere».