Nel 1492, un editto della Chiesa cacciava gli ebrei dalla città di Palermo ordinandone l’espulsione. Diversi di loro rimasero a viverne, ma non ebbero più, fino a oggi, un luogo di preghiera, perché la locale sinagoga venne chiusa. Adesso, grazie all’iniziativa dell’arcivescovo Corrado Lorefice, gli ebrei di Palermo ritrovano un luogo per riunirsi a pregare. Il luogo è l’oratorio della chiesa di Santa Maria del Sabato che sorge poco distante da dove allora c’era la sinagoga. “Il nome di Dio non sono non divide ma crea ponti Questo è un gesto di speranza e di convivenza pacifica tra gli uomini, un gesto che nasce da una realtà di amicizia” ha spiegato l’arcivescovo a cui ha risposto Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane: “Un gesto che recupera secoli di storia”.