Nella giornata di ieri si sono riaccesi i riflettori sul giallo di Guerrina Piscaglia, la donna e mamma di Ca’ Raffaello misteriosamente scomparsa il primo maggio 2014. Lo scorso 24 ottobre, la Corte d’Appello di Arezzo ha condannato a 27 anni di reclusione Padre Graziano, guida spirituale della casalinga 50enne e giudicato l’assassino della stessa. Per i giudici, dunque, il religioso di origini congolesi si sarebbe macchiato dei reati di omicidio volontario e occultamento di cadavere, nonostante l’assenza del corpo della vittima. Ieri, come riporta il quotidiano Il Mattino nella sua versione online, sono state rese note le motivazioni della sentenza. Secondo i giudici, dunque, Padre Graziano si macchiò del delitto di Guerrina Piscaglia per evitare uno scandalo. Si legge in merito: “Vedeva minacciate la salvaguardia del suo onore e la sua dignità di prete”. Per tale ragione, a detta dei giudici della Corte, padre Gratien agì d’istinto, quasi certamente spinto dalla paura. Il documento relativo alle motivazioni della sentenza di condanna a carico del religioso, oggi ai domiciliari ed ospitato presso il convento dei Premostratensi di Roma, si compone di ben 224 pagine nelle quali sono contenute le convinzioni di coloro che hanno giudicato Padre Graziano colpevole, al termine del processo di primo grado sul delitto di Guerrina Piscaglia. Al suo interno si legge anche che il quadro accusatorio nei confronti del frate congolese si compone di indizi “gravi, precisi e concordanti”. Fino ad oggi, l’accusato ha sempre respinto le accuse che sin da subito gli sono state mosse, anche nel corso di varie interviste televisive, ribadendo le varie falle intraviste nell’intera vicenda, a partire dal fatto che sin da subito l’intento è stato quello di trovare un colpevole e non il vero colpevole della sparizione della casalinga 50enne. Adesso, alla luce delle motivazioni rese note, la difesa del religioso rappresentata dai legali Riziero Angeletti e Francesco Zacheo, avrà a disposizione 45 giorni di tempo per avanzare le richieste di Appello.



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