Papa Francesco dopo un esame di due giorni ha nominato il nuovo prelato dell’Opus Dei: è Monsignor Fernando Ocáriz e si tratta del terzo successore di san Josemaría alla guida della prelatura, dopo la morte di mons. Javier Echevarría avvenuta lo scorso 12 dicembre. Lo annuncia la stessa prelatura personale della Chiesa Cattolica tramite un lungo comunicato sul proprio sito dopo l’esame e la nomina del Papa, su consiglio dello stesso ordine cattolico spagnolo. Il pontefice ha confermato l’elezione avvenuta durante il terzo Congresso elettorale dell’Opus Dei nella tarda serata di lunedì 23 gennaio. Ocàriz, che dal 1994 ricopriva la carica di vicario generale della prelatura e dal dicembre 2014 era diventato vicario ausiliare, nei prossimi giorni proporrà ai congressisti i nomi dei suoi vicari e dei membri dei nuovi consigli che lo assisteranno durante i prossimi 8 anni. Vediamo brevemente da dove viene e che cammino ha svolto all’interno dell’Opus Dei il nuovo Prelato Fernando Ocáriz: è nato a Parigi il 27 ottobre 1944, in una famiglia spagnola in esilio in Francia durante la Guerra civile spagnola (1936-1939). «È il più giovane di 8 figli. Laureato in Fisica presso l’Università di Barcellona (1966). Ottenne la licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense nel 1969 e il dottorato presso l’Università di Navarra nel 1971, anno in cui fu ordinato sacerdote. Nei suoi primi anni di sacerdozio si dedicò specialmente alla pastorale dei giovani e degli universitari. È consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede (dal 1986) e di altri dicasteri della Curia di Roma: Congregazione per il Clero (dal 2003) e Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (dal 2011). È membro della Pontificia Accademia Teologica dal 1989. Negli anni ’80 è stato uno dei professori che iniziarono il lavoro dell’Università Pontificia della Santa Croce (a Roma) in cui è stato professore ordinario di Teologia Fondamentale e dove ora è professore emerito», si legge nella sua lunga attività promulgata dal portale dell’Opus Dei. Qui sotto invece riportiamo le parole dello stesso Ocariz di qualche settimana fa in ricordo del suo predecessore, in cui parlava proprio di eredità spirituale e non.



Fernando Ocariz entra alla guida dell’Opus Dei come terzo successore del santo fondatore Escrivà e lo fa dopo una lunghissima e importante prelatura tenuta dal suo predecessore Javier Echevarría. In una intervista a Radio Vaticana il giorno dopo la morte del prelato spagnolo, Ocariz aveva ricordato così un uomo con cui ha condiviso molto degli ultimi anni nell’ordine. «Pena, ma anche serenità perché da persone così buone siamo certi che avremo anche l’aiuto dal Cielo». Ocáriz racconta di avergli dato l’unzione degli infermi, ed Echevarría “l’ha ricevuta gioioso … E poco dopo è venuto meno, serenamente… Un po’ come è stata la sua vita, una vita di servizio, di dedizione alla gente”. Un’eredità che Ocariz ora raccoglie per continuare il solco del santo fondatore e dei due successori, beato Alvaro del Portillo e proprio monsignor Javier Echevarría. «Ho imparato a essere molto fedele alla Chiesa – ad amare la Chiesa! – al Papa, alle anime… Mi ha impressionato la capacità di essere alla ‘portata della gente’, di ascoltare, di non avere mai fretta per le conversazioni con le persone, anche conversazioni improvvise di qualcuno che si avvicinava… Un sacerdote e vescovo fedele, buono, alla mano. Essere fedeli allo Spirito ma aperti sempre alle novità: questa è l’eredità del prelato scomparso», racconta il fu vicario generale dell’Opus Dei, ora nuovo prelato. «Ricordo sempre il grande affetto per il Papa – per tutti! – e anche un senso di fedeltà perché quello che per tutti i cattolici deve essere, ed è, una fedeltà a Cristo, alla Chiesa, non è separabile dalla fedeltà al Vicario di Cristo, alla Chiesa, al Papa». (Niccolò Magnani)

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