Si è celebrata oggi, in San Giovanni in Laterano, la Messa per la chiusura del Giubileo per gli 800 anni della conferma dell’ordine dei Predicatori. Otto secoli fa infatti il Papa Onofrio III confermava la nascita dell’ordine dei Predicatori con la famosa bolla papale “Gratiarum omnium largitori”. L’ordine era stato fondato da Domenico di Guzman e i suoi esponenti sono chiamati in gergo cani del signore perché addetti a vigilare sul Vangelo e sulla Chiesa. L’anno speciale di grazia era stato aperto il 7 Dicembre 2015 e si conclude oggi con questo particolare anniversario della confraternita domenicana, (alla presenza anche del francese Cadorè, maestro dei domenicani) volta tutta alla predicazione, alla testimonianza e alla carità.
Ed è proprio in riferimento a questi tre compiti che Papa Francesco ha impostato la sua omelia dopo la lettura del vangelo di Matteo. Riprendendo le parole chiave del vangelo ‘voi siete il sale della terra e la luce del mondo…Io non sono venuto per abolire le leggi e i profeti ma per compiere la parola di Dio’, Papa Francesco ha spiegato come il mondo, da sempre, sia diviso in due parti: da una parte il carnevale della vita mondana, dall’altra la glorificazione del Padre tramite le opere buone. Tutta la vita ondeggia su questi due scenari tanto che lo stesso San Paolo, nella lettera a Timoteo, dice che il discepolo dovrà portare il Vangelo e la parola di Dio tra gente che cerca sempre nuovi maestri, nuove dottrine ed ideologie e per questo motivo San Paolo usa verbi forti come ammonire, rimproverare e vigilare ma dice anche a Timoteo che è necessario perseverare,vigilare e sopportare le sofferenze.
Come San Paolo anche San Domenico è stato un discepolo vigile e tenace ed è riuscito a portare la parola di Dio tramite le sue opere buone. Questo percorso è oggi portato avanti da tutti coloro che seguono l’ordine domenicano e che sono riusciti, facendosi sale e luce di Cristo, ad aiutare molta gente a non disperdersi in questa società liquida ed effimera. Questa è la società dell’apparire e del consumo, una società che spesso ricicla cose vecchie e stantie facendole apparire come nuove solo per gettare polvere negli occhi di chi cerca una verità e non ha ancora trovato la strada del Vangelo e di Cristo. I domenicani danno a questa gente i punti fermi del Vangelo e della sana dottrina e sono pertanto tutti artigiani delle opere buone che insegnano a glorificare Dio tramite l’esempio quotidiano del bene.
Papa Francesco continua poi la sua omelia con una forte ammonizione che invita a riflettere tutti i membri della Chiesa e dei vari ordini: guai alla Chiesa che perde il suo sale, se il sale perde sapore non serve più a nulla e allo stesso modo anche la luce che si nasconde non ha più la sua funzione principale di illuminare la via giusta verso Dio e verso il Vangelo. Solo le opere buone e solo l’esempio pratico e tangibile sono le vie che permettono alla Chiesa di realizzare il passaggio dal mondo effimero e vano a quello solido e sicuro della parola di Dio. I discepoli che saranno sale e luce di vita risplenderanno davanti agli uomini e renderanno gloria al Padre che è nei cieli.



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