Anche la trasmissione Pomeriggio 5 si è concentrata sul caso di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa il 26 agosto 2010. In merito al delitto per il quale sono in carcere condannate alla pena dell’ergastolo in primo e secondo grado Sabrina Misseri e Cosima Serrano, di recente i giudici hanno reso noto le motivazioni della sentenza. Per i magistrati, come ha ricordato la conduttrice Barbara d’Urso, Sarah Scazzi sapeva che Sabrina era stata rifiutata dal loro amico Ivano Russo e le sue assassine temevano che lo avrebbe raccontato a tutti. Per questa ragione, sempre secondo i giudici, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano l’avrebbero uccisa per il timore che potesse raccontare del rifiuto da parte di Ivano. La trasmissione di Canale 5, nelle passate ore si è recata nuovamente ad Avetrana nella villetta di Via Deledda dove da mesi è barricato Michele Misseri. “Non voglio parlare perché adesso siamo in fase di motivazioni”, ha dichiarato l’uomo, rivelando di non conoscerne il contenuto.
Il giallo di Sarah Scazzi torna centrale anche nel corso della trasmissione Pomeriggio 5 che nella puntata di oggi si concentrerà sulla possibile scarcerazione di Sabrina Misseri, condannata in primo e secondo grado all’ergastolo insieme alla madre Cosima Serrano per il delitto della 15enne di Avetrana. Per l’occasione, l’inviata del programma di Canale 5 è tornata ad Avetrana, proprio di fronte all’abitazione di Via Deledda dove sarebbe stata uccisa la piccola Sarah Scazzi il 26 agosto del 2010. Barbara d’Urso ha annunciato una intervista esclusiva a Michele Misseri, padre di Sabrina, la quale per un cavillo burocratico relativo ritardo nel deposito delle motivazioni della sentenza di condanna rischia ora di uscire dal carcere di Taranto nel quale è detenuta. Nei giorni scorsi, ricordiamolo, è avvenuto il deposito del documento lungo quasi 1300 pagine e contenente le motivazioni con le quali vengono spazzati via tutti i dubbi in merito alla colpevolezza delle due donne rispetto al delitto di Sarah Scazzi.
In merito al delitto di Sarah Scazzi, i giudici del tribunale di Taranto all’interno delle loro motivazioni con le quali confermano la sentenza di condanna all’ergastolo a carico di Sabrina Misseri e della madre Cosima Serrano, non avrebbero manifestato alcun dubbio sulla colpevolezza delle due donne. Lo rivela il settimanale Giallo, che per primo ha reso noti alcuni passaggi del lungo documento depositato nei giorni scorsi. Nelle quasi 1300 pagine del documento, vengono ripercorse le tappe più salienti dell’omicidio di Sarah Scazzi, descrivendo nel dettaglio cosa accadde nei momenti precedenti all’omicidio: dall’uscita della 15enne dall’abitazione della cugina in via Deledda, a quando fu raggiunta da zia Cosima e fatta salire in auto, fino al suo ritorno nella medesima villetta divenuta poi teatro del terribile delitto. In merito al sequestro della ragazza, ne fece parola il 9 aprile 2011 anche il fiorista Giovanni Buccolieri, il quale però dopo due giorni ritrattò tutto asserendo di non essere certo che quanto da lui visto corrispondesse alla realtà. Scrivono in merito i giudici: “Ritiene questa Corte che tutti gli elementi di prova raccolti in dibattimento in primo grado concorrano a dimostrare che il fioraio ha assistito il 26 agosto ad un fatto reale e non a una rappresentazione onirica”.
Dopo sei anni si continua a parlare del delitto di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana, in provincia di Taranto, uccisa il 26 agosto 2010. Nei giorni scorsi sono state infatti rese note le motivazioni della sentenza con la quale nel 2015 i giudici della Corte d’assise d’appello di Taranto hanno confermato la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi per Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima. Per i giudici le due donne strangolarono la ragazzina in preda ad un raptus omicida. E secondo quanto riportato da Il Mattino per i magistrati: “Sarah sapeva che Sabrina era stata rifiutata dal loro amico Ivano: le sue assassine temevano che lo raccontasse a tutti. Lo stato d’animo di Sabrina Misseri era certamente acuito dal fatto che la piccola Sarah, da Sabrina stessa ritenuta più graziosa di aspetto di lei, aveva avuto, seppure inconsapevolmente, un ‘ruolo’ nella rottura del rapporto, anche amicale, tra Sabrina e Ivano Russo, eppure continuava a intrattenere affettuosi rapporti con quest’ultimo, pur di non privarsi delle sue ‘coccole’. Era questo, per Sabrina, un intollerabile tradimento che darà origine al contrasto della sera del 25 agosto 2010”.
Dopo oltre un anno dalla sentenza di condanna all’ergastolo a carico di Sabrina Misseri e della madre Cosima Serrano, accusate del delitto di Sarah Scazzi, i giudici di Taranto hanno depositato il lungo documento di 1260 pagine contenente le motivazioni con le quali si conferma la piene colpevolezza delle due donne. A rendere noti alcuni passaggi shock del lungo documento è stato il settimanale Giallo, che ha messo in luce retroscena finora rimasti ignoti e che rivelano quanto realmente sarebbe accaduto il 26 agosto 2010, quando di Sarah Scazzi si persero le tracce per poi essere rinvenuta cadavere dopo 42 giorni. Il delitto di Avetrana ha popolato ampie pagine di cronaca e proprio di recente, a causa del clamoroso ritardo nel deposito delle motivazioni della sentenza era stata paventata la possibile scarcerazione di Sabrina Misseri, ora ormai scongiurata. Tornando al contenuto delle motivazioni, come sottolinea il sito Urban Post citando il settimanale diretto da Andrea Biavardi, il documento ripercorrerebbe i momenti cruciali dell’omicidio di Sarah Scazzi e soprattutto il ruolo avuto da Sabrina, dalla madre Cosima e, solo in un secondo momento dal padre Michele Misseri, rispettivamente cugina e zii della piccola vittima di appena 15 anni. I giudici sarebbero giunti alla conclusione che il delitto sia avvenuto proprio nella villetta di Via Deledda, ovvero in casa della famiglia Misseri. Il suo cadavere fu quindi successivamente spostato in garage insieme agli effetti personali della ragazza. Sempre secondo i giudici, le due donne, in preda ad un raptus omicida, strangolarono Sarah Scazzi in circa tre minuti prima di consegnare il corpo a Michele Misseri e dare il via alla fase del depistaggio messa in atto da Sabrina per allontanare i sospetti da sé e dalla sua famiglia. “Zio Michele” fu istruito dalla figlia e dalla moglie sul da farsi nella successiva fase dell’occultamento del cadavere della nipotina.