Il giallo di Garlasco negli ultimi mesi è diventato centrale nella cronaca nera italiana. La trasmissione Porta a porta, nella puntata dello scorso martedì, come riporta Il Fatto Quotidiano, ha rivelato un nuovo particolare importante relativo ad Alberto Stasi, il fidanzato della vittima, Chiara Poggi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione. Secondo quanto emerso dalla trasmissione di Rai1, Stasi, tre mesi prima del delitto, nel maggio 2007 avrebbe acquistato un paio di scarpe numero 42 marca Geox o Frau, modello estivo. Le calzature in questione però non furono mai consegnate ai carabinieri, esattamente come accaduto per la bicicletta da donna. Le scarpe taglia 42 erano state acquistate da Alberto Stasi in un negozio di Spotorno, in provincia di Savona, dove la sua famiglia ha una casa di villeggiatura. Ma perché questa informazione potrebbe ora rappresentare l’ennesima conferma della sua colpevolezza? Come dimostrato nel corso del processo, l’assassino indossava proprio una scarpa modello Frau numero 42, come accertato dalle impronte rinvenute nella villetta di Garlasco dove fu uccisa Chiara Poggi. A rilasciare importanti dichiarazioni alla trasmissione di Rai 1 è stata la negoziante che, pur non avendo la assoluta certezza, a distanza di 10 anni, ha comunque confermato di aver venduto nel maggio 2007 un paio di calzature della medesima marca, ma non vi è conferma del numero.



Il “non luogo a provvedere” per la revisione del processo ad Alberto Stasi, nell’ambito del delitto di Garlasco, ha caratterizzato le ultime notizie su quello che, secondo la difesa del giovane accusato, sarebbe un giallo ancora aperto. Il “no” della Corte d’Appello di Brescia è stato motivato con la semplice assenza di una richiesta formale da parte della difesa. Intanto, sul caso è intervenuta nei giorni scorsi anche la criminologa Roberta Bruzzone, che non è apparsa per niente sorpresa da quanto accaduto: “Rigettata la richiesta di revisione presentata dalla difesa di Alberto Stasi..come volevasi dimostrare…”, ha scritto sulla sua pagina ufficiale Facebook. “…ah già, per la difesa di Stasi quella presentata non era una vera e propria istanza di revisione…ma una sorta di “prova generale” che, ahimè, diversamente da quanto “strombettato” da molte testate, non aveva avuto alcun parere dal procuratore generale di Milano…tantomeno favorevole…giusto per restare in tema di bufale…”, ha proseguito la nota criminologa nel suo post dedicato al delitto di Garlasco ed all’ultima novità. Per l’esperta, il testo del provvedimento emesso dai giudici bresciani avrebbe rappresentato “una vera doccia gelata sulle speranze di Stasi”, contrariamente a quanto fatto intendere dagli avvocati dell’ex bocconiano. “Ora attendiamo la “bella copia” della famosa istanza di revisione….con “trepidante attesa”….e se il buon giorno si vede dal mattino…”, ha chiosato la Bruzzone, senza nascondere un pizzico di vena sarcastica. La “vera” richiesta di revisione del processo, come anticipato dagli avvocati di Stasi, sarà presentata nelle prossime settimane.



Dopo la decisione della Corte d’Appello di Brescia sul delitto di Garlasco, che ha stabilito il “non luogo a provvedere” nell’istanza di revisione del processo di Alberto Stasi, il ragazzo condannato per l’omicidio di Chiara Poggi del 13 agosto 2007, sembrava definitivamente chiusa la parentesi di angoscia vissuta da Andrea Sempio. Il ragazzo, amico del fratello di Chiara, era stato tirato in ballo dai legali di Stasi, dopo che un Dna compatibile con il suo era stato trovato sotto le unghie della vittima. Gli avvocati dell’ex studente della Bocconi, però, hanno spiegato che ancora la vera e propria istanza di revisione non è stata presentata. Cosa ne pensa dunque Sempio? Sentito dall’inviato de La Provincia Pavese, il 28enne di Garlasco ha ribadito la sua posizione:”Con la morte di Chiara non ho nulla a che fare. Non l’ho uccisa io. Lo ribadisco, se mai qualcuno avesse dei dubbi. Non rifaranno il processo a Stasi? La cosa non mi riguarda. Riguarda lui. Che sono indagato lo so dai media non ho ancora ricevuto comunicazioni in merito dall’autorità. Un avvocato l’ho contattato, ma non l’ho ancora formalmente nominato”. Sempio, comunque ha chiaro ciò che lo attende:”Sono sereno e continuo a fare la mia vita, per forza di cose. Mica mi posso chiudere in casa: devo lavorare e vivere come ho sempre fatto. Anche perché non ho niente da rimproverarmi”.



