Le nuove indiscrezioni sul caso di Don Andrea Contin, l’ex prete dello scandalo allontanato dalla parrocchia di San Lazzaro dopo la denuncia della 49enne, sua ex amante, riguarderebbero ora anche altri sacerdoti. Lo rivela Il Mattino di Padova, sottolineando come in merito ai nomi al momento vigerebbe il più stretto riserbo. Intanto, però, emergerebbero alcune novità sul secondo prete coinvolto nella vicenda a base di sesso e presunte violenze, Don Roberto, ex padre spirituale di Belen Rodriguez e che, sentito in Procura nei giorni scorsi avrebbe confermato di aver preso parte ad alcuni incontri a luci rosse organizzati dal “collega” finito nei guai. Stando a quanto rivelato dal quotidiano nella sua versione online, lo scorso 22 dicembre, dopo l’esplosione dello scandalo relativo a Don Andrea Contin, proprio Don Roberto sarebbe stato colto da malore in seguito alla lettura di alcuni giornali che riportavano la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Contin per i reati di violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Dopo quell’episodio, Don Roberto sarebbe sparito dalla parrocchia di Carbonara, esattamente dopo la notizia diffusa dalla stampa del coinvolgimento di un prete dei Colli Euganei. Il suo nome, infatti, era comparso nella denuncia della 49enne che aveva riportato l’episodio relativo ad un rapporto orale con Don Roberto e poi di un rapporto a tre con lo stesso Don Contin.
La situazione legata alle indagini su Don Contin e le presunte orge tenute in Canonica a Padova purtroppo non migliora: pare infatti, come riporta il Corriere questa mattina, che la Procura padovana abbia rintracciato tutti i nomi dei partecipanti ai festini organizzati dall’ex parroco di San Lazzaro. Sono altri due preti e verranno sentiti in Procura nei prossimi giorni, proprio come già avvenuto con Don Roberto Cavazzana; come riportano i colleghi del Corriere della Sera, l’ordinanza è assai chiara in mano agli inquirenti. «L’ex parroco di San Lazzaro, perquisito in canonica il 21 dicembre, è indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione dopo la denuncia di una sua parrocchiana di 49 anni, amante, innamorata e delusa, del sacerdote per diversi anni. Nelle otto pagine di verbale la donna ha fatto anche il nome dell’ex parroco di Carbonara di Rovolon, don Roberto Cavazzana e ha dato indicazioni sugli altri partecipanti alle orge». Nel frattempo, lo stesso prete citato dalle indagini, ha chiesto un faccia a faccia con il vescovo Cipolla per poter raccontare, pare, tutto quello che sa anche in ambito più strettamente personale e per provare a fermare l’emorragia di scandalo a luci rosse che ha travolto Don Andrea Contin.
Lo scandalo esploso attorno alla figura di Don Andrea Contin, ex prete allontanato dalla parrocchia di San Lazzaro a Padova, non ha riguardato solo il racconto delle sue perversioni, emerse dalla denuncia dell’ex amante 49enne. Man mano che emergevano dettagli shock sulla condotta del sacerdote fuori dagli schemi e dalla doppia vita, una domanda si insinuava presso chi indaga all’imponente scandalo a luci rosse. Da dove proveniva tutto il denaro in mano a Don Andrea Contin? Come riusciva un semplice sacerdote a realizzare spese folli, viaggi all’estero e soggiorni nei migliori alberghi italiani e non solo? Domande la cui risposta potrebbe giustificare l’iscrizione nel registro degli indagati del nome del Don, non solo per violenza privata ma anche per favoreggiamento della prostituzione. Le indagini in corso, dunque, hanno riguardato anche i conti finanziari di Don Andrea Contin, e dalle quali sarebbero emersi i primi risultati. Stando a quanto reso noto dal Mattino di Padova nella sua versione online, sarebbero spuntati cinque conti correnti riconducibili all’ex prete. Dopo la scoperta, le indagini non si sono affatto fermate, ma anzi il dubbio degli inquirenti è che dietro questa torbida storia di sesso e presunte violenze, possa esserci anche dell’altro. E’ probabile che l’ex sacerdote con la passione per le donne e per la bella vita, abbia avuto un’ulteriore vita segreta tale da giustificare i copiosi viaggi in hotel di lusso, le cene in rinomati ristoranti e macchine potenti nonostante lo stipendio di appena 1000 euro. L’attenzione si è così spostata sul centro diurno per anziani “Casetta Michelino”, gestito proprio da Don Contin come impresa privata. Grazie alla sua presenza, la Onlus aveva ottenuto nel tempo diverse sovvenzioni da più parti: non solo da parte di Regione e Comune, ma anche contributi del Fondo sociale europeo e fidi dalla banche. Oltre alle indagini condotte dalla Procura di Padova nei soli confronti di Don Andrea Contin, parallelamente c’è l’indagine portata avanti dalla Diocesi, che si è sentita tradita non solo dal parroco di San Lazzaro ma anche da un secondo religioso, Don Roberto Cavazzana, parroco di Carbonara di Rovolon e che avrebbe ammesso un suo coinvolgimento nella vicenda a luci rosse che ha sconvolto l’intera provincia. Nonostante le chiacchiere sempre più insistenti, i due sacerdoti, a pochi giorni dalla denuncia dell’ex amante 49enne, si erano presentati in Curia, smentendo un loro coinvolgimento: “Tutte bugie, solo una montatura”, avrebbero sostenuto. Peccato però che, se da una parte la Curia aveva creduto alla loro versione, magistratura e Forze dell’Ordine al tempo stesso avevano dimostrato di voler approfondire la vicenda, fino al blitz in canonica dello scorso 21 dicembre in seguito al quale fu confermata la presenza di quella “stanza dei giochi” emersa dal racconto della 49enne e di un’altra parrocchiana, di fronte alla quale le certezze tanto ostentate da Don Andrea Contin iniziarono a crollare definitivamente.