Secondo quanto riporta la Cnn, sarebbe stato quasi certamente identificato il terrorista dell’Isis che ha provocato l’attentato a Istanbul, dove hanno perso la vita 39 giovani che stavano festeggiando il Capodanno. Si tratterebbe di un ragazzo di 25 anni della Cina nord – occidentale, residente nella regione del Xinjiang (Turkestan orientale), e abitata da numerose etnie di religione a prevalenza musulmana (circa il 58% degli abitanti). L’attentatore farebbe parte dell’etnia degli Uiguri e, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e riportato dal Corriere della Sera, avrebbe preso un taxi nella zona di Zeytinburnu per essere portato fino a Ortakoy, quartiere sede della discoteca: a causa del traffico però, sarebbe sceso prima e avrebbe proseguito a piedi. Inizialmente era stata diffusa la foto di un altro giovane, poi dichiarato estraneo ai fatti, e la polizia si sta concentrando su quest’altra pista.
C’erano anche cinque ragazzi italiani a festeggiare il Capodanno al Reina, la sera in cui l’Isis ha deciso di procedere con un sanguinoso attentato a Istanbul. Una ragazza originaria di Brescia e quattro ragazzi (tre di Modena e uno di Palermo), che sono riusciti miracolosamente a salvarsi gettandosi per terra: i cinque hanno rilasciato una testimonianza al quotidiano online Il Giorno, raccontando nei dettagli il terribile assalto della notte di Capodanno che è costato la vita a 39 persone. “Stavamo mangiando e quando i primi colpi sono stati esplosi è scattato il panico. Ci siamo gettati a terra mentre tutto esplodeva: vetri, mobili. La sola cosa che abbiamo capito in quel momento è che gli assalitori sparavano sulla folla, per uccidere. Erano almeno in due. Per quanto abbiamo potuto capire, mentre uno apriva il fuoco dalla scalinata della pista da ballo ce n’era un secondo che sparava al piano di sopra”. I ragazzi hanno poi raccontato che l’attentato a Istanbul è durato pochissimo, e che molte persone si sono ferite mentre cercavano di uscire dal Reina, a causa della forte pressione della folla e del panico che si era generato in sala. Come la ragazza che era in loro compagnia, che si è ferita al sopracciglio. “Poca cosa, in fin dei conti”.
-L’Isis ha rivendicato l’attentato ad Istanbul avvenuto la notte di Capodanno 2017 in Turchia all’interno del locale Reina. Ad annunciarlo è stato Sky News, sottolineando come per la prima volta il messaggio di rivendicazione sia stato diffuso oltre che in arabo anche in lingua turca. Nel suo comunicato lo Stato Islamico ha motivato l’attentato come una ritorsione nei confronti della Turchia per i suoi bombardamenti sulle truppe del Daesh. Nel frattempo a detta dei quotidiani turchi Hurriyet e Karar i sospetti degli investigatori che indagano sull’attentato, che stanno cercando di assicurare alla giustizia il o i killer della strage, si starebbero concentrando su un uomo originario dell’Uzbekistan o Kyrgyzstan. Secondo Il Messaggero dentro il Reina sarebbero stati esplosi dai 120 ai 180 colpi d’arma da fuoco: un numero imponente che oltre ad aumentare la portata della carneficina suggerisce la presenza di più uomini all’interno del nightclub teatro dell’attentato.
-Prosegue la caccia all’uomo da parte della polizia in Turchia per cercare di mettere le mani sul terrorista che ha compiuto l’attentato a Istanbul della notte di Capodanno 2017. Per quanto diverse testimonianze parlino della presenza di diversi uomini armati all’interno del locale Reina all’interno del quale si è consumata la strage, il premier turco Yildrim, all’uscita da un ospedale della capitale dove si era recato per fare visita ad una 60ina di feriti, non ha chiarito l’identità del killer nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti e riportate da euronews.com:”Stanno emergendo diversi dettagli. La polizia e i servizi segreti stanno lavorando per raggiungere risultati concreti”. Il primo ministro ha rinnovato l’impegno della Turchia contro le milizie del terrore:”Non ci lasceremo intimidire. Ma saremo noi a intimidire i terroristi. Continueremo a lottare contro il terrore”. Nel frattempo, in attesa di una rivendicazione dell’attentato, bisogna segnalare la presa di posizione del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan, bandito in Turchia), che per bocca di un membro del suo Consiglio Esecutivo, Murat Karayilan, come riportato dall’agenzia Firat ha escluso il coinvolgimento di forze curde nell’attentato a Istanbul poiché “non colpirebbero mai civili innocenti”.
