Quattro ergastoli per chi ha ucciso Pasquale Dallarino: è questa la richiesta formulata dal pubblico ministero durante la requisitoria che vede indagati Pasquale Cirillo, Vittorio Musone, Domenico Belforte e Gennaro Buonanno per concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco aggravati dal metodo mafioso. I 4 boss, tutti appartenenti al clan Belforte di Marcianise, come riportato da Edizione Caserta, avrebbero partecipato al raid del luglio del 1997 nell’ambito della guerra con il clan rivale Piccolo, di cui Dallarino faceva parte in qualità di addetto alla raccolta del denaro delle estorsioni. Secondo il gip ad esplodere i colpi d’arma da fuoco che uccisero materialmente il Dallarino furono Pasquale Cirillo e Domenico Belforte, mentre Gennaro Buonanno durante l’esecuzione, avvenuta mentre la vittima era in auto in via Evangelista a Marcianise, svolse il ruolo di specchiettista.
La requisitoria per i quattro indagati per l’omicidio di Pasquale Dallarino, si è conclusa ieri. L’accusa è di detenzione e porto illegale di arma da fuoco e concorso in omicidio, con l’aggravante del metodo mafioso utilizzato per il delitto. Secondo gli inquirenti i quattro indagati, esponenti di rilievo del clan Belforte di Marcianise, in provincia di Caserta, avrebbero ucciso senza dubbio Dallarino nel luglio del 1997. Si tratta di Gennaro Buonanno, Domenico Belforte, Vittorio Musone e Pasquale Cirillo, quattro dei boss della camorra, al centro di un’indagine avviata solo nel 2015. A distanza di quasi un ventennio dalla morte di Pasquale Dallarino, gli inquirenti hanno infatti potuto dare una svolta al caso grazie alle dichiarazioni di Salvatore Belforte ed altri pentiti, che hanno permesso di fare un po’ di luce sulla tragedia. La vittima, addetto alle estorsioni e nel mirino del clan Quaqquaroni, con a capo i Piccolo, ha pagato lo scotto della faida annosa fra le due famiglie mafiose. Una vicenda giudiziaria, sottolinea Il Corriere di Caserta, che ha vissuto diverse battute d’arresto e colpi di scena, grazie anche alle dichiarazioni di Domenico Belforte, che accusò il fratello di aver ordinato l’omicidio di Pasquale Dallarino.