La strage di Berlino sarebbe attribuibile ad una falla dell’Italia, che avrebbe permesso all’attentatore di raggiungere il suolo tedesco indisturbato. E’ quanto afferma la cancelliera Angela Merkel, che non fa mistero del fatto che il sistema Schengen funzioni “relativamente bene”. Secondo la politica, l’Italia sarebbe colpevole di buchi nel sistema di sicurezza, motivo per cui le iscrizioni nel registro Schengen sono avvenute con un lasso di tempo troppo lungo, fatale per le dodici persone rimaste uccise al mercatino di Natale della capitale tedesca. Immediata la replica da parte del ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha sottolineato come i tedeschi “dovrebbero avercela principalmente con loro stessi” per la presenza di Anis Amri nel loro territorio. Come riporta Il Giorno, Orlando crede che del nostro Paese “si possono dire molte cose, ma non ha mai negatole informazioni: preferiamo dare informazioni anche a chi non ce ne dà”.
Il campanello d’allarme per un attentato in Italia suona con maggior forza in seguito all’arresto del tunisino Hmidi Saber. Nell’appartamento del 33enne, residente a Roma, è stata infatti ritrovata una bandiera dell’ISIS, la prima per quanto riguarda il nosto Paese. La bandiera, rigorosamente nera, riporta tre scritte, fra cui anche il nome del gruppo affiliato all’ISIS Ansar al-Sharia, oltre che ad alcune parole che sottolineano la supremazia di Allah. In un servizio riportato da Il Secolo XIX, gli inquirenti hanno spiegato infatti che la prima frase cita “Non vi è Dio oltre Dio”, mentre al di sotto si trova un cerchio con la scritta “Maometto è il messaggero di Dio”. Sarebbero inoltre venti, rivela Il Tempo, le persone sotto indagine nel Lazio per sospetta affiliazione terrorista. Gli inquirenti sono infatti convinti che nella Regione, sia ben radicata una cellula che interessa Latina, Aprilia, Ostia e la stessa Capitale. I sospettati provengono tutti dal nordafrica ed è collegata all’indagine sui contatti di Anis Amri. Nell’operazione dell’Antiterrorismo sono state rintracciate inoltre alcune persone che avrebbero ospitato Amri alcuni giorni prima che si mettesse di nuovo in viaggio verso la Germania.