Dopo le scosse di terremoto di oggi in Centro Italia le popolazioni nuovamente colpite dal sisma si chiedono se la sequenza di scosse scatenate lo scorso 24 agosto sia in piena attività. Nicola Tullo, presidente dell’Ordine dei geologi dell’Abruzzo, spiega a Ilsussidiario.net che quello che sta realmente succedendo è complicato da capire. “Siamo davanti a un sistema di faglie attive che riguardano l’Appennino centrale. Il fatto che ci siano stati dei terremoti – sottolinea il geologo – significa che ognuno di loro ha in qualche modo eccitato le strutture adiacenti. Ricordiamo che una faglia non è una linea retta ma sono tante fratture”. Non è però corretto parlare però di effetto domino ma di “contagio sismico” visto che “quando si libera una grossa energia in un punto specifico si eccitano le strutture a fianco che già hanno energia di loro e aiutano arilasciarla. In questo senso si parla di effetto domino, ma quello davanti a cui siamo davanti è un’altra cosa”. In un sistema, quello del Centro Italia che è per sua natura soggetto a terremoti e che così sarà per sempre, una notizia positiva: “I nuovi terremoti fanno parte dello scatenamento di energie dello scorso agosto, che però si stanno avvicinando a quel pezzo di struttura sismica del terremoto del 2009 in Abruzzo, dove già si era scaricata gran parte dell’energia e dove non c’è stato tempo per accumularne altra”.



“Negli ultimi 230 anni si sono susseguite ben 40 leggi a tutela del corretto costruire eppure ogni terremoto, puntualmente, si trasforma in catastrofe”, si leggeva in un comunicato del Consiglio nazionale dei geologi del 13 aprile 2016, ben quattro mesi prima dunque di quello del 24 agosto che ha dato vita alla devastante situazione in cui si trova oggi il Centro Italia, colpito anche il 18 gennaio 2017 dal terremoto. Le varie forti scosse di terremoto, con epicentro in provincia de L’Aquila, sono state avvertite anche a Roma dove si è assistito a scene di panico. Ma anche la Capitale è a rischio sismico? Nicola Tullo, presidente dell’Ordine dei geologi dell’Abruzzo, spiega a Ilsussidiario.net che “non esistono strutture sismiche attive nella zona di Roma, la città risente del fenomeno, anche per via dell’incanalamento delle onde sismiche. Roma è fatta da strutture basse e molto larghe che risentono di questi eventi, ma sono in grado di resistere. Non è giustificato un allarmismo nella zona di Roma, non ci sono motivi, poi psicologicamente il terremoto fa paura, questo è ovvio”. Il panico si è diffuso anche tra le popolazioni dei comuni colpiti già nel 2016: “Per quanto panico possano aver vissuto quelle sfortunate persone, le costruzioni erano già danneggiate e abbandonate e quindi al momento non risultano vittime”, chiarisce Tullo che sottolinea come in caso di terremoto squadre di geologi dell’Abruzzo lavorino a fianco della Protezione civile per effettuare le verifiche.



Le regioni del Centro Italia sono e resteranno a rischio terremoto, come sottolinea il presidente dell’Ordine dei geologi dell’Abruzzo Nicola Tullo a Ilsussidiario.net: “E’ una zona caratterizzata da un sistema di faglie attive lungo tutto l’Appennino soprattutto centrale che hanno sempre dato terremoti e continueranno a darne. E’ la sua struttura geologica e non possiamo farci niente”. E su quanto lo scontro tra placca africana e quella europea sia responsabile della situazione attuale, Tullo chiarisce che “è tutto in movimento, una placca sotto l’altra, principalmente quella africana con quella euroasiatica che man mano che si scontrano danno luogo a un terremoto. Questi movimenti sono destinati a non finire mai, è nella struttura stessa della nostra Terra”. Però si può “far sì che l’evento sismico sia solo un fatto naturale, come succede in Giappone o in California, che hanno una pericolosità sismica più elevata della nostra, ma con i terremoti riescono a convivere limitando al massimo le vittime, noi purtroppo il terremoto lo subiamo. Abbiamo una vulnerabilità molto alta e un patrimonio edilizio molto fragile”.



