Sarebbe del tutto risolto il giallo attorno alla donna decapitata a Brescia, in un palazzo di lusso, dopo essere precipitata dall’undicesimo piano. Secondo quanto rivelato dal Giornale di Brescia online, infatti, la vittima, una 56enne di Ome, si sarebbe tolta la vita. A trovare nel cuore della notte il suo corpo decapitato, con accanto la testa, era stata una coppia di fidanzati che stava rientrando a casa. Subito avviate le indagini, nel pomeriggio di oggi avrebbero portato alla chiusura del cerchio: nessun delitto, ma solo il gesto disperato di una donna. La conferma sarebbe giunta da una lettera trovata nella sua borsa nella quale la 56enne spiegava le ragioni del suicidio. Un secondo biglietto sempre scritto a mano dalla vittima è stato rinvenuto a casa della madre della donna, con la quale conviveva. Al fine di non lasciare alcun dubbio attorno all’inquietante caso di cronaca, gli inquirenti hanno comunque disposto l’autopsia sul cadavere della donna decapitata nel palazzo di piazza Vittoria.



Tragico gesto a Brescia, dove una donna si sarebbe suicidata lanciandosi nella tromba delle scale, dall’undicesimo piano: la donna dopo un volo di decine di metri avrebbe battuto la testa contro uno spesso corrimano in ottone e l’urto violento avrebbe provocato la decapitazione. Gli inquirenti, come riportato da BresciaToday, hanno rivelato quella che potrebbe essere la dinamica che ha portato alla morte della 56enne. La donna si sarebbe infilata da sola nel palazzo di Piazza Vittoria 11 alle 17 di ieri pomeriggio, approfittando di un guasto al portone, e avrebbe vagato per ore per i pianerottoli, scambiando anche qualche parola con i condomini; poi si sarebbe nascosta nell’intercapedine del terrazzo e ha atteso la notte prima di compiere il terribile gesto. Il corpo senza vita è stato trovato intorno alle 4 di ieri notte da una giovane coppia che rincasava. Un gesto estremo, dunque: sono molti gli indizi raccolti dagli investigatori che lasciano presupporre il suicidio.



Dopo le prime ipotesi al vaglio degli inquirenti, prende sempre più piede la tesi del suicidio in merito alla donna decapitata a Brescia. A far alimentari tale ipotesi, inizialmente considerata dagli investigatori che tuttavia non hanno abbandonato alcuna pista, sarebbe una lettera di addio rinvenuta nella borsa della 56enne, probabile autrice del drammatico gesto. A riportare ulteriori particolari è l’agenzia di stampa Ansa. La lettera in questione, contenente un messaggio di addio, sarebbe scritta a mano e ricolta alla madre ed al fratello della vittima. A loro la 56enne decapitata avrebbe annunciato la volontà di togliersi la vita. Stando a quanto riferito da fonti investigative, si tratterebbe di “Un messaggio molto lungo e significativo”. Dopo il ritrovamento della missiva d’addio, quindi, le indagini sarebbero sempre più orientate verso una loro chiusura definitiva. La decapitazione, infatti, sarebbe frutto della caduta della donna dal decimo piano del lussuoso palazzo nel quale non abitava. Insieme alla madre, infatti, la vittima viveva a Ome, in provincia di Brescia e pare stesse affrontando una situazione familiare per nulla semplice.



Si sarebbe trattato di un suicidio: la donna di 56 anni di Ome, in provincia di Brescia, trovata decapitata sulle scale del condominio, ha lasciato un biglietto d’addio. Lo hanno trovato gli investigatori della squadra mobile, i quali hanno scoperto – come riportato da Askanews – che la 56enne, che viveva con l’anziana madre, con la quale pare avesse un rapporto complicato, avesse già manifestato qualche difficoltà. L’ipotesi del gesto volontario, dunque, prende sempre più corpo. Questa mattina il cadavere decapitato della donna era stato trovato nell’androne di un palazzo che si affaccia su piazza Vittoria, nel pieno centro di Brescia. La donna, che si sarebbe lanciata nella tromba delle scale, avrebbe urtato la testa nel volo in maniera molto violenta con la ringhiera. Questo fortissimo impatto avrebbe provocato la decapitazione. Proseguono comunque le indagini degli agenti della squadra mobile.

Orribile fatto di cronaca a Brescia: una donna è stata trovata decapitata nell’androne di un palazzo in piazza Vittoria della cittadina lombarda. Lo choc dei vicini quando questa mattina sono usciti di casa è stato imponente, con la testa della povera donna uccisa che è stata trovata accanto al corpo. Aveva 56 anni, identità ancora non rivelata, sulle scale del palazzo di 11 piani dove abitava a Brescia questa mattina è stato trovato il suo corpo assieme alla testa appunto decapitata e con un segno forte rilevato proprio sul capo. I dettagli della vicenda sono ovviamente ancora molto confusi, dato che nell’ordine ancora devono essere sciolti i dubbi del caso dopo l’allarme dato dagli inquilini del palazzo che si sono trovati questa donna morta nel loro palazzo questa mattina. Il nome e l’identità della vittima, il motivo per cui si trovata in un palazzo del centro storico di Brescia, con appartamenti e uffici, e ovviamene la modalità della morte. L’inchiesta scattata dalla Mobile di Brescia dovrà rilevare questi e altri punti per nulla chiari, anche se avanza sempre di più l’ipotesi del suicidio.

La donna decapitata a Brescia è stata trovata ovviamente morta nell’androne delle scale di un palazzo di 11 piani, con la testa staccata dal corpo e recante un forte colpo evidente: questo raccontano i primi testimoni che hanno dato l’allarme alla polizia e alla stampa. Pare però, dalle prime analisi, che la testa possa essersi staccata in seguito all’impatto con la ringhiera della scala condominiale lì vicino: la dinamica dunque, ancora del tutto incompleta potrebbe riguardare un suicidio con la donna di 56 anni che potrebbe essersi lanciata nella tromba delle scale e prima di atterrare possa avere colpito violentemente la testa sul cornicione, in modo da staccarla di netto nell’impatto. Come rileva la Repubblica, sul posto ci sono gli agenti della squadra Mobile, il magistrato di turno, Carlo Nocerino, e il medico legale che sta analizzando proprio la ferita che ha provocato la decapitazione per formulare le prime ipotesi sull’accaduto. Intanto i poliziotti stanno ricostruendo la vita della 56enne di cui per ora si sa che era residente a Ome, in provincia di Brescia, e che viveva una situazione familiare difficile.