Non risultano morti, feriti e crolli a Montereale dopo il terremoto, ma il sindaco parla di emergenza nazionale: «Abbiamo continue scosse e un metro e mezzo di neve» ha dichiarato Massimiliano Giorgi, che ha fatto il punto della situazione dopo le forti scosse di questa mattina. Il primo cittadino di Montereale ha annunciato controlli in alcune frazioni e si è detto stufo di fare la conta dei danni. Qual è però ora la priorità per Montereale dopo il terremoto? Il sindaco ha evidenziato la necessità di liberare le strade dalla neve per permettere alle persone di uscire di casa, ma ha parlato anche delle aree di assistenza: «Le avevamo già in funzione, ma capite bene che sono delle tensostrutture: con queste temperature e con la neve non possono bastare. I mezzi di un piccolo Comune non sono sufficienti, per l’emergenza terremoto assieme all’emergenza maltempo serve un aiuto nazionale» ha concluso Giorgi, come riportato da Il Messaggero.
, in provincia de L’Aquila è stato l’epicentro del terremoto di stamattina 18 gennaio 2017. La scossa di terremoto è stata la prima forte di tutte quelle che hanno colpito il Centro Italia oggi: è stata rilevata dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in provincia de l’Aquila alle ore 10:25:40 con magnitudo 5,3 sulla scala Richter, poi abbassata a 5.1. A Montereale si sono vissuti momenti di panico tra la popolazione. Uno degli abitanti, Donato De Santis, ha raccontato così all’agenzia di stampa Ansa, come riporta il Messaggero, che cosa è accaduto stamattina: “Ci sono state tre scosse violentissime paragonabili a quelle del terremoto dell’Aquila e di Amatrice. Sono mesi che siamo perseguitati dalle scosse, che non si esauriscono mai. Vogliamo metterci in salvo, non sappiamo che cosa potrà succedere. Ma siamo bloccati dalla neve”. E ha aggiunto: “È caduto in questi giorni quasi un metro di neve che ha di fatto bloccato le strade di accesso al paese. Qui la gran parte delle case sono antiche, e temiamo che possano esserci dei crolli importanti. Per ora ci rifugiamo nelle poche case antisismiche che ci sono poi si vedrà”. Il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi ha raccontato all’agenzia di stampa Adnkronos che in seguito al terremoto ci sono stati dei crolli in una frazione e che sono in corso le verifiche da parte delle forze dell’ordine.
La cittadina di Montereale, epicentro del terremoto oggi, fu distrutta da un sisma nel 1703. Come ricorda l’agenzia di stampa Ansa, in quell’anno un sisma distrusse quasi completamente la località in provincia de L’Aquila, in Abruzzo: di quell’epoca restano solo il palazzo del ‘500 che aveva ospitato Margherita d ‘Austria, la torre civica e alcuni conventi. Montereale è un comune alle pendici settentrionali del Gran Sasso. Si trova a poca distanza da Amatrice, in provincia di Rieti, nel Lazio, comune simbolo del terremoto del 24 agosto 2016. Ed è uno dei tanti centri dell’Abruzzo montano che d’inverno è ricoperto di neve e che da sempre è appunto colpito da sismi. Anche nel 2009, in seguito al terremoto che devastò L’Aquila, Montereale ha subito pesanti conseguenze con crolli e lesioni a edifici, chiese e scuole. Per tutto il 2010 movimenti tellurici hanno provocato l’attivazione della faglia che passa da Montereale al comune di Capitignano: circa 400 scosse fino al grado 4 della scala Richter, per fortuna senza vittime.