C’è stata un’altra scossa ad Amatrice alle ore 20.59 di 2.3 Magnitudo. La scossa avvenuta in provincia di Rieti nel Lazio è stata localizzata dall’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia alle seguenti coordinate: 42.58 latitudine e 13.22 longitudine. L’ipocentro invece è stato localizzato a dodici chilometri di profondità dalla superficie terrestre. Ecco i comuni nel raggio di venti chilometri dall’epicentro. Ecco i comuni nel raggio di venti chilometri dall’epicentro della scossa: Cittareale (RI); Montereale (AQ); Amatrice (RI); Capitignano (AQ); Borbona (RI); Posta (RI); Campotosto (AQ); Accumoli (RI); Cagnano Amiterno (AQ); Barete (AQ) e Pizzoli (AQ).

Ancora terremoto e sempre nella sequenza terrificante tra Rieti e L’Aquila, dopo le già molteplici scosse di questa giornata purtroppo memorabile: lo sciame sismico non si ferma, alle ore 20.32 un’altra forte scossa di grado M 4.3 ha colpito l’area tra Amatrice e Montereale, con la popolazione ancora una volta atterrita per lo scotimento del terreno circostante. Secondo i dati prodotti dal centro Nazionale INGV, il terremoto misura 13 km sotto il livello del terreno come ipocentro, mentre l’epicentro è stato calcolato presso i comuni di Montereale, Amatrice, Cittareale, Capitignano, Campotosto, Borbona, Accumoli, Cagnano Amiterno, Posta, Barete, Pizzoli, Crognaleto. Non si segnalano particolari danni in questa zona, mentre il problema neve sta scatenando altri disagi, con una slavina che ha colpito un hotel in provincia di Pescara e un morto purtroppo ritrovato in una stalla del Teramano, crollata sotto il peso della neve e successivamente ad una delle forte scosse di terremoto di giornata. 

Nuovo sciame sismico nel Centro Italia e in particolare in provincia di Rieti, dove oggi sono state registrate nel giro di trenta minuti sei scosse di terremoto. Quella più intensa, di magnitudo 3.8, è avvenuta alle 18:09 ed è stata localizzata dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) con le seguenti coordinate geografiche: latitudine 42.59, longitudine 13.25 e ipocentro a 11 chilometri di profondità. I Comuni entro i 20 chilometri dall’epicentro del terremoto sono quelli di Amatrice (RI), Montereale (AQ), Cittareale (RI), Capitignano (AQ), Campotosto (AQ), Accumoli (RI), Borbona (RI), Posta (RI), Cagnano Amiterno (AQ), Barete (AQ), Pizzoli (AQ) e Crognaleto (TE). Dopo pochi secondi nella stessa zona è stato avvertito un sisma di magnitudo 2.8. Otto minuti di tregua per il terremoto di magnitudo 2.6, a cui sei minuto dopo ha fatto seguito quello di magnitudo 2.2. Ravvicinate anche le ultime due scosse segnalate da INGV: alle 18.29 e alle 18.34 due scosse di magnitudo 2.4 sempre in provincia di Rieti.

Non si placa la furia dello sciame sismico in centro Italia dopo il terremoto in 4 fasi che ha di nuovo fatto scatenare il panico nelle zone già profondamente segnate dal sisma del 24 agosto e del 30 ottobre scorsi. Le quattro scosse sopra il grado M 5.0 Richter, l’infinita praticamente produzione di scosse tra i gradi M 2.5 e 4.5 rendono l’idea, assieme all’emergenza neve – che non che complicare le operazioni di soccorso e messa in sicurezza dei cittadini sfollati – dell’intera situazione di drammatica allerta nelle zone tra l’Abruzzo, il Lazio e le Marche. Alle ore 17.31, scossa di grado M 2.9 sulla scala Richter, con ipocentro a 13 km di profondità sotto il livello del terreno ed epicentro invece individuato tra i comuni di Montereale, Capitignano, Amatrice, Campotosto, Cittareale, Borbona, Barete, Pizzoli, Posta, Accumoli, Crognaleto. Non si segnalano particolari danni, ma i sindaci dei comuni più colpiti denunciano: “non possiamo fare tutto da soli, l’emergenza neve più terremoto va affrontata al più presto”, spiega a LaPresse il sindaco di Pizzoli.

