Prosegue il blocco del traffico auto a Roma: le previsioni fornite dall’Arpa Lazio hanno indicato una situazione di persistente criticità e, quindi, il rischio di un superamento dei valori limite delle concentrazioni delle polveri sottili. Da qui la decisione della Sindaca di Roma, Virginia Raggi, di disporre fino ad oggi lunedì 16 gennaio lo stop della circolazione nella Z.T.L. Fascia Verde per alcune categorie veicolari. Anche per la Capitale ci sono categorie di veicoli che sono derogate/esentate: veicoli muniti del contrassegno per persone invalide, veicoli adibiti a servizio di polizia e sicurezza, trasporto collettivo pubblico, veicoli adibiti a servizi Piano Spostamenti Casa Lavoro (PSCL), veicoli adibiti al trasporto, smaltimento rifiuti e tutela igienico ambientale, trasporto di partecipanti a cortei funebri adeguatamente motivato, veicoli con targa C.D., S.C.V. e C.V., trasporto dei medici in servizio di emergenza.



Il blocco traffico auto oggi a Roma dovrebbe essere l’ultimo del trittico stabilito dalla Giunta Raggi a fine della scorsa settimana, visti quei «rilevamenti che hanno evidenziato livelli di inquinamento superiori ai valori limite vigenti e una situazione prevista di criticità nei prossimi giorni», come notava il Comune della Capitale. Ebbene oggi dovrebbe terminare il blocco ai veicoli più inquinanti, a meno che i livelli di smog e di Pm10 non vengano ancora confermati troppo alti. Il che prevederebbe i rischi di estendere il blocco anti-smog anche per i prossimi giorni: a quel punto però, oltre agli Euro 3 Benzina a rischio potrebbero finire tutti i motori diesel, escluso solo l’Euro6. In quel caso la cittadinanza di Roma potrebbe sollevarsi, come già promesso dalle associazioni di consumatori contro un provvedimento che sarebbe visto come letale per il traffico e gli spostamenti durante una normale settimana di lavoro. Al vaglio del Comune tutti questi problemi, ma fondamentali saranno i dati di Arpa Lazio che arriveranno in giornata e daranno una dimensione più completa all’intera vicenda.



Si chiude il trittico di blocco traffico auto nella città di Roma, in corso dallo scorso 14 gennaio 2017 e che solo oggi si capirà se estendere anche nel resto della settimana oppure se si chiuderà in questo lunedì 16 gennaio. Il discrimine è ovviamente il livello di Pm10 nell’aria della Capitale, raggiunti livelli limiti di forte allerta negli scorsi giorni che hanno fatto scattare d’urgenza i provvedimenti comunali, ma ora resta da capire come si strutturerà il resto della settimana su tutto il traffico della Capitale. Nella giornata di oggi, fermo restando il provvedimento “di base” h24, la situazione sulle strade prevede tale ordinanza: tra le 7.30 e le 20.30 divieto di traffico e circolazione per ciclomotori e motoveicoli ‘PRE-EURO 1’ ed ‘EURO 1’ a due, tre e quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi, e anche per autoveicoli alimentati a benzina ‘EURO 2’. Tutto questo per i motivi predetti negli scorsi giorni riguardo il livello di smog a Roma e provincia: I rilevamenti hanno evidenziato livelli di inquinamento superiori ai valori limite vigenti e una situazione prevista di criticità nei prossimi giorni, con le dovute misure attivate all’interno della Fascia Verde. Non solo, la Giunta Raggi ha già avvertito i cittadini delle possibili nuove misure nei prossimi giorni: secondo la delibera numero 76 del 28 ottobre 2016 al raggiungimento di cinque giorni di sforamenti si dovranno fermare gli Euro 3 a benzina. Un provvedimento che, se la situazione non dovesse cambiare in meglio, potrebbe diventare essere applicato giovedì: per questo motivo sono attivi tutti gli strumenti per provare a verificare l’inquinamento nell’aria, proprio in vista degli importanti provvedimenti che il Comune dovrà decidere riguardo lo smog cittadino.



Non solo Roma però nell’emergenza smog a cavallo tra 2016 e 2017: il grado di riscaldamento generale, visto l’inverno assai rigido, non aiuta di certo a diminuire l’inquinamento nei agglomerati urbani. Secondo l’ultimo report del CCM VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute) finanziato dal Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute con la collaborazione di varie Università e centri, l’inquinamento colpisce maggiormente il Nord (per il 65% del totale), in generale le aree urbane congestionate dal traffico e le aree industriali.Anche la combustione di biomasse (principalmente legno e pellet) è responsabile della maggiore incidenza di morti e malattie per l’esposizione al particolato. Questi scenari, afferma il Rapporto, mostrano come «l’effettivo rispetto dei limiti previsti dalla normativa, e soprattutto l’ulteriore diminuzione del 20% della concentrazione media annuale degli inquinanti, avrebbero ricadute positive sulla salute pubblica e sull’economia: seguendo le statistiche dell’OMS, infatti, 10.000 decessi evitati all’anno corrispondono a circa 30 mld di euro», si legge nel report sullo smog in Italia.