Il caso sul delitto di Garlasco ha riaperto antichi dubbi che si erano sopiti dopo la condanna in Cassazione a 16 anni di carcere a carico di Alberto Stasi, fidanzato della vittima, Chiara Poggi. Tra questi anche quelli relativi alla bicicletta. Come riporta il settimanale Giallo, infatti, interrogata dai carabinieri nel 2008, la mamma di Chiara disse: “Non ho mai visto Alberto Stasi venire a casa mia in bicicletta”. A detta della donna, però, ad usare questo mezzo erano i suoi cognati, la nipote Stefania e “gli amici di mio figlio Marco”. Eppure, nonostante le parole della madre della vittima, dal 2007 ad oggi le indagini si sono concentrate disperatamente su tutte le biciclette di Alberto Stasi e della sua famiglia, mentre non sono mai state analizzate, né sequestrate o prese in considerazione le biciclette delle altre persone indicate dalla madre di Chiara Poggi. Questo resta solo uno dei tanti misteri attorno al delitto di Garlasco che da qualche giorno vede al centro dell’attenzione il nuovo indagato Andrea Sempio.



Il delitto di Garlasco sarà affrontato oggi nel corso della nuova puntata della trasmissione Quarto Grado, che ripercorrerà le ultime novità, a partire dalla clamorosa svolta di qualche settimana fa. Andrea Sempio indagato potrebbe rappresentare il punto di partenza per rivedere la posizione di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi e condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione. Oltre al Dna sotto le unghie della vittima e che secondo la difesa di Stasi sarebbe di Andrea Sempio, le ulteriori ombre ricadute sul neo indagato riguarderebbero le tre famose telefonate oggi al centro dell’attenzione. Il settimanale Giallo ha rivelato i dubbi iniziali dei Carabinieri, come ampiamente riportato nel primo focus sotto. Il 7 agosto, alle ore 17:42 squillò il telefono di casa Poggi. A rispondere fu Chiara e dall’altra parte della cornetta vi era Sempio, il quale usò il suo cellulare. La telefonata durò appena due secondi e successivamente, trascorsi 6 minuti, ne partì una seconda, questa volta dal fisso di Sempio e della durata di otto secondi. La terza telefonata di 21 secondi fu eseguita dal cellulare di Andrea alle 16:54 del giorno seguente. Quando Sempio fu interrogato, si limitò a dire, come riporta Giallo: “Ho chiamato una prima volta con il mio cellulare e siccome ho memorizzato sulla rubrica telefonica sia il numero di casa sia il portatile di Marco, ho sbagliato a inviare la chiamata e ho chiamato il numero di casa Poggi. Ho parlato con Chiara alla quale chiedevo di Marco e lei mi rispondeva che era in vacanza”. In quella circostanza, Sempio non fece alcun riferimento alle tre telefonate oggi al centro dell’attenzione.



Il programma Quarto Grado, in onda nella prima serata odierna con la nuova puntata dell’anno riparte dal delitto di Garlasco, un caso di dieci anni fa ma tornato con prepotenza al centro della cronaca nazionale. Nelle ultime settimane, l’omicidio di Chiara Poggi in merito al quale è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere l’allora fidanzato Alberto Stasi, si è arricchito di dubbi in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati (come atto dovuto) del nome di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima ed all’epoca dei fatti appena 19enne. Contro di lui ci sarebbero alcuni indizi clamorosi, a partire dalle tracce di Dna ritrovate sotto le unghie di Chiara Poggi e che, a detta della difesa di Stasi apparterrebbero proprio al neo indagato. Ad arricchire di dubbi le indagini che per anni sono state indirizzate sempre e solo contro Alberto Stasi, sarebbero ora alcuni retroscena inediti resi noti in esclusiva dal settimanale Giallo. Dopo cinque mesi dal delitto di Garlasco che aveva sconvolto l’Italia intera, i Carabinieri scrivevano: “Gennaio 2008. Si propone di escutere nuovamente il Sempio Andrea”. Come riferisce il settimanale diretto da Andrea Biavardi, dunque, per le Forze dell’Ordine appariva necessario interrogare nuovamente l’allora 19enne amico di Marco Poggi, già sentito il 18 agosto 2007, ovvero dopo cinque giorni dall’omicidio della ragazza. Evidentemente i Carabinieri avevano ritenuto non congrua la sua prima versione dei fatti, a partire dalle tre telefonate che Andrea Sempio effettuò in casa Poggi e che apparvero da sempre strane. Dopo l’importante annotazione, tuttavia, i Carabinieri non interrogarono più il giovane ed i dubbi sulle telefonate, di fatto non furono mai chiariti definitivamente. Solo a distanza di dieci mesi, quando ormai le indagini sul delitto di Garlasco si avviavano verso la conclusione e ad un passo dal primo processo contro Alberto Stasi, Sempio fu risentito come testimone. In quell’occasione, come rivela il settimanale, il ragazzo diede nuovamente solo una sommaria spiegazione delle telefonate effettuate, ma nessuno di fatto si preoccupò se quanto da lui detto avesse o meno un senso. Con le nuove rivelazioni sono stati messi in luce alcuni dubbi sull’andamento delle indagini che, sin dalle prime battute si concentrarono quasi unicamente su Alberto Stasi, principale sospettato. L’attenzione dei Carabinieri, tuttavia, nonostante le numerose persone già sentite si concentrò comunque su Sempio, alla luce di alcune scarse spiegazioni fornite. Nell’annotazione del gennaio 2008, veniva evidenziato come Andrea Sempio avesse telefonato tre volte a casa Poggi, nei giorni in cui Chiara era da sola poiché il fratello Marco in vacanza. Due telefonate partirono il 7 agosto, prima dal cellulare del 19enne, poi dal fisso. Durarono pochissimi secondi. Una terza chiamata fu avviata il giorno successivo, durò 21 secondi e risposte ancora una volta Chiara. Ai Carabinieri però, il giovane riferì di aver chiamato per errore e di aver chiesto alla ragazza del fratello, venendo a sapere che era in vacanza. Agli stessi carabinieri, risultò strano che Sempio non sapesse dell’assenza dell’amico, ponendosi quindi ulteriori domande su quelle telefonate sospette poiché “verosimilmente doveva essere già a conoscenza della circostanza che l’amico Marco era fuori in vacanza con i genitori”.

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