Anniversario del terremoto della Marsica oggi: centodue anni fa, il 13 gennaio 1915, un sisma colpì l’intera area della Marsica in Abruzzo e parte del Lazio meridionale causando, secondo i dati più aggiornati del servizio sismico nazionale, 30.519 morti. Il terremoto della Marsica avvenne alle ore 07:52:48 con un’intensità dell’XI grado sulla scala Mercalli, all’epoca utilizzata per stabilire i danni del sisma. In seguito, con metodi storici, la magnitudo è stata stimata in 7.0 sulla scala Richter. Il terremoto della Marsica fu preceduto da uno sciame sismico di bassa magnitudo per alcune settimane: vista la bassa intensità non aveva però creato allarme. L’epicentro del sisma fu nella conca del Fucino anche se l’ondata sismica colpì anche alcune zone dell’Italia centrale al confine con il Lazio, le Marche e la Campania. Nei mesi successivi ci furono circa 1.000 repliche del sisma. Il terremoto della Marsica colpì in particolare Avezzano che fu completamente rasa al suolo: in città le vittime furono tantissime, 10.700 su un totale di circa 13.000 abitanti, tra cui lo stesso sindaco. Il sisma colpì anche tutti i paesi dell’area fucense, i paesi della Valle Roveto e della media Valle del Liri. Gli interventi di ricostruzione riguardarono in primo luogo Avezzano che fu ricostruita leggermente più a nord, nord ovest rispetto al centro originario.



Il terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915 è classificato, per forza distruttiva e numero di vittime, tra i principali sismi avvenuti in Italia. La scossa principale fu avvertita in un’area area: fino al Veneto e alla Lombardia, verso nord, e fino alla Puglia e alla Basilicata verso sud. Riporta www.terremotodellamarsica.it che il noto sismologo dell’epoca Alfonso Cavasino nel suo volume del 1935 sui terremoti d’Italia, sottolineò che il terremoto della Marsica non fu preceduto da scosse premonitrici: “Sembra che la catastrofe sia avvenuta improvvisamente senza, cioè, alcun segno precursore, dappoiché, non solo non fu avvertita in precedenza la benché minima scossetta in tutta la zona mesosismica, ma nemmeno si scorge alcunché nei tracciati dei più delicati apparecchi sismici dei tre Osservatori più vicini”. Danni di varia entità dopo il terremoto della Marsica furono riscontrati in circa 700 località sparse in 6 regioni: Abruzzo, Lazio, Molise, Marche, Umbria e alcune località del Casertano, in Campania. Fra le città danneggiate ci fu anche Roma.

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