Una sbagliata interpretazione: potrebbe essere spiegato così il “no” da parte della Corte di Appello di Brescia in merito alla revisione del processo ad Alberto Stasi nell’ambito del delitto di Garlasco. Come spiega Il Giorno, i giudici non avrebbero ricevuto alcuna istanza di revisione da parte della difesa del ragazzo condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Chiara Poggi. Si giustifica così il “non luogo a provvedere” contenuto nell’ordinanza. I legali dell’ex bocconiano, di fronte all’equivoco che è sorto in seguito alla diffusione della notizia, hanno spiegato in una nota ufficiale come il provvedimento dei giudici bresciani in realtà “prende semplicemente atto, allo stato, della impossibilità di decidere non essendo stata presentata davanti all’Autorità giudiziaria di Brescia alcuna istanza di revisione da nessuna delle parti legittimate”. Ecco perché non è corretto asserire che l’istanza di revisione sia stata rigettata, in quanto ad oggi non esisterebbe alcuna istanza. A tal proposito, invece, i legali di Alberto Stasi hanno dichiarato di essere già al lavoro all’istanza per un nuovo processo e che sarà presentata nelle prossime settimane. Questo conferma il fatto che la difesa di colui che, per gli inquirenti, per i giudici e per la famiglia di Chiara Poggi rappresenta il solo assassino della 26enne uccisa il 13 agosto 2007, non ha mai di fatto smesso di indagare. Non solo: nell’istanza saranno inclusi dei “rilievi tecnici” acquisiti di recente. Il tema dell’istanza di revisione “rigettata” è l’argomento caldo che ha riacceso i riflettori sul delitto di Garlasco, per certi versi ancora ricco di punti da chiarire. A fare ulteriore chiarezza sull’equivoco che si è venuto a creare, al punto da aver preso le sembianze di un vero e proprio giallo nel giallo, è stato l’avvocato Daniele Bocciolini, il quale – come riporta UrbanPost – è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus: “Non c’è stata nessuna istanza di revisione respinta”, ha ribadito. Il legale ha spiegato come la notizia errata sia partita da un organo di stampa e poi riportata da tutti gli altri: “Ci sono due errori. Il primo è che non è mai stata presentata formalmente un’istanza di revisione della difesa di Stasi. Il secondo è che l’istanza di revisione non è stata rigettata, perché è stato dichiarato il non luogo a provvedere”, ha aggiunto. L’istanza in oggetto sarebbe stata presentata dai legali di Alberto Stasi alla Procura di Milano e non a quella di Pavia, alla quale si è invece rivolta la mamma del condannato con un esposto su quanto raccolto a carico del neo indagato Andrea Sempio. Per Alberto Stasi, dunque, non sono svanite le speranze poiché i suoi difensori hanno ancora tutte le carte in regola per presentare istanza di revisione del processo, come ammesso dagli stessi. E cosa succede sul fronte del nuovo indagato, amico del fratello di Chiara Poggi? “Le indagini nei confronti di Sempio continuano”, ha spiegato l’avvocato Bocciolini. “I giornalisti hanno dato una notizia inesatta. Sembrava che il caso fosse chiuso. Tra due settimane, infatti, lo studio legale Giarda presenterà formalmente la prima istanza di revisione”, ha chiosato, confermando le intenzioni già rivelate dalla difesa di Stasi.