Proseguono le scosse di replica del terremoto in centro Italia tra l’Abruzzo e il Lazio dopo le quattro fortissime scosse avvenute tra le 10.25 e le 15.33 di grado M 5.3, 5.4, 5.3 e 5.1 sulla scala Richter. Lo sciame continua con i lavori della Protezione Civile e del centro nazionale INGV di vulcanologia che forniscono in tempo reale i dati sugli ultimi terremoti anche in questi minuti. Alle ore 16.16 segnaliamo un sisma di grado M 4.3, tra i più alti delle repliche dei primi terremoti, sempre con epicentro in zona Rieti-L’Aquila, la stessa faglia del gravissimo sisma del 24 agosto 2016. Ipocentro a 10 km di profondità, epicentro invece individuato presso i comuni di Amatrice, Campotosto, Capitignano, Accumuli, Montereale, Cittareale, Crognaleto, Cortino, Borbona, Barete, Cagnano Amiterno, Arquata del Tronto, Posta, Pizzoli, Acquasanta Terme. Danni al momento ancora non se ne segnalano, e soprattutto non ci sono vittime al momento dopo tutta l’intensa e drammatica situazione di emergenza sismica nelle ultime 24 ore.

-Uno sciame sismico di intensità elevatissima si è scatenato nel Centro Italia in questo mercoledì 18 gennaio 2017, e le scosse di terremoto si fanno sentire fino a Roma e nel Lazio, dove anche la provincia di Rieti risulta essere tra le più colpite di questi ultimi minuti. Come riportato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, soltanto tra le 14:11 e le 14:28 si sono verificati due terremoti di magnitudo 2.8 e 3.0 sulla scala Richter. Le scosse hanno visto il loro epicentro nel punto di coordinate 42.59 di latitudine e 13.29 di longitudine, con ipocentro individuato ad una profondità nel sottosuolo di 8 km nel caso dell’ultima scossa. L’origine del movimento tellurico è stata individuata nel comune di Amatrice, ma ad aver avvertito distintamente la scossa sono stati anche i comuni della provincia dell’Aquila situati nel raggio di 10 km dall’origine del sisma come Campotosto e Capitignano. A proposito dell’Aquila, le apparecchiature dell’Ingv hanno registrato un nuovo forte sisma di M 3.8 sulla scala Richter alle ore 14:35. In questo caso l’epicentro è stato localizzato a Montereale, mentre l’ipocentro è stato collocato a 11 km di profondità. Tra i centri abitati più vicini rispetto all’origine del terremoto troviamo Capitignano, Cagnano Amiterno, Campotosto e Barete.

Prosegue lo sciame sismico in centro Italia dopo le scosse di terremoto fortissime di questa mattina tra Rieti e L’Aquila (M 5.3 e 5.4 tra le 10.25 e le 11.26): iniziano ad arrivare i primi danni  da alcuni centri attorno alle aree colpite questa mattina, con il disagio e le strade completamente bloccate anche dalla neve che sta complicando con allerta slavine praticamente tutta l’area che arriva fino alle Marche. Alle ore 13.01 l’ultima forte scossa di terremoto replica dei sismi iniziali, seguita da almeno altre 30 scosse di una certa entità – sempre superiori al grado M 2.5 Richter – ha misurato la magnitudo sulla scala Richter al grado M 4.0. I dati del centro nazionale INGV segnalano ipocentro a 11 km di profondità sotto il livello del terreno, mentre l’epicentro risulta essere il medesimo delle altre scosse sismiche: Capitignano, Montereale, Campotosto, Barete, Cagnano Amiterno, Amatrice, Pizzoli, Borbona, Cittareale, Posta, Crognaleto, Accumoli, Scoppito. Danni ancora da raccogliere come segnalazioni da Protezione Civile e centri di emergenza nelle regioni colpite, Marche, Lazio e Abruzzo.

Il triplice terremoto in centro Italia tra Rieti e L’Aquila sta generando uno sciame sismico di livelli altissimi, una sorta di intensa e continua situazione ormai da 5 mesi, senza sosta sulle aree del cratere sismico in centro Italia, in più peggiorato dalla situazione del meteo con neve e ghiaccio che non aiutano di certo la popolazione. Sciame sismico intensissimo che i dati del centro nazionale iNGV stanno monitorando: l’ultima replica forte arriva dalla provincia di Rieti, con il terremoto di grado M 4.3 Richter che ha evidenziato il movimento del terreno a 10 km sotto il livello del terreno come ipocentro. L’epicentro del sisma ha toccato i seguenti comuni: Amatrice, Cittareale, Accumoli, Montereale, Capitignano; Campotosto, Borbona, Posta, Arquata del Tronto, Cagnano Amiterno, Barete. Al momento non sembrano intercorsi nuovi danni a palazzi, strade o persone, mentre gli unici crolli si segnalano all’interno della zona rossa di Amatrice e Cittareale, dove già la gente comunque non era presente da mesi.

