Nel processo in corso alla famiglia Ciontoli per la morte di Marco Vannini ha reso testimonianza il comandante della stazione dei Carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo. Il video della sua testimonianza è stato mandato in onda ieri sera dalla trasmissione di Rete 4 Quarto Grado. Il comandante Izzo ha raccontato di essere stato chiamato da Antonio Ciontoli, il giorno dell’omicidio di Marco Vannini, per andare al pronto soccorso: “Ho condiviso con i Ciontoli i momenti in cui i medici hanno praticato tutto il protocollo per rianimare Marco Vannini. Poi il ragazzo è deceduto e io ho preso le distanze”. Izzo ha riferito poi che alla telefonata in cui si comunicava la morte del giovane la reazione in particolare di Antonio Ciontoli è stata di disperazione. La versione di Antonio Ciontoli continua ad essere quella che nessun’altro nella sua famiglia ha visto nulla. Ma, come riferisce la trasmissione, questa versione sarebbe smentita dai discorsi intercettati tra i familiari. Martina, l’ex fidanzata di Marco Vannini, ha dichiarato di essere entrata nel bagno solo dopo aver sentito un rumore, senza capire che cosa fosse successo: nelle intercettazioni ambientali però sembra descrivere la scena come se fosse stata presente. Martina Ciontoli ha affermato di avere saputo dal maresciallo Izzo la posizione del proiettile nel corpo di Marco Vannini: il comandante però ha affermato in aula di non non avere mai parlato del proiettile con la famiglia Ciontoli.
Si è occupato di Marco Vannini e del processo in corso a carico della famiglia Ciontoli il programma Quarto Grado, nella puntata andata in onda ieri sera su Rete 4. marco Vannini è stato ucciso la sera del 17 maggio 2015 mentre si trovava in casa della fidanzata Martina. Durante la trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi è stato fatto vedere un video in cui parla in aula Antonio Ciontoli, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale insieme con la moglie e i due figli (mentre Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli e presente anche lei nella villetta di Ladispoli, la sera dell’omicidio, deve rispondere di omissione di soccorso). Nel filmato Antonio Ciontoli racconta il colloquio infomale avuto con il maresciallo Izzo. “Poi sono arrivate le telefonate di aggiornamento delle condizioni di Marco – racconta ancora Antonio Ciontoli – quella dell’arresto cardiaco e dell’elicottero riatterrato, poi quella che diceva che aveva ripreso a respirare e poi quella che comunicava che il ragazzo era deceduto”. Ciontoli aggiunge poi, tra le ‘contestazioni’ in aula: “Per noi Marco era un figlio, oltre ad essere il ragazzo di mia figlia”. E ancora sulla morte di Marco Vannini Antonio Ciontoli racconta: “Alle 3 e 20 ricordo che Marina ha chiamato mia moglie ed era presente il maresciallo Izzo che ha fatto segno a mia moglie di non comunicare il decesso di Marco alla madre perché stavano rientrando in macchina da Roma. Poi il maresciallo Izzo è uscito e al suo rientro ci ha raccontato il percorso del proiettile nel corpo di Marco”.