A Quarto Grado stasera si parlerà del delitto di Garlasco partendo dal Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi e che sarebbe stato attribuito ad Andrea Sempio, neo indagato. Come ricorda il settimanale Giallo, però, contro il ragazzo ci sarebbero altri indizi, a partire dalle tre telefonate che fece nei giorni precedenti al delitto di Chiara e che oggi appaiono naturalmente molto sospette. Il fratello ed amico di Sempio si trovava in vacanza e probabilmente lo stesso indagato ne era a conoscenza. Nonostante questo, fece delle brevissime telefonate di pochi secondi quando in casa vi era solo la 26enne. Contro di lui anche l’assenza di un alibi: dopo un anno e mezzo dal delitto di Garlasco, il ragazzo consegnò spontaneamente uno scontrino di parcheggio che lo collocava a Vigevano a partire dalle ore 10.18 del 13 agosto di 10 anni fa. Chiara Poggi, però, fu uccisa tra le 9 e le 9.30. Stando alle celle telefoniche, Andrea Sempio fino alle 9.50 si trovava ancora a Garlasco. E poi ci sarebbe la bicicletta vista da diversi testimoni davanti alla villetta dei Poggi la mattina del delitto. Lo stesso Sempio era solito andare a trovare l’amico Marco proprio con questo mezzo. Nel frattempo, l’indagato si sarebbe detto sereno.



Il caso di Garlasco relativo all’omicidio di Chiara Poggi, sarà centrale oggi, nel corso della nuova puntata in onda stasera su Rete 4. Tutto, nella nuova inchiesta, ruoterebbe attorno ai risultati del Dna rinvenuto sotto le unghie della vittima 26enne, ma nuovi particolari sarebbero emersi dal settimanale Giallo che si è occupato del delitto di Garlasco. Sebbene si fosse detto che sul luogo del delitto non sarebbero state rinvenute impronte e Dna di persone estranee alla famiglia di Chiara, pare che le cose siano andate diversamente. I Ris, stando a quanto reso noto dal settimanale, trovarono 60 impronte mai attribuite ed analizzate oltre ad una “traccia mista” presente nel portasapone. A chi appartenevano? La domanda sorge spontanea dopo le ultime novità sul giallo di Garlasco e che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. L’attenta rilettura degli atti dell’inchiesta ha ora portato alla luce una verità diversa da quella resa nota da chi ha sempre accusato con forza Alberto Stasi, in ogni grado di giudizio, fino alla sua condanna definitiva. Ora è forse arrivato il momento di fare luce una volta per tutte su cosa accadde nell’agosto di 10 anni fa nella villetta dei Poggi?



Del delitto di Garlasco, tornato alla ribalta dopo la clamorosa svolta che avrebbe portato all’individuazione di un nuovo Dna maschile sulle unghie di Chiara Poggi, si occuperà questa sera anche la trasmissione Quarto Grado. Un giallo lungo dieci anni, in merito al quale si credeva di aver messo definitivamente la parola fine con l’arresto e la condanna in via definitiva a 16 anni di reclusione a carico di Alberto Stasi, fidanzato della giovane 26enne. Ed invece, tutto sembra essere destinato ad una nuova analisi, dopo l’iscrizione – come atto dovuto – nel registro degli indagati del nome di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. Sarebbe suo il Dna rinvenuto sulle unghie della vittima ed ora ci si domanda se realmente, dietro il delitto di Garlasco possa esserci una verità diversa da quella alla quale siamo stati finora abituati a credere. A questi dubbi cercherà di fornire una risposta la Procura di Pavia, in mano alla quale sono finiti i faldoni dell’inchiesta bis legata all’omicidio di Chiara Poggi. Ora che il caso sembra destinato ad essere riaperto, si torna a ripercorrere quanto avvenuto nel corso delle lunghe indagini durate un decennio. A rivelare nuove importanti indiscrezioni è il settimanale diretto da Andrea Biavardi, Giallo, che pone l’accento sulle tracce presenti nella villetta dei Poggi il 13 agosto 2007, ovvero il giorno del delitto della 26enne. Chi ha sempre sostenuto le accuse a carico di Alberto Stasi, ha anche evidenziato l’assoluta assenza, nella villetta divenuta la scena del crimine, di “impronta o traccia attribuibile a sconosciuti”. Eppure, nelle loro relazioni i Ris scrivevano l’esatto contrario, parlando di impronte, capelli e Dna mai attribuiti ad alcuno. Alla luce di ciò, è possibile giungere ad una importante deduzione: non esisterebbe solo il Dna sulle unghie di Chiara, fino a poche settimane rimasto ignoto prima di essere attribuito ad Andrea Sempio. Altre tracce presenti, al momento sarebbero sempre rimaste ignote, come mai? Come rivela il settimanale, dopo la svolta avvenuta a distanza di nove anni è probabile che queste tracce possano essere nuovamente prese in considerazione, facendole riemergere dagli archivi dei Ris. Proprio da questi reperti potrebbe emergere quella verità che da anni si cerca nonostante le presunte certezze che solo fino a poche settimane fa sembravano caratterizzare l’intero caso di Garlasco. In casa Poggi, non vi erano solo tracce relative ad impronte mai attribuite e a Dna, ma anche capelli, circa una trentina, lunghi e castani, mai analizzati poiché privi di bulbo in grado di far risalire al profilo genetico. All’epoca del delitto, Andrea Sempio portava i capelli lunghi e, alla luce di questo nuovo retroscena, potrebbe risultare importante un confronto con la struttura dei capelli del neo indagato al fine di fugare ogni dubbio.

Leggi anche

Alberto Stasi, il delitto di Garlasco e la difesa: "Sono innocente"/ Condannato per omicidio di Chiara Poggi