Nel mezzo delle fortissime scosse di terremoto di grado M 5.3, 5.4 e ancora M 5.3, sono numerosissime le scosse di assestamento e le repliche del sisma nella zona tra L’Aquila e Rieti: tra le ore 11.15 e le 11.24 sono intervenute scosse di magnitudo M 4.7 e 4.6 e 4.0 sulla scala Richter. La più imponente, a pochi gradi dalle tre maxi scosse avvenute tra Abruzzo e Lazio è stato segnalato dal centro INGV a circa 10 km di profondità sotto il livello del terreno, e ha avuto un grado di magnitudo M 4.7 Richter. Epicentro del sisma e di tutti quelli avvenuti nel giro delle ultime due ore – circa 47 segnalano dal centro di comando della Protezione Civilve – riguardano i comuni tra Rieti e L’Aquila, ovvero Capitignano, Montereale, Campotosto, Barete, Cagnano Amiterno, Pizzoli, Amatrice, Borbona, Cittareale, Posta, Crognaleto, Scoppito, Accumoli. Al momento non ci sono segnalazioni di danni particolari, se non all’interno delle zone rosse, mentre il panico è scattato nel giro di pochi minuti con l’allerta neve parallela che sta riportando difficoltà numerose in spostamenti e viabilità.

Tre scosse di terremoto in centro Italia questa matitna hanno sconvolto l’area tra Rieti e L’Aquila con le scosse avvertite anche a Roma e in tutta la provincia: magnitudo 5.3, 5.4 e 5.3. Terza scossa di terremoto oggi nel giro di un’ora in centro Italia. Il sisma è avvenuto alle ore 11.26 con una magnitudo di 5.3 sulla scala Richter secondo i dati dell’Ingv in provincia de L’Aquila. Anche questo sisma ha scatenato paura tra la popolazione. L’ultima forte scossa di terremoto è avvenuta dopo la prima che è stata registrata dalla sala sismica di Roma dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle ore 10.25 con magnitudo 5.3 sulla scala Richter e la seconda avvenuta alle ore 11.15 con una magnitudo 5.4. Al momento, dopo queste tre scosse di terremoto, non ci sono notizie di vittime. L’epicentro dell’ultima scossa di terremoto, secondo il report dell’Ingv, è stato localizzato a Montereale, in provincia de L’Aquila. Sono in corso verifiche per stabilire se queste tre scosse di terremoto oggi abbiano causato ulteriori danni agli edifici dei comuni del centro Italia già colpiti dal sisma lo scorso 24 agosto. I cittadini sono stati presi dal panico visto che lo scorso 24 agosto il sisma ha provocato non solo distruzioni ma anche molte vittime.

Alle ore 11.15 avvertita una seconda scossa di terremoto in centro Italia, sempre nelle medesime aree della prima avvenuta alle 10.25 di questa mattina, con grado M 5.3 sulla scala Richter nell’area tra Abruzzo e Lazio. Le province coinvolte sono ancora una volta Rieti e L’Aquila, con il centro europeo EMSC che parla di sisma M 5.7 sulla scala Richter: la seconda scossa di terremoto pare essere stata avvertita molto già forte della prima, che già aveva fatto scattare tutte le operazioni di emergenza come evacuazione di scuole e uffici pubblici. I dati INGV appena giunti parlano di M 5.4 Richter, dunque più forte come si può notare della prima che già aveva spaventato la popolazione del centro Italia. Terremoto avvertito anche in questa seconda tornata nella capitale Roma, mentre le provincie di L’Aquila e Rieti sono quelle maggiormente interessate dall’epicentro del sisma che con lo sciame tuttora in corso evidentemente non si può prevedere quando e come si attenueranno i movimenti della faglia responsabile del primo grave terremoto del 24 agosto scorso. I comuni coinvolti sono principalmente Montereale, Capitignano, Amatrice, Cagnano Amiterno, Borbona, Barete, Cittareale, Pizzoli, Posta, Accumuli, Crognaleto e Scoppito.