Dopo l’attentato di Istanbul a Capodanno che ha fatto 39 vittime è partita la caccia al terrorista: l’obiettivo è prenderlo vivo per capire cosa si nasconde dietro la strage di Capodanno. La polizia ha diffuso un fermo immagine che mostra un giovane ragazzo con barba e capelli neri, ma non ci sono ancora conferme sul fatto che il ricercato sia effettivamente lui. Gli elementi a disposizione, però, lasciano pensare che abbia i tratti asiatici e quindi non si può escludere che si tratti di uno straordinario. Ciò non dovrebbe sorprendere, visto che un ceceno provocò la morte di 45 persone all’aeroporto Ataturk. Proprio la connessione caucasica potrebbe tornare nell’attentato al Reina Club, ma non si esclude una pista afghana, uzbeka o uigura. Quest’ultima è una minoranza cinese islamica che parla turco e ha una base robusta nel Paese, oltre che qualche legame con Al Qaeda e Isis. Ma resiste, stando al Corriere della Sera, anche l’ipotesi curda, sebbene nelle ultime ore abbia perso un po’ di consistenza.
La Turchia potrebbe essere sulla strada giusta nell’individuazione del terrorista che ha pianificato l’attentato di Istanbul a Capodanno. Il ministro dell’Interno, Suleyman Soylu, vuole dare una risposta concreta e quindi è fondamentale la cattura dell’attentatore. È cominciata così la caccia all’uomo: c’è stato già un blitz dei corpi speciali turchi in un distretto vicino al Reina Club grazie al quale si esclude che si tratti di un lupo solitario. Ci sono molti elementi che del resto fanno pensare all’azione di un piccolo commando. Ma ci sono ancora tanti aspetti da chiarire, a partire dalle immagini nelle quali compare il terrorista. Prima in bianco, poi in scuro; prima con lo zainetto, poi senza. L’attentatore ha forse avuto il tempo di cambiarsi o l’azione è stata coordinata da un’altra persona? Un filone delle indagini riguarda il confronto delle segnalazioni delle ultime settimane: la zona del Bosforo era stata, infatti, indicata come una delle più vulnerabili. Un messaggio di cautela era stato inviato dall’ambasciata degli Stati Uniti a tutti i connazionali.
Cinque italiani stavano festeggiando il Capodanno al Reina Club di Istanbul quando è entrata una persona che ha aperto il fuoco. Si sono subito buttati a terra e poi sono usciti con gli altri. Le scene descritte hanno ricordato quelle del Bataclan di Parigi. Secondo gli italiani, il terrorista indossava un copricapo di lana e avrebbe colpito dalla pista centrale. Sono sopravvissuti con qualche lieve ferita dopo la sventagliata fulminea di mitra e ora torneranno in Italia dopo la grande paura. Nessuna vittima italiana, dunque: la conferma arriva dal console generale d’Italia a Istanbul, Federica Ferrari Bravo. «Abbiamo contattato tutte le autorità turche, sanitarie e di polizia, abbiamo tenuto il centralino del consolato aperto tutto il giorno ma nessuno ci ha chiamato per dire che si trovava all’interno del Reina» ha dichiarato, come riportato dal Corriere della Sera. Le chiamate sono state fatte, invece, dagli italiani residenti a Istanbul che volevano sapere se qualche connazionale era rimasto coinvolto nell’attentato.
La violenza è purtroppo esplosa anche nella notte di Capodanno 2017 con un attentato ad Istanbul. Nel quartiere Besiktas infatti si è introdotto un babbo natale armato nel locale Reina. Un video diffuso dall’agenzia stampa turca Dogan ci mostra anche se con immagini non proprio chiare l’interno del luogo in cui si è svolto questo attentato non ancora rivendicato ma che Al Jazeera ha attribuito all’Isis per modus operandi e tempistiche. Sicuramente un video che anche tra le immagini sfocate trasmette dolore e grandi difficoltà, lasciando l’amaro in bocca per quanto accaduto e non doveva accadere. Rimaniamo senza parole di fronte a tanta cattiveria e speriamo davvero che queste cose non si debbano mai più vedere. Clicca qui per il video e per i commenti dei follower.
Quanto accaduto nella notte di Capodanno 2017 a Istanbul è sicuramente un tragico epilogo di una situazione che si sta facendo molto complicata. Di questo attentato, che ha provocato trentanove morti, ha parlato il Presidente turco Recep Tayyp Erdogan come riportato da LaPresse.it. Ecco le sue parole: “Come nazione noi ci batteremo fino all’ultimo e non solo contro gli attentati dei gruppi terroristici e le forze che li sostengono. Saremo infatti contro gli attacchi economici, politici e sociali. Stanno cercando solo dicreare caos. Vogliono demoralizzare la nostra gente e destabilizzare il paese con attacchi abominevoli che colpiscono i civili. Ci manterremo calmi con nazioni, stando ancora di più vicini e non cedendo a questi che sono i loro sporchi giochi”.