Sono stati i calci e i pugni a convincere la donna 49enne, ex amante di Don Andrea Contin, a denunciare il prete dello scandalo, ora allontanato dalla sua parrocchia di San Lazzaro. I racconti sono contenuti nei verbali dei Carabinieri e che rivelano un quadro inquietante che avrebbe fatto scattare le accuse di violenza privata a carico dell’ex sacerdote. Nel maggio 2011, durante la Sagra di San Lazzaro, la 49enne era impegnata a fare volontariato. Don Andrea Contin si accorse di essere guardata da un uomo senza che lei se ne rendesse conto. “Una volta entrata in canonica mi scaraventò a terra e iniziò a picchiarmi”, ha dichiarato la donna ai Carabinieri, come rivela Il Mattino di Padova. Ma quella non fu la sola circostanza nella quale l’ex prete dello scandalo praticò violenza sulla sua amante, solo una delle tante. Un’altra circostanza narrata, fa riferimento a dopo l’Epifania del 2012: il prete le disse di avere un impegno in un paese vicino, ma questo fece insospettire la 49enne che andò a verificare scoprendo un’altra relazione segreta del Don. “A quel punto andai in canonica, lui negò ogni mia accusa e mi picchiò con calci e pugni”, ha quindi rivelato la donna, vittima di continue violenze.
Non si placa il clamore attorno allo scandalo di San Lazzaro a Padova e che vede coinvolto Don Andrea Contin, ex prete della parrocchia ed ora allontanato dalla Curia. Il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati con le pesanti accuse di violenza privata e favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione. Tutto ha avuto inizio con la denuncia shock della sua ex amante 49enne, divorziata e madre, la quale ha raccontato anni di perversioni dell’ex prete, ma anche violenze, le stesse che l’hanno portata a denunciare Don Andrea Contin ai Carabinieri, facendo così esplodere lo scandalo. Dai suoi verbali, i cui stralci dal contenuto clamoroso sono stati resi noti dal quotidiano Mattino di Padova, emerge anche il nome di un secondo religioso. Si tratta di don Roberto Cavazzana, parroco di Carbonara di Rovolon, che sentito nei giorni scorsi in procura avrebbe confermato le parole della 49enne. Tutto ebbe inizio, secondo i suoi racconti, con quello che sarebbe dovuto essere un semplice saluto tra la parrocchiana ed don Roberto, al quale era stata condotta da Don Andrea Contin. “A un certo punto mi prese la testa e me la abbassò dicendo che dovevo avere un rapporto orale. Obbedii. La stessa cosa avvenne una seconda volta, quando don Andrea mi portò a cena con don Roberto in un ristorante dei colli”, ha raccontato la 49enne. In quella seconda occasione, tuttavia, una volta tornati in canonica si consumò un rapporto a tre.
Lo scalpore attorno alla vicenda di Don Andrea Contin, l’ex prete dello scandalo allontanato dalla parrocchia di San Lazzaro dove era stimato ed amato da tutti, continua ad alimentarsi di nuovi dettagli shock. Il Mattino di Padova nella sua versione online ha ripercorso le lunghe otto pagine di denuncia presentata ai Carabinieri dalla sua ex amante 49enne e da cui ha preso il via l’indagine su uno dei più imponenti scandali a luci rosse del momento. Sei delle pagine della denuncia contengono il racconto di un amore sbagliato, caratterizzato da presunte violenze ed inaudite vessazioni. Tutto ebbe inizio con un bacio che il Don della vergogna diede alla donna, spiazzandola, dopo averla convocata in canonica e giunto al termine di una breve conversazione. “Rimasi impietrita, me ne andai sconvolta”, sono state le parole della donna, emerse dai verbali. Il loro rapporto ebbe inizio nel febbraio/marzo 2011, quando ci fu il primo incontro intimo che la 49enne ricorda tutt’altro che dolce descrivendolo, al contrario, “marcatamente aggressivo”. “Nonostante ciò mi sentivo sempre più innamorata e felice per le sue tante attenzioni”, ha aggiunto la donna nelle sue rivelazioni shock. Una felicità che però fu messa a dura prova quando Don Andrea Contin le fece leggere alcuni messaggi “molto spinti” e che avevano come mittenti altre sue ammiratrici. In quel momento la 49enne comprese di non poter avere un amore esclusivo con il prete. La conferma arrivò quanto Don Contin iniziò a farle vedere le foto di altre parrocchiane, che la stessa aveva visto in chiesa, mentre facevano sesso con altri uomini. Non solo foto: dopo qualche tempo il sacerdote dello scandalo, secondo i racconti dell’ex amante, iniziò a portarla nei parcheggi autostradali del Vicentino, dove la faceva assistere a scene di incontri intimi di uomini e donne in auto. Le perversioni del parroco aumentarono sempre di più al punto tale da voler andare oltre anche con la sua amante, i cui rapporti divennero sempre più violenti. Un altro particolare shock emerso dalle pagine della denuncia ha a che vedere una valigetta che Don Andrea Contin era solito portare sempre con sé: al suo interno, giochi erotici, maschere, capi in pelle già usati da altre donne. Le pretese si spinsero al punto da passare dalle fotografie di lei vestita a quelle di nudo totale. Insieme al Don la donna si recò in un sexy shop del Vicentino, dove il prete acquistò dei prodotti specifici. Dal verbale sarebbe emerso un altro aspetto clamoroso: Don Andrea Contin chiese alla sua amante di adescare dei ragazzini con i quali avere rapporti, al fine di filmarli a loro insaputa: “Iniziò a chiedermi di andare dietro la canonica per attirare i ragazzi che giocavano nel campo di calcio e, una volta adescati, mi costringeva ad avere rapporti con loro vicino al garage. Lui, nascosto, mi filmava”. Infine le violenze, spesso ingiustificate, come quella volta che, dopo essere stata adocchiata – secondo l’ex prete – da un uomo durante la sagra del paese, dopo essere giunta in canonica iniziò a picchiarla violentemente provocandole vistosi lividi. Per giorni, la donna rivelò di aver dovuto indossare una maglietta lunga per nasconderli.