Paura stamattina per una scossa di terremoto di magnitudo 5,3 sulla scala Richter. La sala sismica di Roma dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato il terremoto in provincia de l’Aquila alle ore 10:25:40 con queste coordinate geografiche: latitudine 42.55, longitudine 13.26 e ipocentro a una profondità di 9 km. La scossa di terremoto è stata però avvertita non solo in Abruzzo ma anche nel Lazio e nelle Marche. In seguito alla prima forte scossa L’Ingv ne ha registrate anche altre successive, due delle quali con magnitudo 3,2 sulla scala Richter: l’ultima è stata rilevata in provincia di Rieti alle ore 10:30:20 mentre in precedenza ne era stata registrata un’altra in provincia di Macerata alle ore 09:52:11. Tra la popolazione c’è stata tanta paura per questa nuova scossa di terremoto che ha colpito le stesse zone già devastate dal sisma che ha provocato distruzioni e morti lo scorso 24 agosto. A Rieti, come riferisce La Repubblica, alcune scuole sono state evacuate: gli studenti sono stati fatti uscire in via precauzionale. A Roma, gli studenti in alcune scuole sono scesi in cortile in seguito alla scossa di terremoto. Secondo quanto riferito dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio a Rainews24 sono in corso verifiche nelle zone colpite da questa nuova scossa di terremoto.

Una scossa di terremoto di magnitudo 5.3 ha colpito questa mattina il Centro Italia. L’epicentro è stato individuato tra L’Aquila e Rieti, a una profondità di 10 km. Il sisma è stato avvertito, oltre che a Roma, persino sulla riviera romagnola a Rimini. Secondo quanto riporta Sky Tg24, nella zona rossa di Amatrice ci sono stati nuovi crolli degli edifici già danneggiati dalle scosse dello scorso anno. L’Ansa parla in particolare del crollo del cornicione della scuola alberghiera di Amatrice e riferisce di nuovi danni registrati ad Accumoli, altra località già pesantemente provata dal terremoto del 2016. Anche Guido Castelli, Sindaco di Ascoli Piceno, in collegamento con l’emittente all news di Sky, ha parlato di crolli a strutture già danneggiate nei dintorni del capoluogo marchigiano, facilitati anche dalla neve che ne ha appesantito le coperture e i tetti. La situazione meteo particolare non favorisce in ogni caso la raccolta di informazioni sui danni che la scossa di oggi può aver arrecato nelle località che si trovano in zone montuose. Secondo quanto riporta il sito di Repubblica, la società Strada dei Parchi, che gestisce l’autostrada A-24 che collega Roma, L’Aquila e Teramo, ha deciso di chiudere tutti i caselli di accesso in modo che si possano compiere delle verifiche su eventuali danni all’infrastruttura, alla quale non mancano viadotti.

Sono giunti in questo momento i dati INGV del terremoto in centro Italia delle 10.20: la scossa viene rivista in ribasso di un punto sulla Scala Richter e si tratta di una magnitudo M 5.3 con ipocentro 9 km di profondità sotto il livello del terreno. La conferma arriva anche dal capo della protezione civile Fabrizio Curcio, in diretta su Rai News24, con le strutture che sono state attivate immediatamente “ma eravamo già operativi per le condizioni meteo della neve nelle aree del centro Italia”. Il sito e centro nazionale INGV conferma che il terremoto di grado M 5.3 in centro Italia ha avuto come epicentro l’area tra L’Aquila e Rieti, esattamente quella protagonista della tragedia dello scorso 24 agosto 2016. Ipocentro a 9 km sotto il livello del terreno, epicentro vicino ai comuni coinvolti che riguarda Montereale, Capitignano, Amatrice, Cagnano Amiterno, Borbona, Barete, Cittareale, Pizzoli, Posta, Accumuli, Crognaleto e Scoppito. Sisma avvertito anche a Roma, Perugia e Ascoli Piceno, le aree del cratere sismico che purtroppo anche oggi 18 gennaio 2017 tornano tristemente protagonisti nella grave emergenza sismica del centro Italia. Non si hanno al momento notizie di danni particolari, ma la Protezione Civile è al lavoro per nel minor temp possibile fare tutte le verifiche di agilità.